martedì 10 maggio 2011

I campioni del remo sollevano "di peso" il Papa per farlo sbarcare alla Basilica della Salute (Vitucci)

I campioni del remo sollevano il Papa per farlo sbarcare

Alberto Vitucci

VENEZIA. Alla fine i due campioni del remo hanno sollevato il Pontefice prendendolo sotto il braccio e lo hanno messo a terra.
Accanto al pontile troppe onde, troppo alto il salto per scendere a terra. Così Giampaolo D’Este e Bruno Dei Rossi «Strigheta» hanno deciso di sollevare di peso il Papa per farlo sbarcare. Un fuori programma curioso e non previsto dal protocollo, quello visto ieri poco dopo le 18, quando papa Benedetto è arrivato alla Salute a bordo della Dogaressa, la gondola a quattro remi vogata dai campioni del remo.
La traversata da San Marco alla Salute è durata 18 minuti. «E’ stato davvero emozionante», racconta Igor Vignotto, vincitore dell’ultima Regata Storica, uno dei quattro campioni prescelti per portare il Papa, «lui aveva un po’ di timore per le onde, la gondola si muoveva molto, anche il patriarca sembrava un po’ teso, non molto abituato alle onde. Il Papa ha ammirato i palazzi e lo scenario, alla fine prima di scendere ci ha ringraziato due volte».
Sceso sul sagrato della Basilica, papa Benedetto si è infilato il cappellino bianco, ha salutato la folla e salito la scalinata del tempio.
A bordo della «Dogaressa» i quattro campioni-gondolieri prescelti dalla categoria. Giampaolo D’Este (vincitore di 9 Storiche ma di decine di bandiere rosse a Murano e al Redentore) a prua, Bruno Dei Rossi «Strigheta» (tre vittorie nei gondolini nella posizione detta lai, al numero due), Igor Vignotto (dieci Storiche in sentina, numero tre), Franco Dei Rossi «Strigheta» (cinque Storiche, veterano della voga, a poppa). L’arrivo del Pontefice ha fatto un piccolo miracolo, portando la pace anche nel mondo dei rissosi regatanti.
D’Este e Vignotto, i due rivali della Storica, si sono ritrovati per la prima volta a vogare nella stessa barca, con un nuovo spirito che fa ben sperare. Con loro anche i fratelli Franco e Bruno Strigheta, gondolieri «anziani» e vincitori di decine di regate, figli del grande Albino Dei Rossi Strigheta che portò nel 1985 papa Wojtila insieme a Marcello Bon, Ermenegildo Fravega e Italo Crea.
Chi temeva tensioni e discussioni è rimasto deluso. Poco prima di salire in barca l’unico momento critico. Bisognava decidere i «posti» ai remi. A Franco Strigheta, esperto poppiere, è stato assegnato il comando della gondola, a poppa. D’Este è andato a prua, Bruno Strigheta davanti ai «passeggeri illustri», oltre al Papa il patriarca Scola e il segretario di Ratzinger monsignor George Genswein, Igor subito dietro. Quattro remi anch’essi illustri. Campioni vestiti di bianco sulla storica Dogaressa, bianca e rossa, più stabile delle tradizionali gondole nere, per questo alla fine scelta dalla cetagoria per trasportare il papa. Il corteo di una decina di gondole che seguiva il Pontefice ha sbarcato sul pontile di servizio della Salute le autorità, in testa il sindaco Orsoni, che avevano partecipato alla cerimonia a San Marco. Soddisfatti i gondolieri, anche se qualcuno avrebbe preferito la gondola a due remi. «Il Papa non si vedeva nemmeno, era troppo sotto, lo abbiamo visto solo quando è sceso a terra», commenta uno di loro, «si vedevano soltanto i vogatori». Ma alla fine la scelta di Aldo Reato, presidente dei bancali, si è rivelata vincente. Dopo le baruffe della prima ora, la categoria dei gondolieri ha dato di sè una bella immagine. Si è deciso di premiare la lunga «carriera» dei fratelli Strigheta, ma anche di rappresentare la meglio i campioni della Storica di oggi, con i due provieri degli equipaggi che hanno sempre vinto dal 1992 a oggi, le edizioni della regata dei gondolini. Il papa, che forse non aveva mai sentito nominare D’Este e Vignotto, alla fine ha gradito la traversata.

© Copyright La Nuova Venezia, 9 maggio 2011 consultabile online anche qui.

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