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Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
5 commenti:
Vidal in uno dei suoi intermittenti innamoramenti di Benedetto
http://blogs.periodistadigital.com/religion.php/2011/05/16/el-barrendero-de-dios-no-se-cansa-y-quie
parola mia è difficile stargli dietro.E' il progressista più strano che conosco.
Benedetto XVI ha iniziato già da cardinale nel 2005 con la sua meditazione e preghiera alla nona stazione della via Crucis a denunciare con parole forti “ la sporcizia “ che c’è nella Chiesa, con chiaro riferimento al triste fenomeno della pedofilia, alla pratica omosessuale e al concubinato ecclesiastico,frequentemente riscontrabili nelle comunità religiose. Tullia Zevi,prestigiosa Presidente della Comunità Ebraica in Italia,recentemente scomparsa, (Giovanni Paolo II ha definito gli Ebrei i fratelli maggiori dei Cattolici) ha ritenuto essere “contro natura” l’imposizione del celibato e dell’altrettanto assurdo voto di castità, tenuto conto che la procreazione è una funzione essenziale della persona umana e di ogni essere vivente,voluta esplicitamente dal Creatore. Benedetto XVI ,nella sua prima Enciclica Deus Caritas Est ciò evidenzia in modo esplicito affermando: “ Nel racconto biblico …. l’idea .. che l’uomo sia in qualche modo incompleto, …., l’idea cioè che egli solo nella comunione con l’altro sesso possa diventare ‘ completo ‘ , è senz’altro presente.“ Aggiunge : “Il racconto biblico si conclude con una profezia su Adamo: ‘ Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne’ (Gn 2,24) “.
Il problema andrebbe quindi affrontato alla radice,rinunciando decisamente alla pretesa di reprimere per assurdi motivi religiosi la sessualità che è per natura nella persona umana, nonché predisposta dalla stessa Divinità ai fini della procreazione e, perciò, irrinunciabile. Continuare ad agire diversamente vorrebbe dire andare contro la volontà divina ed essere causa o concausa di infrazioni e deviazioni.
La pedofilia nulla c'entra con il celibato ecclesiastico.
La maggioranza dei pedofili sono "buoni" padri di famiglia, regolarmente sposati.
Che cosa facciamo? Aboliamo anche il matrimonio?
R.
Raffaella,ne sei proprio sicura? Ho parlato di Tullia Zevi (fai una ricerca per vedere bene chi era). Ti cito poi un grande teologo cattolico,censurato e sanzionato da Giovanni Paolo II, ma ricevuto da Benedetto XVI all'inizio del suo pontificato,nonchè invitato da Giovanni XXIII al Concilio Vaticano II: il teologo svizzero Hans Kung. Vedi bene chi è e poi leggiti la sua Lettera aperta ai vescovi pubblicata nell'aprile 2010. I ladri ci sono,così pure i pedofili, ma tieni anche presente che: l'occasione fa l'uomo ladro, e i ladri aumentano, ma di molto. Durante la prima guerra mondiale,l'isolamento a cui erano costretti i soldati provocò frequentemente pratiche omosessuali e,ahimè,pratiche sessuali con animali. Informati su questo: succede anche ai pastori troppo isolati. Ostacolare la normale naturalità delle cose è pericoloso e sicuramente contro il volere divino.
Kung tratta Papa Benedetto come trattava Giovanni Paolo II, cioe' malissimo.
Tullia Zevi non era, appunto, cattolica.
Non ci sono prove sulla connessione fra pedofilia e celibato.
R.
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