giovedì 3 febbraio 2011

Il solito Riccardo Chiaberge si permette di dare giudizi superficiali su Benedetto XVI anche se è costretto ad ammettere l'impegno del Papa contro la sporcizia

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci da Alessia.
Trovo che ci siano parecchie contraddizioni nelle parole dello scrittore.
Non ha senso affermare che Papa Benedetto lotta contro il card. Ratzinger per una semplice ragione: Joseph Ratzinger e' stato eletto solo nel 2005. Prima non era Pontefice. Quanto alla contrapposizione con il predecessore, trovo piuttosto grave che personalita' intelligenti come Chiaberge facciano confronti sul piano mediatico e della comunicazione, saltando i contenuti. E' un atteggiamento molto superficiale ed e' tipico della societa' in cui viviamo oggi. E' falso che il Papa non sappia comunicare con le masse (parola orribile) ed e' ancora piu' incredibile il fatto che gli studiosi non abbiano il coraggio di andare a fondo con l'analisi dei problemi che Benedetto XVI ha ereditato limitandosi a grattare la superficie.
La domanda che nessuno osa porsi e' un'altra: perche' i media hanno taciuto per anni? Perche', se i problemi c'erano gia', non li si e' denunciati prima e si e' attesa l'elezione di Ratzinger?
Problema comunicativo? Si'...dei mass media!
Fa piacere leggere che si da' atto a Benedetto XVI di avere deciso di fare pulizia. Trovo pero' molto bizzarro non trovare il coraggio di approfondire questa analisi. Affermare che Benedetto XVI voglia combattere il fantasma del card. Ratzinger e' assurdo proprio perche' fu l'allora porporato a scrivere i testi della memorabile Via Crucis del 2005.
Al tempo vigeva ancora la "Chiesa trionfante" e nessuno aveva mai sviscerato la verita' in modo cosi' diretto.
Quanto alle omissioni ed alle connivenze, ci vuole proprio un bel coraggio ad accusare Ratzinger! Anche in questo caso non c'e' il passo decisivo dell'analisi storica.

R.

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