lunedì 12 settembre 2011

Congresso eucaristico. Il Papa chiede ai sacerdoti di dare spazio alle famiglie, alle famiglie di amare i pastori, ai fidanzati di non bruciare le tappe (R.V.)

Congresso eucaristico. Il Papa chiede ai sacerdoti di dare spazio alle famiglie, alle famiglie di amare i pastori, ai fidanzati di non bruciare le tappe

“Dall’Eucarestia scaturisce … un nuovo modo di vivere”: cosi il Papa al termine del suo 24.mo viaggio apostolico in Italia, per la chiusura ieri ad Ancona del 25.mo Congresso Eucaristico Italiano. Rivolto ad oltre 500 coppie di fidanzati, riunite nella piazza del Plebiscito, Benedetto XVI ha chiesto loro di fondare le future famiglie su “tre pilastri”: “fedeltà, indissolubilità e trasmissione della vita”. Il servizio del nostro inviato Fabio Colagrande.

“Abbiamo scelto d’incontrare i fidanzati a chiusura di questa settimana perché pensiamo che vivano un tempo delicato, un tempo che richiede un’attenzione particolare da parte della Chiesa”. Così, l’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Edoardo Menichelli, ha introdotto ieri l’incontro tra Benedetto XVI e i giovani fidanzati, che con la loro presenza hanno dato una dimensione di “apertura e nuovo inizio” all’atto finale del raduno ecclesiale di Ancona.

Come già in altre occasioni il Papa ha voluto dialogare con l’assemblea e ha perciò risposto agli interrogativi di una giovane coppia di anconetani, in procinto di sposarsi ad ottobre, Massimiliano Bossio, volontario dell’Azione Cattolica e la sua fidanzata Fabiana Frapiccini. I loro dubbi, timori, rappresentavano quelli di tante coppie di cattolici di fronte al matrimonio. La mancanza della casa e del lavoro, la paura per la definitività del rapporto e la difficoltà di affidarsi alla provvidenza divina. E ancora, nelle parole di Fabiana, le incertezze sul ruolo dei fidanzati nella comunità ecclesiale:

“Qual è la testimonianza che i fidanzati possono dare nella e alla comunità cristiana e come possono viverla con una propria specificità? Oltre al corso pre-matrimoniale, quale cura e attenzione dovrebbe avere la comunità nei confronti dei fidanzati?”

In risposta Benedetto XVI ha tenuto una catechesi pre-matrimoniale ricca di spunti e agganciata alla concretezza, come quando ha ricordato che ‘la difficoltà di trovare un lavoro stabile stende un velo di incertezza sull’avvenire’. Per spiegare le difficoltà dei fidanzati il Papa ha descritto l’attuale cultura che ‘tende a prescindere da chiari criteri morali’, dove ‘le scelte di fondo diventano fragili, esposte ad una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà’. Ha ricordato ‘l’apparente esaltazione del corpo, che in realtà banalizza la sessualità e tende a farla vivere al di fuori di un contesto di comunione di vita e d’amore’. Ha poi invitato i promessi sposi a evitare di chiudersi in ‘rapporti intimistici’. ‘Fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità’ ha aggiunto Benedetto XVI.

Ma soprattutto il Pontefice ha voluto sottolineare l’errata convinzione che la convivenza prima del Matrimonio sia ‘garanzia per il futuro’.

“Bruciare le tappe finisce per 'bruciare' l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni; ha bisogno di dare spazio a Cristo, che è capace di rendere un amore umano fedele, felice e indissolubile”.

Con una sintesi efficace Benedetto XVI ha poi ricordato il modello ideale di famiglia a cui i fidanzati debbono tendere:

“Fedeltà, indissolubilità e trasmissione della vita sono i pilastri di ogni famiglia, vero bene comune, patrimonio prezioso per l’intera società. Fin d’ora, fondate su di essi il vostro cammino verso il matrimonio e testimoniatelo anche ai vostri coetanei: è un servizio prezioso!”

Infine, richiamando il contesto eucaristico dell’incontro, il Papa ha invitato le coppie di fidanzati a non dimenticare di santificare la domenica, come ‘Giorno del Signore’:

“L’assemblea liturgica domenicale vi trovi pienamente partecipi: dall’Eucaristia scaturisce il senso cristiano dell’esistenza e un nuovo modo di vivere”.

L’importanza di trovare nella Santa Messa la forza per vivere l’appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa, era stata sottolineata da Benedetto XVI anche nell’incontro con le famiglie e i sacerdoti, svoltosi nel pomeriggio nella cattedrale di San Ciriaco, tra i tanti appuntamenti dell’intensa giornata del Papa ad Ancona. Il servizio di Roberta Gisotti.

“Cari sacerdoti e cari sposi”, voi siete “chiamati ad una missione comune”: “testimoniare e rendere presente” l’amore di Cristo “a servizio della comunità”. Il Papa ha invitato anzitutto a “superare una visione riduttiva della famiglia”, quale “mera destinataria dell’azione pastorale”:

“È vero che, in questa stagione difficile, essa necessita di particolari attenzioni. Non per questo, però, ne va sminuita l’identità e mortificata la specifica responsabilità. La famiglia è ricchezza per gli sposi, bene insostituibile per i figli, fondamento indispensabile della società, comunità vitale per il cammino della Chiesa”.

Da qui l’importanza per la vita della Chiesa – ha sottolineato Benedetto XVI - del ministero che nasce dal Sacramento del Matrimonio:

“…la famiglia è luogo privilegiato di educazione umana e cristiana e rimane, per questa finalità, la migliore alleata del ministero sacerdotale.”

“E l’Eucarestia – ha spiegato ancora il Santo Padre - è il centro e la sorgente di questa unità che anima l’azione della Chiesa”. Poi l’invito ai sacerdoti di essere vicini alle famiglie.

“Nessuna vocazione è una questione privata, tantomeno quella al matrimonio, perché il suo orizzonte è la Chiesa intera”.

Con una raccomandazione particolare:

“Siate accoglienti e misericordiosi, anche con quanti fanno più fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e con quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”.

Infine un’esortazione alle famiglie:

“Amate i vostri sacerdoti, esprimete loro l’apprezzamento per il generoso servizio che svolgono. Sappiate sopportarne anche i limiti, senza mai rinunciare a chiedere loro che siano fra voi ministri esemplari che vi parlano di Dio e che vi conducono a Dio. La vostra fraternità è per loro un prezioso aiuto spirituale e un sostegno nelle prove della vita”.

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