lunedì 23 maggio 2011

Il Papa invita tutti i fedeli del mondo a partecipare alla Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina (R.V.)

Il Papa invita tutti i fedeli del mondo a partecipare alla Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina

Domani, 24 maggio, nella memoria liturgica di Maria Ausiliatrice, tutti i fedeli cattolici sono stati invitati dal Papa a unirsi nella Giornata di preghiera per la Chiesa che è in Cina. L’appello è stato lanciato mercoledì scorso da Benedetto XVI durante l’udienza generale. Maria Ausiliatrice è venerata con grande devozione dai fedeli cinesi nel Santuario mariano di Sheshan, a circa 50 km da Shanghai.

“Cristo risorto dai morti, vincitore della morte e del peccato” è “vivo e presente nella vita della Chiesa e nelle vicende del mondo” – ha affermato il Pontefice mercoledì scorso: l’Amore di Dio “si espande incessantemente fino agli estremi confini della terra e, al tempo stesso, incontra rifiuto ed ostacoli in tutte le parti del mondo”. “Come allora, ancora oggi, dalla Croce alla Risurrezione”. Per questo, nel giorno della Vergine Maria, Aiuto dei cristiani, “tutta la Chiesa” si unirà in preghiera “con la Chiesa che è in Cina”:

“Là, come altrove, Cristo vive la sua passione. Mentre aumenta il numero di quanti Lo accolgono come il loro Signore, da altri Cristo è rifiutato, ignorato o perseguitato”.

“La Chiesa in Cina, soprattutto in questo momento, - ha detto il Papa - ha bisogno della preghiera della Chiesa universale”. L’invito è rivolto in primo luogo ai cattolici cinesi, ma anche a tutti i cattolici del mondo:

“…pregare per la Chiesa che è in Cina deve essere un impegno: quei fedeli hanno diritto alla nostra preghiera, hanno bisogno della nostra preghiera”.

“Quando Pietro era in carcere - ha ricordato il Santo Padre - tutti hanno pregato con forza e hanno ottenuto che un angelo lo liberasse”:

“Anche noi facciamo lo stesso: preghiamo intensamente, tutti assieme, per questa Chiesa, fiduciosi che, con la preghiera, possiamo fare qualcosa di molto reale per essa”.

Se “i cattolici cinesi hanno detto molte volte di volere “l’unità con la Chiesa universale”, e “con il Successore di Pietro”, pregando – ha sollecitato il Papa - possiamo ottenere “per la Chiesa in Cina di rimanere una, santa e cattolica, fedele e ferma nella dottrina e nella disciplina ecclesiale”:

“Essa merita tutto il nostro affetto”.

Ai vescovi, che “soffrono e sono sotto pressione nell’esercizio del loro ministero episcopale”, “ai sacerdoti e a tutti i cattolici che incontrano difficoltà nella libera professione di fede” il Papa ha espresso la sua “vicinanza”:

“Con la nostra preghiera possiamo aiutarli a trovare la strada per mantenere viva la fede, forte la speranza, ardente la carità verso tutti”.

Il Papa ha chiesto pure di scongiurare un rischio presente:

“Con la preghiera possiamo ottenere che il loro desiderio di stare nella Chiesa una e universale superi la tentazione di un cammino indipendente da Pietro”.

Infine, l’invocazione alla Madonna:

“A Maria chiedo di illuminare quelli che sono nel dubbio, di richiamare gli smarriti, di consolare gli afflitti, di rafforzare quanti sono irretiti dalle lusinghe dell’opportunismo”.
Sull'appello del Papa per la Chiesa in Cina, l'editoriale del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:

Il nuovo ampio appello del Papa ai fedeli per la prossima Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, il 24 maggio, merita una riflessione per quello che vuole essere anzitutto, cioè un appello alla preghiera.
Il Papa crede nella forza della preghiera, e ci invita ad essere “fiduciosi che, con la preghiera, possiamo fare qualcosa di molto reale” per quella Chiesa. Oltre vent’anni fa, mentre mi trovavo in Cina per alcuni giorni, dopo aver celebrato con grande emozione l’Eucaristia con alcuni confratelli nella stanza interna dell’alloggio di una famiglia, un anziano sacerdote mi fece in francese un’unica domanda: “Come sta in salute il Sovrano Pontefice?”. Erano anni in cui Internet non esisteva e certamente i media cinesi non parlavano del Papa… Allora capii improvvisamente con quanta fedeltà e amore i cattolici cinesi continuavano da decenni a vivere e a pregare in unione spirituale con il Papa e la Chiesa di Roma, e mi commossi. Di questa unione e della sua importanza parla dunque il Papa, e questa ci invita a coltivare e manifestare anche da parte nostra rivolgendoci al Signore tramite “Maria aiuto dei cristiani”, come viene venerata dai cinesi nel famoso Santuario di Sheshan a Shanghai. Il Papa dice che i fedeli cinesi “hanno diritto alla nostra preghiera, hanno bisogno della nostra preghiera”. Proprio perché la situazione della Chiesa in Cina è oggi segnata dalla sofferenza e da pressioni contrarie all’unione, dobbiamo pregare più intensamente.

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