mercoledì 25 maggio 2011

I casi di pedofilia nel clero italiano, la direzione imposta da Papa Benedetto ed il problema della denuncia (De Robertis)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Una confidenza non è una confessione e non mi pare che un sacerdote non possa spifferare una confidenza.

Se poi il pedofilo va dal prete per confidarsi e non per confessarsi, quasi quasi è meglio che non ci vada.

Chissà che cosa ne penserebbe De Robertis se il violentatore di uno dei suoi figli o nipoti andasse a "confidarsi" da un prete: vorrebbe che il prete andasse immediatamente dalla polizia a rivelare la confidenza, non la confessione, o avrebbe gli stessi scrupoli?

Jacu