giovedì 26 maggio 2011

Milano, ballottaggio Scola-outsider (Valli)

Milano, ballottaggio Scola-outsider

Aldo Maria Valli

I cinque nomi che girano sono sempre gli stessi: Angelo Scola, patriarca di Venezia; Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio per la cultura; Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il consiglio d’Europa; Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini; Pietro Parolin, nunzio apostolico in Venezuela. Dovrebbe essere uno di loro il successore di Dionigi Tettamanzi sulla cattedra di Ambrogio.
Ma la situazione, dopo almeno tre consultazioni tra i vescovi, resta intricata.
La candidatura Scola è data come la più attendibile, forte della preferenza del papa, ma Benedetto XVI non ha l’abitudine di procedere di imperio e vuole sentire il parere di tutti, specie quando in ballo c’è la scelta dell’arcivescovo di Milano.
Quattro dei cinque nomi rimasti “in gara” sono sempre stati al centro dell’attenzione. Si tratta di Scola, Ravasi, Giordano e Lambiasi, con gli ultimi due già in lizza anche per Torino, dove alla fine il papa ha scelto invece Nosiglia. Nuova è la candidatura Parolin, già sottosegretario vaticano per i rapporti con gli stati prima di diventare nunzio.
Le due consultazioni supplementari, necessarie a causa della situazione di grande incertezza, un risultato sembrano comunque averlo dato: risulterebbero usciti di scena i nomi di Gianni Ambrosio, il vescovo di Piacenza considerato il candidato del segretario di stato Tarcisio Bertone, di Luciano Monari e Francesco Beschi, vescovi rispettivamente di Brescia e Bergamo, e del vescovo di Chieti Bruno Forte.
Alla nomina del nuovo arcivescovo è legata la questione riguardante l’Istituto Giuseppe Toniolo, importante gestore dell’Università Cattolica e, di conseguenza, del Policlinico Gemelli. All’inizio dell’anno dal cardinale Bertone arrivò a Tettamanzi, presidente del Toniolo, la richiesta di farsi da parte per lasciare posto a un nuovo responsabile individuato nel giurista Giovanni Maria Flick, già presidente della corte costituzionale e ministro della giustizia nel governo Prodi.
Bertone motivò la richiesta con una serie di osservazioni critiche sulla gestione dell’istituto, ma Tettamanzi replicò punto per punto e si fece ricevere in udienza da Benedetto XVI. Risultato: il papa ha bloccato tutto, rimandando ogni decisione sul Toniolo a quando la Chiesa di Milano avrà il nuovo arcivescovo.
A dimostrazione di quanto la situazione sia intricata, quasi ogni giorno nascono nuove candidature.
È il caso di Erminio De Scalzi, abate della basilica di Sant’Ambrogio e delegato di Tettamanzi per l’incontro mondiale delle famiglie dell’anno prossimo.
Ma è anche il caso del vescovo di Como, Diego Coletti. In molti ambienti cittadini gode di ottima reputazione il custode di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa, ma in Vaticano non ci sono riscontri.
In Vaticano si esclude che sulla nomina di colui che dovrà prendere il posto di Tettamanzi stia pesando anche la corsa alla poltrona di primo cittadino di Milano, ma certamente l’infuocata partita in corso costituisce un altro motivo per cui il papa ha deciso di prendere tempo.
Sicura è invece l’influenza che le prese di posizione di Tettamanzi hanno avuto sul voto.
La città ha premiato la visione di Pisapia, in linea con quella ragionevole del cardinale, che ha sempre predicato accoglienza nei confronti degli immigrati ma anche rispetto della legalità.
Nel suo ultimo intervento, due giorni fa a Roma, durante la presentazione dell’incontro internazionale delle famiglie Milano 2012, Tettamanzi ha sottolineato che il capoluogo lombardo è sempre stato luogo di incontro, di mediazione e di integrazione.
Un messaggio in chiave politica, ma anche in chiave ecclesiale, lanciato non in un luogo qualsiasi ma nella sala stampa della Santa Sede davanti ai giornalisti delle principali testate e al portavoce vaticano padre Lombardi.

© Copyright Europa, 26 maggio 2011 consultabile online anche qui.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunicato del Provinciale Salesiano: Spronck ha ammesso di aver sbagliato. Gli ho interdetto qualsiasi dichiarazione pubblica per un anno.
http://www.donbosco.nl/
Alberto

Anonimo ha detto...

Com'è possibile che a distanza di oltre due anni dal compimento del 75° anno di età del Cardinale Tettamanzi, non c'è ancora un successore certo.
Non voglio pensare a lotte interne alla Chiesa.

sonny ha detto...

Buon pomeriggio a tutti. A proposito di ballottaggi, cara Raffaella ambrosiana....anche se il blog non si occupa di politica, cosa ne pensi del " ticket" Pisapia sindaco e Scola arcivescovo? Puoi anche non rispondere, ma se rispondi mi diverto di più!

Raffaella ha detto...

Rinuncio alla facolta' di non rispondere :-)
Se sara' eletto Pisapia, occorre un vescovo "tosto" (come Caffarra a Bologna, per intenderci!). In questo caso Scola sarebbe la scelta migliore. Andiamo a prenderlo in gondola? :-)
R.

sonny ha detto...

Se fossi milanese andrei a prendere Scola in gondola, passando anche dall'autostrada. Direi che( se sbaglio mi corrigerete) il nome del nuovo Arcivescovo di Milano salterà fuori qualche giorno dopo l'insediamento del nuovo sindaco e credo sia volutamente così. Non ci troverei nulla di scandaloso, anzi....dopo il salesiano olandese non mi scandalizzerei certo per una cosa del genere!

Raffaella ha detto...

Esatto!
R.

Fabiola ha detto...

Sommessamente, Scola sarebbe la scelta migliore comunque. Dirompente e, quindi, la migliore. (Poveretto lui!)
A meno che nella mente e nel cuore di Benedetto ci fosse un outsider "vero", non i soliti noti.
Allora Scola potrebbe restare felicemente a Venezia.
Che il Signore provveda!

sonny ha detto...

Alla fine ha ragione Fabiola: che il Signore provveda!

Anonimo ha detto...

Scola a Milano sarebbe una sciagura ! Speriamo che ci pensi lo Spirito Santo e non gli interessi di bottega. Di ciellini a Milano siamo arcistufi, imperversano ovunque !

Raffaella ha detto...

Per favore!
Le sciagure sono ben altre.
R.