PAPA: NON SI DEVONO CERCARE GLI ONORI E LA GLORIA
Salvatore Izzo
(AGI) - Aquileia, 7 mag.
"Dio non ha scelto cio' che e' nobile e potente, ma cio' che per il mondo e' debole e stolto". Lo ha affermato Benedetto XVI subito dopo il suo arrivo in Friuli Venezia Giulia, dove ad Aquileia ha inizato oggi la sua visita pastorale in Triveneto.
Parole quelle del Papa che suonano molto attuali considerando le ipotesi di trasferimenti episcopali tra sedi del Nord Italia che tengono banco sui giornali. Papa Ratzinger ha ricordato che l'antica sede di Aquileia, dalla quale derivano 57 circoscrizioni ecclesiastiche di oggi, nel Nord Est d'Italia, ma anche della Croazia, nell'Austria e nella Baviera, fu "nella Decima Regio dell'Impero Romano una Comunita' di martiri, di eroici testimoni della fede nel Risorto, seme di altri discepoli e di altre comunita'".
"La grandezza di Aquileia - ha spiegato il Pontefice - non fu solo di essere la nona citta' dell'Impero e la quarta dell'Italia, ma anche quella di essere una Chiesa viva, esemplare, capace di autentico annuncio evangelico, coraggiosamente diffuso nelle regioni circostanti e per secoli conservato e alimentato".
"Pertanto - ha aggiunto - io rendo omaggio a questa terra benedetta, irrorata dal sangue e dal sacrificio di tanti testimoni, e prego i santi martiri aquileiesi di suscitare anche oggi nella Chiesa discepoli di Cristo coraggiosi e fedeli, votati solo a Lui e percio' convinti e convincenti". Successivamente, ha continuato il Papa teologo, "la liberta' di culto concessa nel IV secolo al cristianesimo non fece altro che estendere il raggio d'azione della Chiesa di Aquileia, allargandolo oltre i naturali confini della Venetia et Histria fino alla Retia, al Norico, alle ampie Regioni danubiane, alla Pannonia, alla Savia".
"Cari fratelli, figli ed eredi della gloriosa Chiesa di Aquileia, oggi sono in mezzo a voi - ha poi esortato rivolto ai cattolici che gremivano piazza Capitolo - per ammirare questa ricca e antica tradizione, ma soprattutto per confermarvi nella fede profonda dei vostri Padri: in quest'ora della storia riscoprite, difendete, professate con calore spirituale questa verita' fondamentale". "Solo da Cristo - ha scandito - l'umanita' puo' ricevere speranza e futuro; solo da Lui puo' attingere il significato e la forza del perdono, della giustizia, della pace. Tenete sempre vive, con coraggio, la fede e le opere delle vostre origini".
Vi invito - ha concluso - a farvi sempre di nuovo discepoli del Vangelo, per tradurlo in fervore spirituale, chiarezza di fede, sincera carita', pronta sensibilita' per i poveri. Il ricordo della santa Madre Chiesa di Aquileia vi sorregga, vi sproni a nuovi traguardi missionari in questo travagliato periodo storico, vi renda artefici di unita' e di comprensione fra i popoli delle vostre terre. Vi protegga sempre nel cammino la Vergine Maria e vi accompagni la mia Benedizione".
© Copyright (AGI)
PAPA: IL NORD EST D'ITALIA E' EREDE DI VALORI DA SALVAGUARDARE
Salvatore Izzo
(AGI) - Aquileia, 7 mag.
"Il Nord-est dell'Italia e' testimone ed erede di una storia ricca di fede, di cultura e di arte, i cui segni sono ancora ben visibili anche nell'odierna societa' secolarizzata". Lo ha detto il Papa nel suo discorso in apertura del Convegno Ecclesiale di Aquileia, cui partecipano tutte le diocesi del Triveneto e dei paesi europei circostanti, nate dall'antica chiesa del grande vescovo Cromazio. Benedetto XVI ha osservato che "l'esperienza cristiana ha forgiato un popolo affabile, laborioso, tenace, solidale, segnato in profondita' dal Vangelo di Cristo, pur nella pluralita' delle sue identita' culturali", come dimostrano "la vitalita' delle vostre comunita' parrocchiali, la vivacita' delle aggregazioni, l'impegno responsabile degli operatori pastorali".
