mercoledì 18 maggio 2011

Benedetto XVI, ecco un Pontefice riformista (Il Mattino di Padova)

Ecco un pontefice riformista

Abbasso il «luogocomunismo».
E’ un appunto da aggiungere, mi pare, alle tante parole ben dette e ben scritte sull’intensa visita di Benedetto XVI al Nordest.
Il calore della sua presenza, i suoi discorsi illuminati, hanno smentito per l’ennesima volta un trito cliché: l’etichetta, incollata impropriamente a Joseph Ratzinger, di Papa oscurantista, custode museale, conservatore paludato.
In realtà, nonostante tentativi curiali e mediatici di ingessarlo a destra, Papa Benedetto non smette di stupire e di smarcarsi a sinistra. In opposizione a chi lo dipinge freddo, distaccato e tridentino, compie straordinari gesti di vicinanza e affetto (come con la piccola Giuditta accolta nella Papamobile) e porta un messaggio di cristianesimo sociale incardinato nel Vaticano II e radicato in quella tradizione solidale tipica della riflessione cattolica bavarese. Così si spiegano, in terra leghista e di “schei”, le sue critiche alla paura degli altri, «degli estranei e dei lontani che giungono nelle nostre terre e sembrano attentare a ciò che noi siamo», alle tentazioni della cultura edonistica, ai richiami del consumismo materialista (espressioni queste ultime che riecheggiano numerosi interventi del nostro vescovo Antonio Mattiazzo).
Così si comprende meglio anche la citazione alle perplessità di Bauman sulla “società liquida” (il sociologo polacco, del resto, si era trovato in sintonia con i contenuti dell’enciclica «Deus caritas est»).
Essere un cristiano sociale non porta direttamente Benedetto XVI ad alleggerire il codice dottrinale, dei valori, delle tradizioni; infatti questa è una strada diversa che neppure Giovanni Paolo II percorse.
Tuttavia, basta leggere «Luce del mondo», il libro-intervista con il giornalista Peter Seewald, per aver prova della lucida lungimiranza e dell’apertura mentale di Ratzinger anche su questioni ecclesiasticamente spinose. Prima o poi, dunque, bisognerà riconoscergli il ruolo che gli spetta: quello di pontefice riformista, a differenza del predecessore.
Riformatore perfino nelle sue concessioni all’ala conservatrice, sforzo di unificazione in una Chiesa frammentata.
Il Papa l’ha ricordato anche qui: «Le Chiese generate da Aquileia sono chiamate oggi a rinsaldare quell’antica unità spirituale». Ancora: «La mia presenza tra voi vuole essere, perciò, anche un vivo sostegno agli sforzi che vengono dispiegati per favorire la solidarietà fra le vostre diocesi del Nordest. Vuole essere, inoltre, un incoraggiamento per ogni iniziativa tendente al superamento di quelle divisioni che potrebbero vanificare le concrete aspirazioni alla giustizia e alla pace». Chi ha orecchie per intendere...

© Copyright Il Mattino di Padova, 17 maggio 2011 consultabile online anche qui.

5 commenti:

Antonio ha detto...

Ma chi è l'autore?

Raffaella ha detto...

Non e' firmato, attribuibile al direttore.
R.

Anonimo ha detto...

Tutti i siti cattolici ufficiali croati sono pieni di notizie sulla prossima visita del Papa in Croazia mentre hanno completamente ignorato il raduno di Aquileia cui hanno partecipato i vescovi delle diocesi che anticamente erano patriarcato. Eufemia

UffStampa ha detto...

Sul Mattino cartaceo è uscito a firma Léon Bertoletti

Raffaella ha detto...

Grazie :-)
R.