Visita del Papa, lavori in ritardo
Martedì la gendarmeria vaticana in città per incontrare chi gestisce le opere
Vinicio Leonetti
La delegazione del Vaticano arriverà martedì mattina a controllare l'andamento dei preparativi per l'arrivo del Papa. Ma a 18 giorni dalla fatidica domenica del 9 ottobre ci sarà ben poco da vedere. I lavori sono indietro e bisognerà accelerare perchè sia tutto a posto per la storica visita pastorale in città che si ripete più o meno ogni 900 anni. Tanti infatti ne sono trascorsi dall'ultima visita di Papa Callisto II. Perchè quella di Giovanni Paolo II fu una toccata e fuga nell'aeroporto.
I lavori alla Cattedrale stanno proseguendo, almeno la facciata avrà un maquillage. Ma visto che intorno a un anno fa ci fu un cedimento strutturale nella navata centrale si dovranno fare interventi più complessi. Perchè dopo l'Angelus celebrato da Benedetto XVI nell'area ex Sir, il Pontefice e tutto il suo apparato pontificio entreranno in città intorno a mezzogiorno. Forse una visita in Cattedrale, ma di certo ci sarà il pranzo nel Palazzo del Vescovado, in Via Lissania. Ritocchi anche qui, ma non col Photoshop, il programma informatico che solo virtualmente aggiusta le cose. Nella sede della Curia tutto è reale, a cominciare dall'ascensore, costruito apposta per il Papa che non può salire a piedi fino al secondo piano.
I permessi a costruire? Arrivati subito per intercessione divina. Il Papa è il Papa. Per cui tutte le istituzioni si stanno muovendo. Ma l'arretrato peggiore è del Comune, che ha perso ben cinque mesi correndo dietro un'idea completamente sballata su cui ha dovuto fare marcia indietro. A febbraio è stata annunciata la visita del Pontefice, e già in Municipio qualcuno pensava di fare celebrare la funzione in contrada Rotoli, difficile da raggiungere, angusta e soprattutto con poche infrastrutture primarie: strade, illuminazione, piazzali.
Prima domanda: dove parcheggiare gli oltre mille autobus che arriveranno da ogni parte della Calabria e del Mezzogiorno? Secondo interrogativo: più di 100 mila fedeli come troveranno un minimo di servizi in un'area attrezzata.
A Palazzo Maddamme hanno visto soltanto un aspetto: Rotoli è un'area comunale, e per gestirla non si sarebbe dovuto chiedere permesso a nessuno. Ragionamento che non fa una grinza se si organizza un concerto di fisarmonica e tarantella. Non per un evento come la messa del Santo Padre.
Ed ecco la scelta che sarebbe dovuta essere primaria: l'area industriale. Attaccata all'aeroporto, con infrastrutture esistenti, strade fatte, e soprattutto grande disponibilità di Lameziaeuropa ed Asi che gestiscono la zona. Porte aperte al Papa!
Dopo la cantonata si rischia tanto sui tempi d'esecuzione delle opere. L'azienda D'Auria di Lamezia s'è messa immediatamente al lavoro per creare le condizioni minime ad accogliere un'ondata di fedeli che probabilmente dall'alba del 9 ottobre affollerà l'area industriale con bus, auto, moto, bici e ogni mezzo. Qualcuno giura che arriverà a piedi sotto le vecchie ciminiere della Sir, come in un vero e proprio pellegrinaggio.
Solo la benedizione di un Papa potrà esorcizzare quell'area in cui ogni promessa è finita male: prima il bidone della Sir di Nino Rovelli, col sogno del polo chimico finito come una bolla di sapone; poi la Biofata con le mozzarelle di bufala (nessuno tocchi la prima pietra, simulacro che risale al 10 giugno 2004); infine la Città della fiction magnificata dall'ex governatore Agazio Loiero e dal dirigente Rai calabrese Agostino Saccà.
Una distesa di progetti fumosi contro cui solo una grazia divina potrà fare chiarezza, e indicare la strada a chi adesso amministra un'area industriale con tante potenzialità ma che aspetta da decenni lo sviluppo reale. Il sogno industriale è svanito. Bisogna solo prenderne atto.
© Copyright Gazzetta del sud, 16 settembre 2011
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3 commenti:
Veramente la visita del Papa è sta annunciata ufficialmente esattamente con un anno di anticipo. Era ottobre 2010 e non febbraio 2011 come scritto nell'articolo.
Sonia
Se le cose stanno davero così, mi sembra che sia opportuno rinviare a data da destinarsi, quando saranno comodi.....
a me suona tanto di strumentalizzazione politica
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