CONGRESSO EUCARISTICO: BAGNASCO, IN TEMPI OSCURI CATTOLICI SONO FORZA SOCIALE CHE NON ARRETRA
(AGI) - Ancona, 9 set.
(dell'inviato Salvatore Izzo)
"I cattolici sono storicamente una forza sociale capace di visione e di rete, che ha sempre contribuito con lealta' e impegno al bene di tutti: sono consapevoli delle difficolta' dell'ora, ma anche delle responsabilita' storiche di fronte alle quali mai sono arretrati, tanto meno nei momenti piu' difficili".
Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, abbandona la tradizionale prudenza che ha sempre caratterizzato le sue posizioni sul tema dell'unita' politica dei cattolici e nell'omelia di questa sera nella Cattedrale di Ancona e ancora piu' esplicito inizia a scandire: "E' insieme che si percorrono le vie del servizio se non si vuole essere velleitari ancorche' generosi; insieme, senza avventure solitarie, per essere significativi ed efficaci; insieme secondo le forme storicamente possibili, con realismo e senza ingenuita' o illusioni, facendo tesoro degli insegnamenti della storia".
Forse sarebbe imprudente parlare di una svolta, dell'esortazione al ritorno - quasi vent'anni dopo - a un partito unico dei cattolici, certo e' che la situazione del Paese e' tale che i vescovi sono davvero preoccupati e ritengono che i cattolici debbano fare un passo in avanti nell'assunzione delle responsabilita'.
"Sul tema del lavoro, che e' espressione peculiare del bene comune oggi si addensano motivate preoccupazioni", rileva il cardinale. "La Dottrina Sociale della Chiesa - aggiunge - e' un patrimonio provvidenziale, insuperabile per i cattolici che vogliono continuare o che si affacciano al servizio della citta'". Presenti "nella societa' civile come il lievito e il sale, consapevoli che la fede e' utile anche alla Citta'", i cristiani infatti "hanno sempre costituito una presenza di coagulo per ogni contributo compatibile con l'antropologia relazionale e trascendente, e con il progetto di societa' aperta e solidale che ne consegue".
Per Bagnasco, debbono continuare a farlo. Sembra di capire, aprendo essi la loro casa agli altri piu' che non chiedendo ospitalita' nelle altre case. Infatti, anche se "scevra da pregiudizi, la ragione giunge a riconoscere i tratti universali del tesoro-uomo" e per questo difendere il valore della persona e i suoi diritti non e' monopolio dei cristiani, essi pero' "abitano la storia consapevoli di avere qualcosa di proprio da dire, qualcosa che e' dato dalla fede, ma che, in misura, e' avvicinabile anche dalla ragione aperta e pensante: e' qualcosa, infatti, che sta alla base di ogni aspetto che da' forma alla vita sociale".
"Senza una visione antropologica integrale - del resto, ed e' sotto gli occhi di tutti - non si va lontano nei vasti e molteplici campi della societa': dall'economia alla finanza, dal lavoro alla cultura, dalla solidarieta' sociale alla giustizia, dalla salute alla pace, all'ambiente".
Per Bagnasco, ovviamente, tale visione e' "trascendente", ma soprattutto "e' come un tesoro: la perla preziosa che misura il valore e riordina tutti gli altri pur necessari tesori". Si tratta, ha affermato, "dell'uomo, l'uomo e' la bussola. Perdendo la bussola - constata amaramente il cardinale - ci si disorienta, e il risultato sara' che ogni aspetto del bene comune andra' per conto proprio, cercando soluzioni anche con impegno, ma senza misurarsi col criterio dell'umano, cioe' l'uomo".
E poi "mentre ci si avvia verso la negazione e la soppressione della vita, si finisce per non trovare piu' le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo".
Nell'omelia al Congresso Eucaristico Nazionale, il cardinale ha elencato anche gli altri "valori irrinunciabili e irriducibili", che costituiscono "il codice genetico imprescindibile dell'impegno cristiano nella societa' complessa", definendoli oggi "cardini costitutivi dell'uomo e fondativi della nostra civilta' umanistica: la vita senza alcuna decurtazione, il matrimonio e la famiglia, la liberta' religiosa ed educativa".
"Sono essi - ha tenuto a sottolineare - l'architrave dell'umano, e sorgente del bene comune in tutte le sue forme". Per Bagnasco, "senza un riferimento a questi valori fondativo nessun altro valore "germoglia". E finisce anzi con "essere distorto da ideologie e da interessi mercantili". Per questo, ha ricordato, "i vescovi italiani da circa quindici anni hanno avviato una riflessione sulla questione antropologica.
