martedì 23 agosto 2011

I giovani verso casa per testimoniare l'esperienza della Gmg (Radio Vaticana)

I giovani verso casa per testimoniare l'esperienza della Gmg

Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani: sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:

R. – Qui a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …

R. - Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi …

D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati in Cristo nonostante le difficoltà ...

R. – Questo è il modo per capire se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri cristiani!

R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano, dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad affrontare momenti di difficoltà e di dolore.

R. – Inviterò chi, come me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa, a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.

D. – Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità ...

R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa esperienza …

R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …

R. – Speriamo davvero che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore, questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.

R. – Bisogna partire da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti cittadini. (ma)

I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia: non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio, come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:

R. – Come potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso, c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi, però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio, è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre, le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione, cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa. (vv)

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