venerdì 18 febbraio 2011

Istruzioni al motu proprio Summorum Pontificum: sarà vietato ordinare preti in rito antico? Appello internazionale al Santo Padre per la difesa del motu proprio (Messainlatino)

Istruzioni al motu proprio: sarà vietato ordinare preti in rito antico (Messainlatino)

APPELLO INTERNAZIONE AL PAPA PER LA DIFESA DI SUMMORUM PONTIFICUM (Messainlatino)

Attendiamo e preghiamo. Ribadisco il concetto: dopo quanto accaduto nel 2007 e nel 2008, con questo blog, fra i tanti, a difendere la decisione del Santo Padre, una eventuale retromarcia non sarebbe sopportabile. Il motu proprio non si applica alla diocesi di Milano? Non sapevo che nella Chiesa ci fossero figli e figliastri. Il ruolo della figlia di serie B non mi piace.
R.

27 commenti:

mariateresa ha detto...

sarò zuccona, ma non capisco questo continuo allarmismo.

Anonimo ha detto...

ma che vuole scicluna?
pensi ai preti pedofili.

Anonimo ha detto...

Neppure io lo capisco questo allarmismo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ci si scandalizza più per un prete santo , povero, casto che celebra in rito antico....che di un prete pedofilo. Questa , purtroppo è l'alara realtà dentro le Conferenze Episcopali e in certi luoghi comuni dei Palazzi Apostolici.
Il papa, mi risulta che viene attaccatto da i preti modernisti...lo condannano per il suo modo di dire messe, per i suoi paramenti, per l'inginocchiarsi per la Comunione, per quel Crocifisso sull'altare che tanto "male "ha fatto a Roma (parole testuali di un parroco). I suoi giovani dicono che non capiscono questo papa, ma credo, non lo capisca porpio lui.
Per gente di tale cultura ...eccovi servito le innovazioni al MP del 2007

Anonimo ha detto...

Oltretutto quelli di Messainlatino fanno parte di un giro settario, minoritario ma chiassosissimo che reca gravissimi di danni alla santa causa della liturgia tradizionale. Per tutti noi legati al rito antico e dedicati alla sua preservazione e diffusione, è una vera piaga dover essere accomunati a ciò che capita di vedere e leggere su certi siti, per non parlare dei commenti dei matti che vengono lasciati a scrivere insulti contro il Papa impunemente.

La continua querimonia, l'isteria e l'assoluta pochezza dottrinale che si erge a giudice di Papi e cardinali, il continuo mettere tutto in negativo stanno aiutando non poco i nostri nemici. E se alcunchè di dannoso per noi sarà penetrato nella ventura istruzione, non potrò non darne in parte la colpa anche a loro, per come siamo ingiustamente indeboliti nei confronti delle serpi moderniste che si aggirano in Curia e sabotano il lavoro del Papa.

Anonimo ha detto...

jacky
cara Raffaella, onde non creare inutile bailamme, prima di dire imprecisioni, sarebbe sufficiente informarsi consultando il blog di Tornielli (serio e sempre molto ben informato). Per il resto complimenti per il prezioso servizio che stai facendo.

franco da savona

Anonimo ha detto...

Ho letto il commento di Tornielli che mi sembra molto chiaro e esaustivo. Se il MP fosse stato annacquato lo direbbe senza giri di parole. Quanto alle proposte di Scicluna magari sono migliorative.
In ogni caso il testo deve essere approvato dal Papa.
Alessia

Anonimo ha detto...

E' inutile appellarsi..Benedetto è prigioniero di un mondo curiale con cui ha condiviso per trent'anni un pezzo della sua vita.
Lui vedeva e sapeva tutto...non si curava gurdava e passava?Ormai è troppo tardi per tutto.
Lasciamoli al loro destino di rovina...

Anonimo ha detto...

Nessuno può insegnare al Papa il suo "mestiere". Ma visto quello che è accaduto in passato ad opera dei modernisti, un po' di sana paura non fa male. Non mi risulta che MiL abbia mai preso osizioni critiche nei confronti del Santo Padre.

