sabato 14 maggio 2011

Due messe per un'unica Chiesa. Un solo rito romano in due forme, antica e moderna (Magister)

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3 commenti:

Bastardlurker ha detto...

Sottotitolo:
"È la medicina di Benedetto XVI per sanare un disordine liturgico arrivato "al limite del sopportabile". Per chi non si fida, è uscito un nuovo documento con le istruzioni"

La messa "in latinorum" medicina per sanare il disordine liturgico?

E' evidente che è tutta una manovra contro il Concilio Vaticano II un assist ai sacerdoti apostati negazionisti che potranno infiltrarsi nelle parrocchie con la connivenza vaticana.

Visto che solo i fedeli che richiedono la forma extraordinaria non devono far parte ai gruppi eretici.

Raffaella ha detto...

No! Il sacerdote che celebra il rito deve essere "idoneo" cioe' non sospeso "a divinis".

Il sacerdos idoneus (cf. Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 5 § 4)

20. In merito alla questione di quali siano i requisiti necessari, affinché un sacerdote sia ritenuto “idoneo” a celebrare nella forma extraordinaria, si enuncia quanto segue:

a) Ogni sacerdote che non sia impedito a norma del Diritto Canonico è da ritenersi idoneo alla celebrazione della Santa Messa nella forma extraordinaria.

...

Le due forme dell'unico rito coesistono. Non c'e' alcuna manovra.

B'Rat ha detto...

Bastardlurker,
quellea chiaramente è l'opinione di Magister.
Io senza dietrologie ci vedo semplicemente quanto il Papa stesso ha spiegato, ovvero un gesto gentile verso coloro che volevano celebrare in Vetus Ordo (d'altra parte non vedo perchè dovesse essere escluso, una volta ammesso che la forma ordinaria è quella in lingua corrente), e volendo anche un'opportunità per vedere cosa ci sia di bello nelle due forme e potenzialmente arricchirle entrambe.