sabato 14 maggio 2011

Secondo Maltese il segreto della crisi del Vaticano di oggi (?) non sta negli scandali dello Ior o dei pedofili. Giusto! Infatti sono problemi che Benedetto XVI ha risolto rimboccandosi le maniche

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Gemma.
Vi sembrera', ad una prima lettura, la recensione del film di Moretti, ma in realta' a me pare una critica malcelata alla Chiesa ed a Papa Benedetto in particolare. Purtroppo, pero', si cade sempre nello stesso tranello. Gli scandali dello Ior sono problemi del Vaticano di oggi? Dello Ior? Lo Ior? Maltese! E gli abusi sessuali del clero si sono verificati dopo il 19 aprile 2005? Maltese!
Quando la Chiesa sembra debole, non va bene, quando sembra trionfante non va bene...
Mai contenti questi giornalisti di Repubblica :-)
Saremo tutti molto piu' felici quando si dara' atto a Benedetto XVI di essersi rimboccato le maniche ed avere dedicato buona parte del suo Pontificato a risolvere problemi che ha ereditato e che risalgono a decenni fa. Noto anche che, "alla bisogna", si intervistano persino i fedeli cattolici. Peccato non avere fatto la stessa cosa anche domenica, a San Giuliano, chiedendo ad uno degli oltre 300mila partecipanti alla Messa del Papa. Ecco il lungo articolo che Repubblica ha deciso di dedicare all'evento. Eh si'...non ci sono piu' le interviste di una volta :-)
E si omettono anche i numeri...nulla di nuovo sotto al sole :-)

3 commenti:

laura ha detto...

troppo buono il Papa, con certa gente, ma bisogna perdonare!!!... Io non ci riesco proprio

euge ha detto...

Neanche io cara Laura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

un passante ha detto...

secondo me si continua a far confusione tra geopolitica e società, assetto mondiale e convinzioni dell'uomo. Un conto è cambiare le frontiere, l'assetto politico degli stati, un conto è il cambiamento dell'uomo e dei valori che fa suoi. Compito principale di un Papa credo sia portare avanti e rafforzare la fede e l'etica cristiana nella società. Tutto il resto è contorno, che può anche giovare, ma non è il compito principale. Senza voler a tutti i costi tirar fuori sempre le solite solfe, se si vuol parlare di Ior, lo si deve fare fino in fondo, altrimenti Maltese (quello delle campagne anti 8 per mille) meglio farebbe a tacere. I soldi dello Ior in un certo momento storico sono stati fondamentali per un certo progetto geopolitico portato avanti dal Vaticano. Se si ritiene che il progetto sia stato buono, anche se forse molti di repubblica allora stavano dall'altra parte, ci si metta una pietra sopra. Altrimenti, si faccia una revisione seria, e si dica che magari con un pò di quei soldi anche l'assetto dell'America Latina o dell'Africa avrebbero potuto essere diversi, e in fondo i figli che soffrono dovrebbero essere tutti uguali. E non si finga di non sapere che oggi un progetto simile, con dietro poteri forti extra vaticani, non si potrebbe più portare avanti. Certi uomini non tornano più sicuramente, ma nemmeno certi tempi e situazioni contingenti. E negli ultimi trent'anni purtroppo in Europa, a parte il crollo del comunismo, l'influenza della chiesa sulla società non è stata poi così lampante. Niente radici cristiane nella costituzione, festività quasi sparite dai calendari, famiglia allo sfascio, dilagare di aborti e divorzi, accorpamento di parrocchie per mancanze di fedeli e di vocazioni sacerdotali. E forse Maltese e i suoi farebbero bene a dire che la perdita di senso se c'è, è iniziata già molto tempo fa, non è cosa di oggi. In quanto a Moretti, il suo Papa è come lui, non ha la forza delle fede e dello Spirito Santo, eventualità che nel suo film praticamente non sono contemplate. Infatti, per risolvere il problema, ci si affida non alla preghiera e all'aiuto divino, come farebbe un credente, ma allo psicanalista, come farei io che non lo sono. Il balcone vuoto in fondo è una metofora che ad una certa parte piace molto, con la fede interiorizzata e lasciata alle dinamiche umane e gli edifici clericali disabitati, perchè gli intermediari tra l'uomo e Dio non servono più. E c'è questa tendenza a non voler considerare attitudine umana l'appartenenza alla fede, l'attenzione al soprannaturale, come se umano fosse solo l'inclinazione al teatro o comunque alle passioni mondane.