Raffaella ha detto...

Non e' affatto vero che il cardinale Ratzinger "guardava e passava".
Le denunce piu' forti e coraggiose erano (e sono) le sue!
R.

Giorgio ha detto...

Comunicazione di servizio: Raffaella, il link all'appello internazionale non funziona

Raffaella ha detto...

Grazie! Correggo.
R.

Giorgio ha detto...

Ho letto il commento di Tornielli. Tranquillizza e nega che il motu proprio sarà annacquato: sicuramente si sarà bene informato.
Però noto che conferma punto su punto quel che aveva scritto "messa in latino", ossia che Scicluna è intervenuto nella redazione di queste istruzioni, che il mp non vale per i milanesi (Tettamanzi ringrazierà) e che sulle ordinazioni in rito antico ci vorrà il permesso di Roma.
Insomma, più che una smentita, quella di Tornielli mi sembra una completa conferma delle voci che il sito di cui sopra ha reso pubbliche.
E, certo, non si può dire che escludere il motu proprio da Milano e togliere il potere ai vescovi di ordinare col rito tridentino sia un rafforzamento del motu proprio.
Mi sembra che questa volta l'allarmismo dei tradizionalisti, che di solito dà fastidio anche a me, non sia totalmente ingiustificato

Anonimo ha detto...

Sei profondamente ingiusto, anonimo delle 17.40. Avete forse dimenticato tutto quello che Papa Benedetto ha affrontato per aver emanato il MP? Avete dimenticato quello che ha passato per aver tolto la scomunica ai lefebvriani?
Possibile che nessuno in Ecclesia Dei, magari fra le vostre fonti, conoscesse i trascorsi di Williamson? Perché non ne hanno avvertito il Santo Padre?
Come già detto anch'io apprezzo il VO e sono contenta sia stato liberalizzato, non vorrei dover cambiare idea a causa dell'ingratitudine che oggi molti gli dimostrano criticando aspramente e ingiustamente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Io ho l'impressione che si veda ciò che si vuole vedere cioè la malafede a tutti i costi. Consiglierei di leggere attentamente il commento di Tornielli per nulla contraddittorio.
Alessia

Anonimo ha detto...

Sta di fatto che io trovo assurdo che i il motu proprio non si applichi ai riti non romani, come se il Papa non avesse autorità di liberalizzare il rito ambrosiano antico, come se avesse paura di infastidire qualcuno... siamo o no tutti uguali nella Chiesa cattolica? E` egli il capo di tutta la Chiesa cattolica o no? La diocesi di Milano si è trasformata in una chiesa autocefala e Roma non ha più autorità all´interno dei suoi confini?
Belli i frutti della "collegialità"...

Perché i neocatecumenali posso praticamente indisturbati celebrare i propri riti autoconfezionati, ma una messa in latino, quella che è stata il rito per centinaia da anni da centinaia di sacerdoti santi ora incontra queste difficoltà?
Come si fa a venerare S. Pio e poi disprezzare una delle cose che lui amava di più: la messa in latino? Come si fa a venerare San Bosco e disprezzare o guardare di traverso la messa che lui celebrava quotidianamente?
Veneriamo i Santi con le labbra e poi disprezziamo ciò che di più caro avevano.

Jacu

Giorgio ha detto...

Alessia, mi sembra che si dovrebbe calmare un po' lei, più che i tradizionalisti. Leggiamo dunque tutta la 'smentita' di Tornielli, senza fermarci alla prima riga. La riporto:

