martedì 8 febbraio 2011

Sinodo sul Medio Oriente: i Cristiani hanno bisogno di esercitare la libertà di religione (Sir e Radio Vaticana)

SINODO MEDIO ORIENTE: “CRISTIANI HANNO BISOGNO DI ESERCITARE LIBERTÀ DI RELIGIONE”

“Le condizioni socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente. Le comunità cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati hanno bisogno di sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto e di religione”. E’ quanto emerso dalla seconda Riunione del Consiglio speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale che si è riunita dal 20 al 21 gennaio scorso in Vaticano. L’ordine del giorno prevedeva, tra l’altro, lo studio dei documenti sinodali in vista di una collaborazione diretta alla preparazione del futuro documento pontificio postsinodale. In una nota diffusa oggi dal Sinodo dei vescovi si sottolinea che “il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione, loro terra nativa, e favorisce il bene comune”.
Dagli interventi dei partecipanti, tra cui il Segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterović e i cardinali Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è appreso che “il Messaggio e gli altri documenti sinodali sono stati diffusi e talvolta tradotti per promuovere conferenze, studi, dibattiti da parte di clero, religiosi e laici. Il Messaggio è stato recapitato anche a personalità politiche”. In particolare in Siria si è svolto un Congresso internazionale sullo stato attuale delle relazioni islamo-cristiane soprattutto nei Paesi arabi. Anche a Gerusalemme ha avuto luogo un incontro organizzato per iniziativa del “Jerusalem Center for Jewish-Christian Relations” e dell’“Interreligious Coordinating Council”, con partecipazione di cristiani ed ebrei, che ha favorito una informazione più oggettiva sull’Assemblea sinodale. In ambito cristiano si sono svolti incontri ecumenici e sessioni di dialogo islamo-cristiano, con notevole partecipazione anche di Ortodossi. Ora, conclude la nota, “si attende con interesse la pubblicazione dell’Esortazione postsinodale”. La terza riunione del Consiglio si terrà nei giorni 30 e 31 marzo 2011.

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Sinodo. Il Consiglio speciale per il Medio Oriente chiede rispetto per le comunità cristiane

Dal 20 al 21 gennaio scorsi, presso la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi si è svolta la seconda riunione del Consiglio speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale. Il segretario generale, mons. Nikola Eterović, ha presieduto i lavori, il cui ordine del giorno prevedeva, tra l’altro, lo studio dei documenti sinodali in vista di una collaborazione diretta alla preparazione del futuro documento pontificio postsinodale. Prima di passare al lavoro di gruppo – riferisce un comunicato dell’organismo vaticano - il segretario generale ha esposto una sintesi degli argomenti trattati nelle Propositiones dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente per offrire al Consiglio un immediato sussidio per il dibattito successivo. Inoltre ha invitato i singoli membri ad un intervento per illustrare la ricezione del Messaggio e di altri documenti dell’Assise sinodale nell’attuale situazione ecclesiale e socio-politica. La situazione ecclesiale nella fase postsinodale – prosegue il comunicato - entra nei programmai ordinari dei media locali, che svolgono il loro servizio collegandosi direttamente alla rete informatica o alla Radio Vaticana oppure a Noursat e Voix de la Charité. Il Messaggio e gli altri documenti sinodali sono stati diffusi e talvolta tradotti per promuovere conferenze, studi, dibattiti da parte di clero, religiosi e laici. Il Messaggio è stato recapitato anche a personalità politiche. In Siria si è svolto un Congresso internazionale sullo stato attuale delle relazioni islamo-cristiane soprattutto nei Paesi arabi. Anche a Gerusalemme ha avuto luogo un incontro organizzato per iniziativa del “Jerusalem Center for Jewish-Christian Relations” e dell’“Interreligious Coordinating Council”, con partecipazione di cristiani ed ebrei, che ha favorito una informazione più oggettiva sull’Assemblea sinodale. In ambito cristiano si sono svolti incontri ecumenici e sessioni di dialogo islamo-cristiano, con notevole partecipazione anche di Ortodossi. Ora si attende con interesse la pubblicazione dell’Esortazione postsinodale. Dai contributi dei singoli membri si è potuto constatare che le condizioni socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente. Le comunità cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati – sottolinea il comunicato della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi - hanno bisogno di sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto e di religione. Il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione, loro terra nativa, e favorisce il bene comune. Di seguito al dibattito generale i membri del Consiglio si sono divisi in due gruppi linguistici per approfondire la materia trattata e soprattutto per concordare un metodo di studio completo e fedele alle indicazioni dei Padri Sinodali. Così ai due tavoli di lavoro i membri del Consiglio hanno analizzato le Proposizioni votate in Aula e gli altri documenti sinodali, compresi quelli diffusi nel periodo presinodale, elaborandone una sintesi ragionata, che poi è stata fissata in uno schema logico comprensivo delle diverse istanze emerse dallo studio sistematico della intera documentazione. Dopo aver concordato la data della prossima terza riunione del Consiglio nei giorni 30 e 31 marzo 2011, i membri hanno concluso i lavori con la preghiera affinché per intercessione della Beata Vergine Maria, Regina della Pace, il Medio Oriente e le regioni limitrofe ottengano il dono della pace nella giustizia per tutti.

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