lunedì 7 febbraio 2011

Tragica morte di quattro bimbi nel rogo di un campo Rom, card. Vallini: non possiamo restare indifferenti. Migrantes (Cei): riconoscere i diritti dei Rom (Izzo)

Quella di questi bimbi e' davvero una tragedia.
R.

ROGO CAMPO ROM: CARD.VALLINI,NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 feb.

"La morte dei quattro bambini rom e' una tragedia che mi ha profondamente turbato. Un nuovo tragico fatto davanti al quale la comunita' cristiana non puo' rimanere indifferente". Lo afferma il vicario del Papa per la citta' di Roma, card. Agostino Vallini, che invita in una nota "tutta la comunita' diocesana a ricordare le piccole vittima nella preghiera" ed esprime il suo "affetto ai familiari e a tutti coloro che nella nostra citta' si trovano a vivere in condizioni di estremo degrado".
"Incoraggio le autorita' - conclude il cardinale Vallini - a proseguire nell'impegno intrapreso a realizzare campi attrezzati dove siano assicurate ai nomadi condizioni di vita dignitose e sicure, procedendo gradualmente ad un inserimento sociale che faccia superare la realta' dei campi".
Il cardinale vicario era intervenuto anche nello scorso agosto esprimendo il proprio cordoglio e la propria vicinanza in occasione della morte del piccolo Marius, di tre anni, carbonizzato nella periferia Ovest di Roma a causa di un rogo sprigionatosi da una candela accesa dal padre per tenere lontani i topi che infestavano la baracca in cui avevano trovato riparo.

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ROGO CAMPO ROM: MIGRANTES(CEI), RICONOSCERE DIRITTI AI ROM

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 feb.

"Mentre come Migrantes siamo vicini a Mircea ed Elena, il papa' e la mamma dei piccoli, la speranza ci fa chiedere un impegno maggiore per riconoscere i diritti e la cittadinanza a chi vive nelle nostre citta', impegnandoci in una cura maggiore perche' il minimo vitale sia garantito a tutti e soprattutto i minori siano tutelati". Lo afferma in una nota mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Cei Migrantes, commentando la notizia della morte di quattro bambini avvenuta ieri sera in un insediamento sulla via Appia Nuova. I piccoli, ricorda il prelato, "sono morti a causa del freddo, della mancanza dell'acqua, per il disinteresse prima ancora che per le fiamme: nella Giornata della Vita, che si celebrava ieri, questo dramma diventa un nuovo appello per la tutela della vita di ogni persona e in ogni famiglia, anche di chi arriva da un altro Paese europeo o e' di una minoranza che non e' ancora riconosciuta".
Alcuni banchi di una scuola di Roma, aggiunge ancora mons. Perego, oggi "non avranno quattro scolari. Il cammino di educazione per cui anche il mondo dell'associazionismo e del volontariato si e' impegnato a garantire anche ai bambini rom e' stato profondamente segnato da una mancanza di attenzione al valore della casa". I rom in Italia sono una "piccola citta'": 150 mila persone, meta' dei quali minori e cittadini italiani: "Non si puo' costruire e celebrare l'Unita' d'Italia escludendo dalla nostra cura, dai nostri piani - conclude mons. Perego - un tassello della nostra storia e del nostro Paese".

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6 commenti:

mariateresa ha detto...

preghiamo per questi poveri bambini e per i poveri loro genitori.
E anche per questo povero mondo sgangherato in cui viviamo.

Caterina63 ha detto...

Preghiamo per questa tragedia....ma... che c'azzecca tirare sempre in ballo il "riconoscimento dei DIRITTI" quando accadono queste tragedie?

Forse che lo Stato Italiano NON riconosce la dignità e i diritti dei Rom? o non sarà forse che sono i Rom a NON riconoscere le leggi dello Stato?

In due giorni si sono consumate due tragedie in famiglie "normali"...ed ancora si attendono notizie della Yara scomparsa da casa...
forse per questo sono stati lesi dei diritti?