"Non corrisponde al vero che l’istruzione sul motu proprio sia restrittiva e sia un annacquamento della volontà papale espressa nel Motu proprio.
E’ vero che l’istruzione non fa cenno al rito ambrosiano: Ecclesia Dei ha competenza sul rito romano, e dunque si spiegherà che il Summorum Pontificum (d’ora in poi SP) si applica a tutti i riti degli ordini religiosi che sono variazioni del rito romano. Per quanto riguarda il rito ambrosiano, la competenza non è di Ecclesia Dei ma della Congregazione del culto divino.
Dunque è vero che nell’istruzione non si cita il rito ambosiano, ma non è vero che il SP non si applichi ai riti degli ordini religiosi (ad esempio quello domenicano), come paventato nelle anticipazioni di alcuni blog.
L’altro punto cosidetto “restrittivo” riguarda le ordinazioni sacerdotali. SP, che pure cita tutti gli altri sacramenti, non cita invece la possibilità di celebrare le ordinazioni sacerdotali in rito antico. Dalla sua pubblicazione fino ad oggi è accaduto che in qualche diocesi ci siano state delle ordinazioni sacerdotali secondo l’antico rito: i vescovi hanno chiesto il permesso a Roma, in qualche caso è stato concesso.
Ora l’istruzione chiarisce questo punto e spiega a quali condizioni sia possibile celebrare in rito antico le ordinazioni sacerdotali. Non si può parlare a rigor di logica di intento restrittivo, in quanto SP non citava affatto questo caso.
Quello che per quanto ne so io è sbagliato nelle anticipazioni, è il senso generale dell’istruzione, presentata come un annacquamento che restringe le possibilità per i fedeli e relega il rito antico soltanto all’ambito del mondo dei cosiddetti tradizionalisti, invece di presentarlo come una possibilità per tutti nel senso voluto dal Papa (e cioè che l’antico aiuti il nuovo e il nuovo aiuti l’antico).
Le mie fonti mi dicono che non è vero. E che anzi, con l’sitruzione, verranno fissati dei paletti che permetteranno meglio ai fedeli di ottenere ciò che il Papa ha stabilito.
Devo anche smentire – per quanto ho potuto sapere – la notizia di un intervento diretto di mons. Charles Scicluna sul testo per peggiorarlo e annacquarlo: Scicluna è promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, partecipa di diritto alle consulte, ed Ecclesia Dei è ora inserita nell’ex Sant’Uffizio. Dunque anche lui ha partecipato alla discussione, ha fatto delle proposte, alcune sono state accolte, altre no.
Questo è quanto ho potuto sapere…"

Allora, sempre leggendo tutto, è vero o no secondo Tornielli:
1) Che a Milano il mp continuerà a NON applicarsi
2) Che saranno poste "condizioni" per poter ordinare in vecchio rito
3) Che Scicluna si è occupato della faccenda, ottenendo anche che alcune sue proposte finissero nel testo.

Non sapremo se ci sia un annacquamento o un miglioramento finché non uscirà il testo; ma sui fatti puntuali (non sulle relative interpretazioni soggettive, se il documento sia restrizione o no) direi che conferma tutto quel che ha detto messa in latino, non le pare?

Anonimo ha detto...

Io ho aderito all'appello internazionele. Non frequento il rito antico, non ho la velleità di definirmi tridentino. Ma conosco molto bene la curia romana e i suoi meccanismi per ragioni di lavoro. Non è un mistero che sono molti gli oppositori al Summorum Pontificum, soprattutto in Segreteria di Stato. E so anche che molti cercano di fornire con questa istruzione un'interpretazione riduttiva del motu proprio. Personalmente credo che il documento, se uscirà, non sarà limitativo, come già ha detto Tornielli. Ma è utile aderire alla sottoscrizione quantomento per dare un segnale alla Curia, far capire che i laici sono dalla parte del Papa.

Marco da Mestre

Anonimo ha detto...

"A seguito delle insistenti preghiere di questi fedeli, a lungo soppesate già dal Nostro Predecessore Giovanni Paolo II, e dopo aver ascoltato Noi stessi i Padri Cardinali nel Concistoro tenuto il 22 marzo 2006, avendo riflettuto APPROFONDITAMENTE su ogni aspetto della questione, dopo aver INVOCATO LO SPIRITO SANTO E CONTANDO SULL´AIUTO DI DIO..." dal Motu Proprio

Se il S. Padre scrive che ha sviscerato la questione approfonditamente, ha invocato lo Spirito Santo e se lo ha pubblicato, il Papa ritiene di aver ottenuto una risposta positiva, come è possibile che nella Segreteria di Stato ci siano, dalla testimonianza di Marco da Mestre, persone che non ostacolano il Motu Proprio? Come possono essere un fedele sostegno per il Papa se vanno contro un Motu Proprio che lui, dopo approfondito studio e preghiera, ha pubblicato? Non credono che il Papa possa essere ispirato dallo Spirito Santo? Credono che il S. Padre agisca in base ad autosuggestioni? E questi sarebbero il braccio destro del Papa?

