Il Papa nella Messa per l'Assunta: Maria ci invita ad avere "fretta" per le cose di Dio
Il Papa ha presieduto stamane nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo, la Santa Messa nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Nell’omelia, commentando le letture proposte dalla Liturgia, ha ricordato che per l’Antico Testamento l’arca dell’alleanza in cui “erano conservate le due tavole della legge di Mosè, “è il simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo”.
Ma “il Nuovo Testamento ci dice che la vera arca dell’alleanza è una persona viva e concreta: è la Vergine Maria”. Dio – ha aggiunto – “non abita in un mobile, Dio abita in una persona, in un cuore”. Maria è “colei che ha portato nel suo grembo il Figlio eterno di Dio fatto uomo, Gesù nostro Signore e Salvatore”. “Maria è l’arca dell’alleanza perché ha accolto in sé Gesù, ha accolto in sé la Parola vivente, tutto il contenuto della volontà di Dio, della verità di Dio, ha accolto in sé Colui che è la nuova ed eterna alleanza, culminata con l’offerta del suo corpo e del suo sangue: corpo e sangue ricevuti da Maria”. Maria ha dunque “un destino di gloria straordinaria” e invita tutti noi a farne parte, “c’invita a divenire anche noi, in modo modesto, arca nella quale è presente la Parola di Dio che è trasformata, vivificata dalla sua presenza”.
Il Papa è poi passato a commentare il brano del Vangelo in cui Maria si reca da Elisabetta: vi si reca “in fretta” sottolinea Benedetto XVI, osservando quanto sia importante questa “fretta”: “le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio quelle di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita”. E la Madre di Dio “non tiene per sé questa divina presenza, ma la offre condividendo la grazia di Dio”. “Anche noi – afferma il Papa – siamo destinatari di quell’amore immenso che Dio ha riservato … a Maria”. La Madre di Dio, così, “ci apre alla speranza, ad un futuro pieno di gioia e ci insegna la via per raggiungerlo: accogliere nella fede, il suo Figlio; non perdere mai l’amicizia con Lui, ma lasciarci illuminare e guidare dalla sua parola; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno pesanti. Maria, l’arca dell’alleanza che sta nel santuario del Cielo – ha concluso il Papa - ci indica con luminosa chiarezza che siamo in cammino verso la nostra vera casa, la comunione di gioia e di pace con Dio”.
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