Ed anche oggi nel Triveneto, ha rilevato il bavarese Joseph Ratzinger, gia' arcivescovo di Monaco, cioe' di una delle chiese europee scaturite da Aquleia, "l'orizzonte della fede e le motivazioni cristiane hanno dato e continuano ad offrire nuovo impulso alla vita sociale, ispirano le intenzioni e guidano i costumi". Di tutto questo, per il Papa "sono segni evidenti l'apertura alla dimensione trascendente della vita, nonostante il materialismo diffuso; un senso religioso di fondo, condiviso dalla quasi totalita' della popolazione; l'attaccamento alle tradizioni religiose; il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana; le molteplici espressioni di fede, di carita' e di cultura; le manifestazioni della religiosita' popolare; il senso della solidarieta' e il volontariato". "Custodite - ha chiesto il Pontefice ai cattolici del Triveneto - rafforzate, vivete questa preziosa eredita'". "Siate gelosi - ha scandito - di cio' che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre!". "Anche in questo contesto - ha pero' riconosciuto il Papa teologo - la fede cristiana deve affrontare oggi nuove sfide: la ricerca spesso esasperata del benessere economico, in una fase di grave crisi economica e finanziaria, il materialismo pratico, il soggettivismo dominante". "Nella complessita' di tali situazioni - ha continuato rivolto ai cattolic idel Triveneto - siete chiamati a promuovere il senso cristiano della vita, mediante l'annuncio esplicito del Vangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia nei vari ambiti dell'esistenza quotidiana".
Il Pontefice ha poi fatto riferimento al tema della multiculturalita' che sembra caratterizzare la societa' attuale. "La collocazione geografica del Nord-est, non piu' solo crocevia tra l'Est e l'Ovest dell'Europa, ma anche tra il Nord e il Sud in quanto l'Adriatico porta il Mediterraneo nel cuore dell'Europa, il massiccio fenomeno del turismo e dell'immigrazione, la mobilita' territoriale, il processo di omologazione provocato dall'azione pervasiva dei mass-media, hanno accentuato - ha detto - il pluralismo culturale e religioso". "In questo contesto, che in ogni caso e' quello che la Provvidenza ci dona, e' necessario che i cristiani sostenuti da una 'speranza affidabile', propongano la bellezza dell'avvenimento di Gesu' Cristo, Via, Verita' e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni".
© Copyright (AGI)
PAPA: ITALIA HA BISOGNO DI NUOVA GENERAZIONE DI POLITICI
Salvatore Izzo
(AGI) - Aquileia, 7 mag.
Benedetto XVI e' tornato a chiedere oggi "alle Chiese che sono in Italia, l'impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilita' dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico". L'appello e' contenuto nel discorso pronunciato questa sera nella Cattedrale di Aquileia in apertura del Convegno Ecclesiale delle diocesi del Triveneto. Il Papa ha ricordato che la politica oggi "ha piu' che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una 'vita buona' a favore e al servizio di tutti". "A questo impegno - ha spiegato - non possono sottrarsi i cristiani, che sono pellegrini verso il Cielo, ma che gia' vivono quaggiu' un anticipo di eternita'".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Ok, tutti a parlare delle due righe sull'impegno dei cattolici in politica. Ma mi pare che la parte più elaborata e dirompente del discorso del Santo Padre sia quella di cui al secondo articolo di Izzo. Un forte invito ad amare a difendere e salvaguardare le proprie radici religiose, storiche e culturali, ("Siate gelosi di ciò che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre!) e contestualmente ad evangelizzare tutti, anche i non credenti e i credenti delle altre religioni, contando sull'unicità salvifica di Cristo. Dominus Iesus.
Posta un commento