Che Dio sostenga la Sua Chiesa e che aiuti il Papa a liberarsi di questi lupi!

Jacu

gemma ha detto...

non frequento il rito antico ma non capisco tutta questa preclusione ideologica nei confronti del rito con cui celebravano molti santi, padre Pio compreso, giusto per stare in tempi recenti. Era il rito cui partecipava mia nonna, e non mi pare che per questo fosse meno cattolica di altri, anzi...ce ne fossero! Quando penso alla sua fede, anche negli ultimi momenti della sua vita mi si stringe il cuore. E quando sento il vescovo di turno che si sente minacciato dall'adorazione del crocifisso da parte dei fedeli, riesco a provare solo una gran pena.
Non capisco nemmeno perchè la chiesa a Milano debba differenziarsi dalle altre città, non solo per il rito ma anche per l'adesione ai documenti del Santo Padre
E non capisco la necessità di rinfocolare polemiche con un nuovo documento. Io di abusi liturgici da parte tradizionalista onestamente ne devo ancora vedere, dall'altra parte non mi pare si possa sempre dire altrettanto.

euge ha detto...

Concordo gemma con il tuo post che sottoscrivo. Mi risulta che Ratzinger era l'unico cardinale in Curia che ha sempre parlato chiaro ed ha agito anche a costo non solo di vedere insabbiati processi iniziati come prefetto CDF ma, anche di prendersi i famosi appellativi che tanto divertono certi giornaloni anticlericali e non solo. Credo che, chi rtirava avanti senza guardare erano altri............ e non solo chi andava in giro per il mondo ad evangelizzare mentre c'era chi si beccava gli improperi e sonore sberle al suo posto!

Anonimo ha detto...

in ogni caso sono d'accordo col commento iniziale di Raffaella: una marcia indietro non sarebbe tollerabile. Darebbe una tale impressione di contraddittorietà che molti ne resterebbero confusi.
I primi ovviamente sarebbero quelli della FSSPX, perchè la decisione andrebbe sicuramente a rendere più difficile la loro riconciliazione, alla quale apparentemente il S. Padre dovrebbe tenere molto (e solo lui, credo...).
Gli altri sarebbero i cattolici tradizionalisti già pencolanti verso la FSSPX: non pochi, già ora, vi passano, anche fra i preti: se il Mp fosse limitativo il flusso aumenterebbe di sicuro (... magari anche io...).
Altri ancora potrebbero attenuare la loro ammirazione per il S. Padre, e ciò indebolirebbe sicuramente il loro sentire cum Ecclesia: io stesso dopo certe affermazioni del libro intervista e dopo l'annuncio dell'incontro di Assisi mi domando: ma cosa centrano queste inziative con il confermare i fratelli nella fede?
Lo dico da ex ratzingeriano di ferro, ed ora ratzingeriano moderato...

Anonimo ha detto...

Copio e incollo da MiL
Beatisimo Padre,
Cari lettori,

a Milano vogliamo il Motu Proprio, e lo vogliamo anche in Seminario, dove invece ci vengono propinate liturgie protestantizzanti di BOSE - BIANCHI.
Santo Padre, Eminenze, Eccellenze, fedeli tutti, venite a vedere come si celebra nel Seminario di Milano, gli arredi liturgici della nostra cappella, la sedicente statua della Madonna (una donna svestita che siede davanti al Tabernacolo in atteggiamento sensuale!!!). Vi renderete conto. Capiamo che il tempo cambia, che la storia cambia, ma il cuore della gente ha bisogo delle risposte di sempre, di una Verità che è sempre uguale: Gesù Cristo.

