La voce del Papa compie ottant'anni e li porta molto bene
Roma, inverno del 1931. È il 12 febbraio e sono appena trascorsi due anni dalla Conciliazione. Pio XI già dal 1925, ben prima della costituzione dello Stato, aveva in mente il progetto di una stazione radio trasmittente e a questa aveva dato il via l'11 giugno 1929, solo quattro giorni dopo l'entrata in vigore dei Patti del Laterano.
In quel febbraio di ottant'anni fa, nel cuore dei giardini Vaticani, introdotto da Guglielmo Marconi, il Papa inaugurò la sua radio, realizzata dal grande scienziato: "Per circa venti secoli il Pontefice Romano ha fatto sentire la parola del Suo Divino Magistero nel mondo; ma questa è la prima volta - sottolineò con fierezza e commozione l'inventore - che la Sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della terra". E Papa Ratti iniziò a parlare alle 16.49 di Roma, leggendo un discorso in latino composto interamente di suo pugno.
Iniziava un'epopea che ha portato la voce del Papa in ogni angolo del mondo. Durante la bufera della seconda guerra mondiale, negli anni delle persecuzioni contro la Chiesa del silenzio, nella stagione del Vaticano II. Oggi la radio continua la sua missione, insieme agli altri media della Santa Sede, per sostenere innanzi tutto la fiamma della fede là dove essa ha bisogno di essere alimentata. Con amicizia al servizio di ogni persona umana.
(g.m.v.)
(©L'Osservatore Romano - 12 febbraio 2011)
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