E' odiosa questa associazione di idee ogni qualvolta che accade una tragedia...
è come se il rogo o la tragedia fossero state causate dallo Stato...

Eminenza cardinale Vallini, volete comprendere una volta per tutte che anche se gli si regalasse il giardino del Vaticano con un prefabbricato con termosifone, queste comunità per propria cultura, continuerebbero ad usare le fiamme libere?

(è un esempio, spero si sia compreso)
qui, in questa tragedia non c'entra nulla il riconoscimento dei loro diritti perchè normalmente sono gli ADULTI di queste comunità a non rispettare IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DEI PROPRI FIGLI....

Preghiamo per queste anime innocenti, ma non andiamo sempre ad incastrarci il politico...

gemma ha detto...

troppo poco ci indignamo per queste vite, perchè sono vite che ci provocano, sfidano la nostra tranquiliità di tutti i giorni, la nostra presunta sicurezza, il nostro apparente quieto vivere. Quando ci indignamo, per molti diventa il solito buonismo cattolico, ma se difendiamo la vita, quella con V maiuscola, quella non negoziabile, dobbiamo farci carico anche di queste vite, coscienti e tutte da vivere fino a poco prima, e difenderle. Nessuno ci obbliga a essere cristiani, ma se lo siamo, questo ci spetta, e non solo con le lacrime di coccodrillo agli occhi dopo le tragedie. E parlo anche per me in questo momento. Non si stanchino le gerarchie di ricordarcelo, insieme ai richiami alla difesa della vita nascente e morente, perchè tutto quello che sta nel mezzo spesso finisce per essere percepito come negoziabile in nome della sicurezza, della lotta al degrado, della difesa delle frontiere, o del male minore del momento

gemma ha detto...

è vero anche quello che dici tu caterina, che spesso molti dei grandi delle comunità rom vogliono vivere così, a scapito e sfruttamento dei piccoli, ma questo non deve farci desistere dal mettercela tutta, da parte nostra. Mi è capitato talvolta di andare in qualche campo rom per motivo assistenziale sanitario, e laddove ci sono pulizia, maggior condizioni igieniche e spazi tutelati, loro stessi sono meglio organizzati e meno portati a delinquere e a sfruttare i bambini

Salvatore Izzo ha detto...

Davanti a queste morti dobbiamo avere il coraggio della verita': e' vergognosa l'assenza di iniziative adeguate alla protezione dei piccoli rom che sono presenti sul nostro territorio e che e' preciso dovere costituzionale mettere al riparo dai rischi evidenti ai quali sono esposti. E non si ha il diritto di lavarsene le mani in nome del rispetto delle culture diverse.
Ha ragione il vicario del Papa a dire che non possiamo restare indifferenti. E ha ragione anche Migrantes sul fatto che non si puo' accettare che nel nostro Paese ci siano persone alle quali non sono riconosciuti diritti fondamentali, cioe' un minimo vitale di condizioni necessarie alla sopravvivenza.
E se evidentemente queste parole non risolvono i problemi non bisogna dimenticare che, grazie a Dio, come Chiesa non ci limitiamo a comunicati e dichiarazioni ma ci sono preti, suore e volontari che non si lasciano fermare dal fango dei campi rom e dal pregiudizio dei benpensanti. Presenze di cui poco si parla, che non fanno notizia.
Purtroppo non vedo grande indignazione e inquietudine sui media per quello che e' accaduto e per la possibilita' che tragedie simili possano ripetersi ancora. La protezione dei minori - evidentemente - mobilita i grandi gruppi editoriali solo quando e' utile alla causa del ribaltone.

Salvatore

Alice ha detto...

Alemanno ha dichiarato il lutto cittadino e Napolitano ha visitato le salme chiedendo alloggi per le famiglie rom.


http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_7/vertice-e-sgombero-campo-abusivo-dopo-rogo-181413428665.shtml