Perchè, come cattolici e come seminaristi, non possiamo essere formati alla conoscenza della Tradizione bimillenaria della Chiesa? Non chiediamo che venga imposto il rito antico. Ci sta bene che resti in forma straordinaria. Ma perchè non possiamo studiarlo ufficialmente, e saltuariamente anche celebrarlo e pregarlo, piuttosto che farlo di nascosto, clandestinamente, all'insaputa del Rettore e del Padre spirituale, di notte, nelle nostre stanze, come se fosse un atto di disobbedienza alla Chiesa?

Al contrario, però, ci viene imposta una sensibilità liturgica creativa inventata dalla comunità di Bose, che non è la nostra vocazione, non è quello per cui abbiamo scelto di seguire il Signore nella Chiesa cattolica. Non vogliamo fare i preti per vivere alla Bose o per celebrare riti sincretistici. Chi ha quella sensibilità può sempre andare a Bose.
Vogliamo poter cantare il Tantum Ergo in latino, non solo i canti di Taizè in inglese.

Possibile che chi la pensa così debba vivere nel nascondimento, tacendo e fingendo che tutto vada bene?
Che male c'è, ci chiediamo, a voler essere cattolici del terzo millennio, evangelizzatori del nostro tempo e nel contempo poter pregare come sempre hanno pregato i sacerdoti, i laici della Chiesa ambrosiana cattolica?
Lo ribadiamo: non vogliamo assolutizzare, non vogliamo un ritorno assoluto al rito VO, ma vogliamo un rispetto vero, autentico, non ideologizzato, verso la Chiesa, la Sua storia, la Sua Tradizione, la Sua ricchezza spirituale che può nutrire veramente un'anima che voglia conformarsi a Cristo Sacerdote.

Grazie a tutti per il ricordo nelle Vostre preghiere di quanti, come noi, cercano di seguire il Signore, nel solco della Sua Chiesa, con le nostre difficoltà e i nostri limiti, ma illuminati dalla splendida grazia di Nostro Signore Gesù Cristo.

Ci auguriamo che questo nostro umile appello possa giungere al cuore di chi ama la Chiesa e di chi vuole servire i fratelli nelle cose che riguardano Dio.

In Gesù e Maria,

Alcuni Seminaristi di Seveso (Arcidiocesi Metropolitana di Milano)
Prego che li si ascolti

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

I seminaristi che hanno scritto l'appello dimostrano, come io da sempre sostengo, che a Milano ormai c'è una chiesa che soffre e alla quale si fa violenza imponendo cattiva dottrina e incerta liturgia.
Ma che aspettano quei seminaristi ad andare a formarsi altrove?

Anonimo ha detto...

Certo, così si abbandona il campo ai modernisti e poveri milanesi

Anonimo ha detto...

@ambrosiano

se i seminaristi vanno a formarsi altrove:

1. si svuota il seminario, lo chiudono e, come in Germania, strumentalizzano la mancanza di preti e seminaristi, per chiedere i viri probati, l´ordinazione delle donne...

2. difficilmente li farebbero rientrare in diocesi, comunque sempre sotto la guida di chi è si è conformato ed è rimasto.

Chi, a Roma, si dovrebbe occupare di queste cose, guarda da tutt´altra parte...

Jacu

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Ha ragione Jacu.
Probabilmente la vocazione di quei seminaristi è quella di rimanere come "infiltrati", approfondendo le catechesi del papa, pregando molto, ascoltando radiomaria, pregando con il rosario, studiando bene l'apologetica, leggendo il Timone, ..formandosi, insomma dal di dentro alla chiesa ambrosiana tenendo nascosta la loro cattolicità, per essere poi sul territorio a rievangelizzare il popolo.
Come un tempo si faceva nei paesi dell'est, perchè il lupo ...ha perso il pelo, ma non il vizio; l'ortodossia viene da lui combattuta ancora, anche se in modo diverso!