domenica 6 febbraio 2011

I Cattolici devoti non si scompongono di fronte alla lettera firmata dai 143 teologi di lingua tedesca. Gli unici a spaventarsi sono i vescovi. Il commento di Guido Horst

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione sommaria.

3 commenti:

gemma ha detto...

il messaggio che arriva alla fine è che i teologi cercano sempre più le cose di quaggiù, non quelle di lassù. La verità è che forse non sono più capaci di credere nè di trasmettere motivazioni spirituali per credere, ma non lo ammetteranno mai. Si è fatto della chiesa un'enorme organizzazione di volontario e di tutela di diritti umani, dove il messaggio cristiano non è il centro da cui tutto deriva, a partire dal cambiamento interiore dell'uomo, ma una delle tante proposte politiche. E questo, che può funzionare in ambito ideologico, e può sostituire certe carenze di una parte politica, finisce con l'annoiare e non innamorare più sul piano religioso e spirituale. Non ho più voglia di frequentare messe, sagrestie, ambienti religiosi, dove si finisce per parlare sempre e solo di politica con certa stampa sottobraccio, la sponsorizzazione di un candidato piuttosto che altri alle primarie e micromega fra i siti preferiti del pc. O il sacerdote torna a parlarmi di Cristo, quello del Vangelo e non quello utile a certe campagne elettorali, o entro in chiesa per pregare solo quando lui non c'è, celibe o ammogliato che sia.

gianniz ha detto...

Sono proprio stanco di sentire tanta vacuità. Sono stanco di stupirmi per le tante, troppe, parole che provengono dai soliti teo-logos, che non si confrontano più né con il ‘teo’ né con il ‘logos’ (non con quello cristiano-cattolico, almeno).
Sentendosi 're' passeggiano gongolandosi nei loro preziosi abiti di ‘aria’: nudi. Non se ne rendono conto, autoreferenziali come sono! Sono così sicuri del beneplacito del 'dio di oggi' che non si chiedono più se il dio che li ispira sia, ancora, il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, sia il Dio fatto carne di Gesù, sia il Dio di Maria Sua Madre e di tutti i Santi che ci hanno preceduto da 2000 anni a questa parte.
Come è possibile che tutti gli studi che queste persone hanno affrontato (spero tanti e seri) li abbiamo condotti in... 'mongolfiera'?
Mi chiedo: quali libri hanno studiato negli ultimi quaranta anni? Leggono ancora il Vangelo? Cosa è per loro, il Vangelo, uno dei tanti libri o 'il Libro'?
Mi viene anche un dubbio: non è forse che sono troppo pieni di sé e della propria intelligenza da non vedere più niente al di fuori dell’uno e dell’altra?
Come è possibile credere che la Chiesa di oggi possa superare i problemi di mancanza di fede, di giustizia, di speranza e di carità, propri e altrui, attraverso l’abolizione del celibato dei sacerdoti, o il sacerdozio femminile, o… ecc. ecc. ecc. E’ come se per curare una polmonite ingerissi… acqua zuccherata. E’ come se, per affrontare i miei problemi, io decidessi di abbassare la soglia di tutto al livello dei miei desideri, senza alcun altro sguardo oltre al mio ‘personalissimo’ confine. Mah!

Mi sembra che il tempo degli ‘abusi’, sui Vangeli e sulla Chiesa, non sia ancora compiuto. Non ancora. E che il tempo della penitenza e della purificazione, per questi, sia ancora lontano!
Che Dio conceda lunga vita a Papa Benedetto!

euge ha detto...

Batti il cinque gemma!!!!!!!!!!!! Condivido e sottoscrivo ogni tua parola. Soprattutto la parte che riporto di seguito:

Non ho più voglia di frequentare messe, sagrestie, ambienti religiosi, dove si finisce per parlare sempre e solo di politica con certa stampa sottobraccio, la sponsorizzazione di un candidato piuttosto che altri alle primarie e micromega fra i siti preferiti del pc. O il sacerdote torna a parlarmi di Cristo, quello del Vangelo e non quello utile a certe campagne elettorali, o entro in chiesa per pregare solo quando lui non c'è, celibe o ammogliato che sia.
Concordo pienamente con te!