sabato 24 settembre 2011

Fiaccole di speranza, anelli nella catena dei credenti (Radio Vaticana)

Fiaccole di speranza, anelli nella catena dei credenti

“Siate fiaccole di speranza, che non restano nascoste”, con questa esortazione Benedetto XVI ha concluso il discorso ai 35mila giovani riuniti a Friburgo per la veglia di preghiera prima della Santa Messa di domenica. Il Papa è giunto nella cittadina del Baden- Wuertenberg, ultima tappa di questo 21.mo viaggio apostolico, accolto da una folla festante. Dopo una breve sosta presso la cattedrale gotica della città e il saluto alle autorità politiche e religiose Benedetto XVI ha affrontato un pomeriggio denso di impegni.
Ce ne parla il nostro inviato a Friburgo, Stefano Leszczynski:


I giovani provenienti da diverse diocesi tedesche hanno accolto con entusiasmo il Papa giunto tra loro per la veglia sulla spianata antistante la Fiera di Friburgo, uno spazio che può contenere oltre 30mila persone e che fin dalle prime ore del pomeriggio registrava già il tutto esaurito. E’ stato l’incontro maggiormente atteso dal papa, come lui stesso ha ammesso parlando ai giovani, molti dei quali presenti anche alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.
Rivolgendosi a loro Benedetto XVI ha voluto spiegare il significato profondo del rito liturgico che si apprestavano a celebrare con la diffusione della luce passata tra tutti i giovani attraverso l’accensione di migliaia di fiaccole. “Io sono la luce del mondo-Voi siete la luce del mondo” ha annunciato Benedetto XVI citando i due vangeli di Giovanni e Matteo intorno ai quali ha impostato il proprio discorso.

“ Cristo che è risorto dai morti, brilla in questo mondo – ha detto il Papa – e lo fa nel modo più chiaro là dove secondo il giudizio umano tutto sembra cupo e privo di speranza”.
Certo anche la vita di chi crede non è sempre facile – ha ammonito – ma c’è sempre una luce chiara ad indicargli la via verso la vita in abbondanza”.
Benedetto XVI ha parlato dunque ai giovani con grande affetto, in continuazione si è rivolto a loro chiamandoli “amici miei”, ed esortandoli a non farsi scoraggiare dalle difficoltà che possono incontrare nel loro percorso di fede:

“Cristo non s’interessa tanto a quante volte nella vita vacillate e cadete, bensì a quante volte vi rialzate. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi”.
Benedetto XVI ha invitato i giovani a non vivere la loro fede da soli, ma a condividerla nello spirito della Chiesa universale, “siamo anelli nella grande catena dei credenti” ha detto loro il Papa.

Prima di congedarsi dai giovani, che ritroverà domattina nella celebrazione della Santa Messa li ha esortati ancora una volta ad essere fiaccole di speranza, che non restano nascoste. “Voi – ha detto – siete la luce del mondo”.

A precedere la cerimonia con i giovani è stato l’incontro con i rappresentanti del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, che rappresenta una lunga tradizione di apostolato dei laici in Germania. Di fronte al laicato cattolico il Papa ha affrontato l’argomento dei tanti danni che il relativismo provoca in tutti gli ambiti della vita: “Anche l’impegno altruistico per il bene comune, nei campi sociale e culturale, oppure per i bisognosi sta diminuendo”.

Il Papa ha invitato i laici a riflettere sulla vera natura della crisi di valori nella società occidentale:

“la vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale – ha detto il Papa – è una crisi di fede”. Di qui l’esortazione ai laici impegnati a trovare nuove vie di evangelizzazione che includano tanto le famiglie quanto le comunità lavorative.

Anche ai seminaristi, che ha voluto incontrare nella cappella del seminario dedicata a san Carlo Borromeo del loro istituto, il Papa – parlando a braccio - ha posto l'accento sull'importanza dell'esperienza comunitaria e dell'ascolto degli altri, per vivere nella fede.
Prima di concludere quest’incontro Benedetto XVI ha voluto sottolineare l'importanza dello studio, in quanto imparare bene l'uso della ragione – ha detto ai seminaristi - è fondamentale ai fini della diffusione della fede, e quindi della missione sacerdotale.

A caratterizzare la giornata di oggi è stato inoltre l’importante incontro ecumenico avuto con i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed orientali, considerate le più vicine alla Chiesa cattolica. Rivolgendosi a loro Benedetto XVI ha fatto riferimento all’importante ruolo che le chiese cristiane di Germania devono svolgere in un tempo in cui “non poche persone vogliono ‘liberare’ la vita pubblica da Dio.

Infine, nel primo pomeriggio Benedetto XVI ha voluto incontrare privatamente l’ex cancelliere della Riunificazione tedesca, Helmut Kohl. Tra gli argomenti toccati anche l’importanza e il significato del tema del viaggio del Papa in Germania: “Dove c’è Dio, là c’è futuro”.

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