La luce che vince l'egoismo
Appello per l'Egitto e per la difesa della vita
"Chiamati a donare nuovo ‘sapore’ al mondo, e a preservarlo dalla corruzione": questo è il compito dei discepoli di Cristo, come ha ricordato stamattina Benedetto XVI, prima di guidare la recita l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in piazza San Pietro.
Donare nuovo sapore al mondo. "Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo": commentando queste parole di Gesù ai suoi discepoli, il Papa ha sottolineato che "mediante queste immagini ricche di significato" Cristo "vuole trasmettere ad essi il senso della loro missione e della loro testimonianza". Infatti, "il sale, nella cultura mediorientale, evoca diversi valori quali l’alleanza, la solidarietà, la vita e la sapienza. La luce è la prima opera di Dio Creatore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla luce, come proclama il salmista: ‘Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino’". "La sapienza – ha osservato il Pontefice - riassume in sé gli effetti benefici del sale e della luce: infatti, i discepoli del Signore sono chiamati a donare nuovo ‘sapore’ al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la ‘luce vera che illumina ogni uomo’". Così "uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la luce dell’amore di Dio, vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini".
Ogni vita è preziosa. Il Santo Padre ha, quindi, ricordato che il prossimo 11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes, si celebrerà la Giornata mondiale del malato. "Essa – ha sostenuto - è occasione propizia per riflettere, per pregare e per accrescere la sensibilità delle comunità ecclesiali e della società civile verso i fratelli e le sorelle malati". Nel Messaggio per questa Giornata, ispirato ad una espressione della Prima Lettera di Pietro: "Dalle sue piaghe siete stati guariti", Benedetto XVI invita tutti "a contemplare Gesù, il Figlio di Dio, il quale ha sofferto, è morto, ma è risorto. Dio si oppone radicalmente alla prepotenza del male. Il Signore si prende cura dell’uomo in ogni situazione, condivide la sofferenza e apre il cuore alla speranza". Di qui l’esortazione rivolta a "tutti gli operatori sanitari a riconoscere nell’ammalato non solo un corpo segnato dalla fragilità, ma prima di tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e offrire risposte adeguate e competenti". Il Papa ha rammentato, inoltre, che oggi ricorre in Italia la "Giornata per la vita" e ha auspicato che "tutti si impegnino per far crescere la cultura della vita, per mettere al centro, in ogni circostanza, il valore dell’essere umano". "Secondo la fede e la ragione – ha chiarito il Pontefice - la dignità della persona è irriducibile alle sue facoltà o alle capacità che può manifestare, e pertanto non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto". Prima di recitare l’Angelus, ha poi invocato "la materna intercessione della Vergine Maria, affinché i genitori, i nonni, gli insegnanti, i sacerdoti e quanti sono impegnati nell’educazione possano formare le giovani generazioni alla sapienza del cuore, perché raggiungano la pienezza della vita".
Un pensiero all’Egitto. "In questi giorni, seguo con attenzione la delicata situazione della cara Nazione egiziana – ha affermato il Santo Padre dopo l’Angelus -. Chiedo a Dio che quella Terra, benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, ritrovi la tranquillità e la pacifica convivenza, nell’impegno condiviso per il bene comune". Benedetto XVI ha, quindi, rivolto "un cordiale saluto alle delegazioni delle facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Roma, accompagnate dal cardinale vicario, in occasione del convegno promosso dai Dipartimenti di ginecologia e ostetricia sul tema dell’assistenza sanitaria nella gravidanza". "Quando la ricerca scientifica e tecnologica è guidata da autentici valori etici – ha dichiarato il Papa - è possibile trovare soluzioni adeguate per l’accoglienza della vita nascente e per la promozione della maternità. Auspico che le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rinnovata cultura della vita".
Dare testimonianza. Nei saluti in diverse lingue, rivolgendosi ai fedeli polacchi, richiamando ancora le parole del Vangelo odierno "Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo", il Pontefice ha sottolineato qual è "l’impegno e il privilegio dei discepoli di Gesù che provengono dal Vangelo odierno": "Come il sale dà un gusto ai cibi e la luce ci permette di vedere la dimensione e i colori, così la testimonianza della nostra vita conduca tutti alla fede, indichi loro la dimensione di Dio, la sua Bellezza e l’Amore. Rivolgendosi ai pellegrini di lingua italiana, il Papa ha salutato in particolare "le famiglie del Movimento dell’amore familiare e quanti in questa notte, nella chiesa parrocchiale di san Gregorio VII, hanno vegliato davanti al Santissimo Sacramento pregando per i cristiani perseguitati e per la libertà religiosa".
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