E anche per questo hanno posto al centro dell'impegno pastorale del decennio la sfida educativa. Essi sono consapevoli che il Vangelo rivela il vero volto di Dio e dell'uomo e sono convinti, con tutta la tradizione della Chiesa, che la ragione scevra da pregiudizi giunge a riconoscere i tratti universali del tesoro-uomo". Dal Congresso Eucaristico Nazionale - ai cui appuntamenti in questa prima settimana hanno partecipato secondo la polizia almeno 100mila fedeli divisi nelle cinque citta' che ospitano la grande kermesse della Chiesa italiana e cioe' Ancona, Osimo, Loreto, Senigallia, Fabriano e Jesi - emerge "innanzitutto un grande desiderio di preghiera, una preghiera intensa, 'non obbligata' ma molto partecipata nelle varie celebrazioni" e poi "la voglia di ascoltare, di comprendere, soprattutto di ricevere indicazioni da noi vescovi, dalla Chiesa, su come l'Eucaristia puo' scendere nella vita", commenta da parte sua l'arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli in un'intervista diffusa dal Servzio Informazione Religiosa. In proposito il presidente del Comitato organizzatore del Cen tiene a sottolineare che la religiosita' popolare "e' un patrimonio che non possiamo distruggere".
In Italia, per monsignor Menichelli, "basta che uno, anche non credente, cammini per le nostre strade e vede un'impronta della religiosita'.
E' come se nel nostro popolo si fosse sedimentata la fede, nel senso che essa si e' resa visibile, nell'arte, nelle grandi basiliche, nelle piccole edicole per strada: insomma questa e' una religiosita' affondata nel cuore di questo popolo e occorre saperla nutrire". Secondo l'arcivescovo di Ancona, "non c'e' un'era pre-cristiana, una cristiana, una post-cristiana. C'e' invece la storia dell'uomo che cammina, che continua, una storia ha bisogno di soprannaturalita'". E lo dimostrano i diecimila che hanno partecipato ieri sera alla processione eucaristica che si e' snodata dal porto di Ancona nelle vie del centro e poi lungo il "Passetto", fino alla testa dell'Aquila simbolo della citta'. "Piu' per coloro che credono che Dio non esiste, la preghiera - spiega - e' stata per coloro che pensano di poter fare a meno di Dio. Oggi c'e' questa sorta di esagerata sufficienza. Noi abbiamo rispetto dei pensieri, degli approfondimenti, delle idee di ogni uomo e di ogni donna. Tuttavia non ci stancheremo mai di dire che l'uomo trova la sua pienezza nelle parole della verita', e la verita' e' soltanto in Dio". Al Papa, accogliendolo domenica, promette Menichelli, "diro' che ci conforti nella fede, perche' il compito del Santo Padre, cosi' come Gesu' dice, e' proprio quello di confortare e di rendere solida la fede dei suoi figli". Proprio nell'ambito del Congresso Eucaristico Nazionale, si terra' domani il quarto "Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia". Promosso dal Rinnovamento dello Spirito con l'Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei e il Forum delle associazioni familiari, ha gia' circa 30mila iscritti. L'intento, spiega il presidente di RnS, Salvatore Martinez, e' "combattere la profonda crisi spirituale che la famiglia sta attraversando e che, "oggi piu' che mai, e' la madre di tutte le crisi", RnS ripropone, afferma una nota, "la piu' potente 'arma spirituale' di cui il cristianesimo dispone: la preghiera e l'unita' nella fede".
"E' questo - sottolinea Martinez - lo spirito che animera' l'evento sotto lo sguardo della Madonna di Loreto". Durante il percorso di circa 4 Km, tra canti, testimonianze, preghiere e silenzi, sara' recitato il 'Rosario della famiglia', una selezione di sette misteri in cui verra' contemplato il cammino della famiglia cristiana. Rai Uno trasmettera una diretta dell'evento domani pomeriggio dale 17 alle 19 dall'area Fincantieri dove il presidente della Cei rispondera' ad alcune domande delle famiglie. Il cantante Mario Biondi e la prima compagnia di danza italiana composta da atleti di livello olimpionico, i Kataklo', e poi la band in testa alle classifiche di tutta Europa, i 77 Bombay Street: saliranno poi sul palco che domenica infine tornera' a trasformarsi in altare per la grande messa di Benedetto XVI che chiudera' il Congresso Eucaristico davanti a 75 mila fedeli.
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