Papa/ Permettere a Dio di purificare anime e sradicare male
Udienza su san Giovanni Croce: Con amore si sopporta fardello
Città del Vaticano, 16 feb. (TMNews)
Il Papa descrive la purificazione delle anime, nell'udienza generale dedicata a san Giovanni della Croce (1542-1591), e sottolinea come il credente non possa sradicare da solo le "abitudini cattive" ma debba permettere a Dio di purificare la sua anima tramite l'azione dello Spirito Santo, che agisce come "fiamma di fuoco che consuma ogni impurità".
Nel 'Cantico spirituale' "san Giovanni presenta il cammino di purificazione dell'anima, e cioè il progressivo possesso gioioso di Dio, finché l'anima perviene a sentire che ama Dio con lo stesso amore con cui è amata da lui", ha ricordato Benedetto XVI. In particolare, la "ascesa al monte Carmelo" presenta "l'itinerario spirituale dal punto di vista della purificazione progressiva dell'anima, necessaria per scalare la vetta della perfezione cristiana, simboleggiata dalla cima del Monte Carmelo" e la "notte oscura" descrive "l'aspetto 'passivo', ossia l'intervento di Dio nel processo di 'purificazione' dell'anima". "Lo sforzo umano infatti è incapace da solo di arrivare fino alle radici profonde delle abitudini cattive della persona - ha proseguito Benedetto XVI - e può solo frenarle ma non sradicarle completamente", mentre "la necessaria azione speciale di Dio purifica radicalmente". Per questo san Giovanni della Croce parla di "purificazione passiva", nel senso che "pur accettata dall',anima è realizzata dallo Spirito Santo che è come una fiamma di fuoco che consuma ogni impurità". Quel che rende l'anima "pura e libera" è "eliminare ogni dipendenza disordinata dalle cose".
Benedetto XVI, parlando a braccio, si è poi domandato se quello di san Giovanni della Croca sia "un esempio solo per poche anime elette che possono veramente intraprendere la via della purificazione e dell'ascesa mistica. Per trovare risposta - ha proseguito - dobbiamo tener presente che la vita di san Giovanni della Croce non era volare su nuvole mistiche", e fu, invece, costellata di difficoltà e persecuzioni. Ma con la presenza di Cristo "la vita non è un peso aggiunto al già sufficientemente duro fardello della vita, bensì luce e forza che ci aiuta a portare il fardello. Se l'uomo porta in sé un grande amore, questo gli dà le ali e se sopporta le cose moleste della vita, questa è fede". Il fedele si lascia "amare da Dio" e la santità "non è opera nostra molto difficile, ma apertura che apre le finestre della nostra anima e trova la forza e la gioia dei redenti. Preghiamo il Signore - ha concluso Ratzinger - che ci aiuti a trovare questa santità di lasciarsi amare da Dio che è la vocazione di noi tutti e la vera redenzione".
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