Su segnalazione di Laura leggiamo:
Il discorso davanti all'episcopato italiano per i 150 anni dell'unità d'Italia
Il Papa: "Sforzi per superare il precariato"
Città del Vaticano - (Adnkronos/Ign)
L'appello di Benedetto XVI a politici e imprenditori: "Nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società".
I politici e gli imprenditori devono compiere ogni sforzo per superare la situazione di precariato oggi troppo diffusa. E' questo l'appello lanciato da Benedetto XVI nel pomeriggio nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha pronunciato un discorso davanti all'episcopato italiano, in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia.
Fra ''le avversità della vita'', dice il Papa ''non ultima c'è oggi la difficoltà ad accedere ad una piena e dignitosa occupazione: mi unisco, perciò, a quanti chiedono alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzo per superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società''.
E a chi ricopre cariche amministrative o ruoli politici lo invita a non rimanere "vittima della tentazione di sfruttare la propria posizione per interessi personali o per sete di potere''. Secondo Benedetto XVI l'anniversario dell'unità d'Italia dovrebbe essere occasione "per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione". Occasione di una "prospettiva futura" che possa stimolare anche i "fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica''.
Il Papa ha chiesto la protezione a Maria per tutto il popolo italiano, perché il Signore gli conceda i doni inestimabili della pace e della fraternità e, quindi, dello sviluppo solidale''. Quindi invoca la madre di Dio affinché ''aiuti le forze politiche a vivere anche l'anniversario dell'Unità come occasione per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diverse e legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsi in un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giova al bene del Paese''.
Rivolgendosi ai vescovi, il Pontefice parla del Nord del Paese: ''Aiutate il Nord a recuperare le motivazioni originarie di quel vasto movimento cooperativistico di ispirazione cristiana che è stato animatore di una cultura della solidarietà e dello sviluppo economico''.
''Similmente - aggiunge - provocate il Sud a mettere in circolo, a beneficio di tutti, le risorse e le qualità di cui dispone e quei tratti di accoglienza e di ospitalità che lo caratterizzano''. Quindi ''continuate a coltivare uno spirito di sincera e leale collaborazione con lo Stato, sapendo che tale relazione e' benefica tanto per la Chiesa quanto per il Paese intero''.
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