giovedì 5 maggio 2011

Il card. Scola favorito per la nomina ad arcivescovo di Milano (Vecchi)

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Ci fidiamo del Papa (e solo di lui, come sempre). Fara' la scelta migliore. Certo! Il cardinale Scola e', fra tutti, il mio preferito per la diocesi di Milano, la mia :-)

10 commenti:

Aldo ha detto...

Anch'io faccio il tifo per Scola. E' persona equilibrata e intelligentissima.

Anonimo ha detto...

Raffaella,
non ti arrabbiare se non nominano Scola a Milano. Il titolo milanese e' inferiore a quello di Patriarca e normalmente in campo ecclesiastico si va sempre su - a meno che non si siano combinati grossi guai.
Storicamente non e' mai successo: le sedi successive a quella di Venezia si riducono a una: Roma.

A.R. ha detto...

in realtà è già successo, in secoli passati, che patriarchi di Venezia venissero spostati, perfino in diocesi come Brescia. Comunque se Scola accettasse, perchè comunque deve accettare un tale trasferimento, sarebbe uno schiaffo enorme alla diocesi di cui è ora capo. Un segno di triste carrierismo è comunque il fatto di non aver finora detto chiaramente che è indisponibile a tale carica (come ha fatto Bagnasco, per es.). Nessuno, nemmeno il Papa, gliene farebbe una colpa, anzi aumenterebbe la stima che si ha per lui.

Anonimo ha detto...

Non avrebbe senso, Raffa, spostare il card. Scola da Venezia a Milano. Milano ha bisogno di un arcivescovo giovane, dal volto nuovo e, soprattutto, slegato da qualsivoglia movimento.
Stimo moltissimo il card. Scola, ma non mi auguro di vederlo a Milano e neppure, in un futuro lontanissimo, a Roma.
Alessia

Anonimo ha detto...

Obbedire al Papa non è carrierismo. E il card. Bagnasco non si è mai dichiarato "indisponibile": a una espressa domanda di un genovese sulla notiziadi stampa che stesse per abbandonare la Diocesi ha solo risposto che allo stato erano "fantasie" dei giornali.
Alberto

Matz ha detto...

Da veneziano, spero che non sia così. Concordo, comunque, che se accadesse non si può parlare di carrierismo ma di semplice obbedienza.

Sul suo presunto legame a qualche movimento, sono anni e anni che Scola non fa più parte attivamente di CL. Certo in tanti glielo rinfacciano di continuo, ma non credo che sia questo un buon motivo per scartarlo.

Anonimo ha detto...

@fr.A.R.
Perché mai sarebbe carrierismo? Ora obbedire alla volontà del Papa è carrierismo?
Forse non ha detto di essere indisponibile, perché non è indisponibile?

@Alessia
e chi ci mettiamo a Milano di giovane, preparato, fedele al Vangelo, con gli attributi (scusate la volgarità!!) da mettere in ordine la più grande e ricca diocesi in Europa che crede oramai di essere un chiesa sui iuris? e l´arcivescovo deve essere italiano!! Ma hai visto il vescovo siciliano con i paramenti firmati da Armani? Hai visto come si metteva in posa? (offtopic: magari poi non ama la messa in latino, perché questa è tutta fronzoli!)

Che lo Spirito Santo assista il S. Padre!!
San Francesco prega per la tua amata Italia!!
Jacu

Anonimo ha detto...

Per Milano deciderà il Santo Padre e tanto basta.
Per quel che mi riguarda, spero di veder nominato uno dei candidati il cui nome è stato tra i meno gettonati a livello mediatico, tra quelli fatti fin qui.
Per quel che riguarda l'età, ne' troppo giovane, ne' oltre i 70 anni.
In fin dei conti Milano ha davanti appuntamenti "giganteschi" (la diocesi in se stessa, abbastanza in affanno e da riorientare a Roma avendo fin troppi "atteggiamenti protestantizzanti", le comunità pastorali, la "patata" del Toniolo, l'incontro mondiale delle famiglie nel 2012, l'anniversario dell'editto di Milano nel 2013, l'WExpo nel 2015...) a strettissimo giro di posta, ed un santo vescovo di 65-70 anni andrebbe benissimo.

un peccatore

Fabiola ha detto...

Se il card Scola è persona equilibrata ed intelligentissima, di fede profonda e cultura sterminata è anche perchè ha incontrato don Giussani ed è stato educato in CL.
Sono davvero stufa che si continuino a proiettare le proprie idiosincrasie sui movimenti, per altro in modo indifferenziato, piuttosto che guardarne i frutti.
E il card Scola è uno di questi frutti. Così come è meschino che, per accreditarlo, gli si attribuisca una presunta presa di distanza dal movimento. Certo, caspita, è un Vescovo e, come tale, non solo è ma deve essere Padre di tutti i suoi figli!
Come ho già scritto altrove, dato che gli voglio bene, quasi mi auguro, per lui, che gli sia risparmiata una croce pesante come la diocesi di Milano (la mia). In ogni caso, con l'aiuto di Dio, saprebbe portarla e costituirebbe, per noi ambrosiani, una grande grazia. Benedetto, comunque, provvederà. Quanto al carrierismo, è un giudizio che non merita commento alcuno.

Anonimo ha detto...

Guardate che vi siete tutti fatti un'idea sbagliata di Scola, non è affatto un vescovo particolarmente ortodosso o legato alla tradizione. Conoscetelo meglio! Cita spesso il concilio, non ha nessuna intenzione di celebrare la Messa di S. Pio V, ha una mentalità fortemente politico-sociale e ben poco liturgico-dottrinale. Si è detto favorevole alla costruzione di una moschea a Mestre. Nella sua omelia tenuta a S. Simeon Piccolo (cappellania della FSSP) ha citato 3 o 4 volte il concilio e intimato i fedeli presenti a ricordarsi che la fedeltà al concilio è obbligatoria!