mercoledì 18 maggio 2011

Don Seppia e la catechesi del Papa (Tornielli)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

No questo è davvero tanto... non è possibile...

Anonimo ha detto...

Li voleva giovani: quattordici, al massimo quindici anni. Perché "sedicenni sono già troppo vecchi". E poi con problemi di famiglia, di disagio. Erano queste le richieste che don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente arrestato venerdì, faceva al suo pusher, un immigrato residente a Genova, che gli procurava droga e anche ragazzini con i quali se possibile trattenersi in incontri intimi. E' quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche riportate nelle 40 pagine di ordinanza emessa dal gip di Milano (prima che gli atti d'inchiesta fossero trasmessi per competenza alla procura genovese), telefonate e messaggi sul cellulare contestate oggi durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Marassi. Due le zone dove lo spacciatore cercava le vittime: la Fiumara, cioè il grande centro commerciale di Sampierdarena, e il Centro storico. Una volta contattato un ragazzino disponibile, il pusher ne dava il numero di telefono al prete. E don Riccardo cominciava le avances. Per incontrarli, prometteva loro cocaina; se non disponibile, era sempre pronta una banconota da 50 euro. I messaggi e le telefonate erano insistenti, quasi assillanti: varie decine al giorno.

Anonimo ha detto...

BASTAAA! perchè non parliamo dei tanti preti che i ragazzini li vanno a cercare loro nei quartieri malfamati e li riportano a scuola, si prendono cura delle loro famiglie e quando non riescono a risolvere i problemi soffrono con loro e si rammaricano di aver fallito!? Ce ne sono ancora! non è una favola e non è solo Don Bosco. ma anche noi siamo così bravi a farci male!!! Maria Pia

Anonimo ha detto...

Eh no, cara Maria Pia, non si nascondo gli scheletri dietro le belle imprese degli altri. Vaglielo a dire ai bambini molestati che ci sono tanti preti bravi in giro. Bisogna stare attenti, perchè in mezzo purtroppo ci sono anche questi farabutti. La cosa che fa rabbia è proprio sentire certe schifezze da un uomo di chiesa. Non un muratore ignorante (che comunque non sarbbe giustificabile), ma un uomo che vive in mezzo ai bambini e vive per portare amore agli altri. E' schifoso perchè ha approfittato della sua posizione per fare le sue malefatte, con i soldi delle donazioni questo ci comprava la droga. Non è degno nemmeno di essere nominato, perchè un uomo adulto che fa del male ad un altro uomo adulto, forse può essere perdonato come Gesù ha insegnato...ma un adulto che fa male a un bambino non merita questa vita, come la chiesa non merita questi soggetti che si, sono malati, ma non al punto da non capire quello che fanno,quindi non giustificabili da nessun punto di vista. Un adulto cosi, non è umano e la chiesa doveva accorgersene

don Luca Peyron ha detto...

Da prete, ferito ed addolorato… che fa fatica ad avere compassione per un confratello di tal fatta mi dico perché la sua comunità, prima ancora della Curia, abbia taciuto. Un sacerdote ha bisogno della sua comunità per stare in piedi e per essere santo. Se la sua comunità si “accontenta” di due grigliate e qualche gita non aiuterà mai un prete ad essere tale…