VATICANO
Il Papa: anche oggi la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione
Benedetto XVI ha esaltato il ruolo della missione attraverso i secoli, fino ai tempi nostri, citando madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II, “un grande missionario”. “Là dove arriva il Vangelo, fiorisce la vita; come un terreno arido che, irrigato dalla pioggia, subito rinverdisce”. Ai polacchi: prego per la beatificazione del card. Wyszynski.
Città del Vaticano (AsiaNews)
Benedetto XVI ha sottolineato al Regina Coeli pronunciato in piazza San Pietro la gioia e l’importanza dell’annuncio cristiano. “Anche oggi la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione: sia verso le popolazioni che non sono state ancora’irrigate’dall’acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede”. Il Papa ha poi ricordato, per dimostrare l’importanza della missione, come “il beato Giovanni Paolo II è stato un grande missionario, come documenta anche una mostra allestita in questo periodo a Roma. Egli ha rilanciato la missione ad gentes e, al tempo stesso, ha promosso la nuova evangelizzazione”.
Benedetto XVI ha preso spunto dalla lettura degli Atti degli Apostoli, e in particolare dal brano che racconta come dopo un prima violenta persecuzione a Gerusalemme “Filippo, uno dei diaconi, raggiunse una città della Samaria. Là predicò Cristo risorto, e il suo annuncio fu accompagnato da numerose guarigioni, così che la conclusione dell’episodio è molto significativa: ‘E vi fu grande gioia in quella città’”. E’ significativa, questa notazione, afferma Benedetto XVI. “Ogni volta ci colpisce questa espressione, che nella sua essenzialità ci comunica un senso di speranza; come dicesse: è possibile! E’ possibile che l’umanità conosca la vera gioia, perché là dove arriva il Vangelo, fiorisce la vita; come un terreno arido che, irrigato dalla pioggia, subito rinverdisce”.
Da questo spunto papa Ratzinger ha poi allargato lo sguardo ai secoli successivi, fino ai nostri tempi, osservandoli nell’ottica della missione: "Leggendo questo brano, viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli ha ‘irrigato’, come fiume benefico, tante popolazioni. Alcuni grandi Santi e Sante hanno portato speranza e pace ad intere città – pensiamo a san Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste; alla beata Madre Teresa a Calcutta; e a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno dato la vita per portare l’annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia profonda. Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici, i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna”.
Al termine del Regina Coeli il Papa ha salutato i pellegrini in varie lingue. Ai polacchi ha ricordato che ieri cadeva il 30mo anniversario della morte del card. Wyszynski. “Invocando il dono della sua beatificazione, impariamo da lui il totale abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: "Tutto ho posto su Maria" sia per noi un particolare modello”.
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