PAPA: RELIGIONE E' TRA I FONDAMENTI DELLA CONVIVENZA CIVILE
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
"C'e' bisogno di una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo.
La religione e' uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita". Lo ha detto Papa Ratzinger nel discorso rivolto alle autorita' tedesche presenti alla cerimonia di benvenuto al Castello di Bellevue, residenza ufficiale del presidente della Repubblica Federale Tedesca. Nel discorso pronunciato nel bellissimo giardino, dove su alcuni palchi avevano preso posto anche i vescovi tedeschi e i rappresentanti delle altre chiese e religioni, il Papa ha osservato che in Occidente "nei confronti della religione vediamo una crescente indifferenza nella societa' che, nelle sue decisioni, ritiene la questione della verita' piuttosto come un ostacolo, e da' invece la priorita' alle considerazioni utilitaristiche". "Come la religione ha bisogno della liberta', cosi' anche la liberta' ha bisogno della religione", ha spiegato Benedetto XVI citando le parole del grande vescovo e riformatore sociale Wilhelm von Ketteler, di cui si celebra quest'anno il secondo centenario della nascita.
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PAPA: VALORI NON MANIPOLABILI GARANTISCONO NOSTRA LIBERTA'
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
"Il fatto che ci sono valori che non sono assolutamente manipolabili e' la vera garanzia della nostra liberta'". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso alle autorita' tedesche che hanno partecipato alla cerimonia di benvenuto nel giardino della residenza del presidente della Repubblica Christian Wulff. "Chi si sente obbligato al vero e al bene - ha osservato il Pontefice - subito sara' d'accordo con questo: la liberta' si sviluppa solo nella responsabilita' di fronte a un bene maggiore. Tale bene esiste solamente per tutti insieme; quindi devo interessarmi sempre anche dei miei prossimi. La liberta' non puo' essere vissuta in assenza di relazioni". Per il Papa teologo, "la liberta' ha bisogno di un legame originario ad un'istanza superiore". Il messaggio di Benedetto XVI e' chiarissimo: la liberta' non puo' essere staccata dall'etica. "Cio' che sto facendo a scapito degli altri - ha scandito - non e' liberta', ma azione colpevole che nuoce agli altri e anche a me stesso. Posso realizzarmi veramente quale persona libera solo usando le mie forze anche per il bene degli altri. Questo - ha chiarito Joseph Ratzinger - vale non soltanto per l'ambito privato ma anche per la societa'".
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PAPA: PAGINE OSCURE GERMANIA CI INSEGNANO PER IL PRESENTE
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
"Lo sguardo chiaro anche sulle pagine oscure del passato ci permette di imparare da esso e di ricevere impulsi per il presente". Benedetto XVI lo ha affermato nel discorso al Castello Di Bellevue, rispondendo al saluto del presidente tedesco Christian Wulff. "La Repubblica Federale di Germania - ha aggiunto il Pontefice - e' diventata cio' che e' oggi attraverso la forza della liberta' plasmata dalla responsabilita' davanti a Dio e dell'uno davanti all'altro. Essa ha bisogno di questa dinamica che coinvolge tutti gli ambiti dell'umano per poter continuare a svilupparsi nelle condizioni attuali. Ne ha bisogno in un mondo che necessita di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori fondamentali su cui costruire un futuro migliore".
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PAPA: PRINCIPIO SUSSIDIARIETA' CONSENTE LOCALMENTE VERA AUTONOMIA
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
"Seguendo il principio di sussidiarieta', la societa' deve dare spazio sufficiente alle strutture piu' piccole per il loro sviluppo e, allo stesso tempo, deve essere di supporto, in modo che esse, un giorno, possano reggersi anche da sole". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso alle autorita' tedesche presenti alla cerimonia di benvenuto nel giardino del castello di Bellevue, residenza ufficiale del presidente della Repubblica. "Nella convivenza umana - ha ricordato il Pontefice - non si da' liberta' senza solidarieta'".
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PAPA: IN GERMANIA NON PER PARLARE DI POLITICA O ECONOMIA
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set. - "Pur essendo questo viaggio una visita ufficiale che rafforzera' le buone relazioni tra la Repubblica Federale di Germania e la Santa Sede, in primo luogo non sono venuto qui per perseguire determinati obiettivi politici o economici, come fanno giustamente altri uomini di Stato, ma per incontrare la gente e parlare di Dio". Lo ha detto il Papa rispondendo al discorso di benvenuto del presidente della Repubblica Federale Tedesca Christian Wulff.
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PAPA: ONORATO DI ESSERE ACCOLTO AMABILMENTE A BERLINO
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
"Mi sento molto onorato per l'amabile accoglienza che mi riservate qui al Castello Bellevue. Sono particolarmente grato a Lei, Signor Presidente Wulff, per l'invito a questa visita ufficiale, che e' il mio terzo soggiorno come Papa nella Repubblica Federale di Germania. La mia gratitudine va ugualmente ai rappresentanti del Governo Federale, del Bundestag e del Bundesrat nonche' della Citta' di Berlino per la loro presenza con cui esprimono il loro rispetto per il Papa come Successore dell'Apostolo Pietro". Benedetto XVI ha salutato cosi' il presidente Christian Wulff e le autorita' presenti alla cerimonia di questa mattina nel giardino della residenza ufficiale del Capo dello Stato. "Qui, al Castello Bellevue, che deve il suo nome alla splendida vista sulla riva della Sprea e che e' situato non lontano dalla Colonna della Vittoria, dal Bundestag e dalla Porta di Brandeburgo, siamo proprio - ha osservato - nel centro di Berlino, la capitale della Repubblica Federale di Germania". Un castello che "con il suo passato movimentato e', come tanti edifici della citta', una testimonianza della storia tedesca". Nel discorso il Pontefice ha espresso l'auspicio che gli incontri durante le varie tappe del viaggio, qui a Berlino, a Erfurt, nell'Eichsfeld e a Friburgo, possano dare un piccolo contributo in merito, che in questi giorni Dio conceda la sua benedizione a noi tutti". Il suo grazie il Papa tedesco lo ha, infine, rivolto anche ai tre vescovi ospitanti, l'arcivescovo Woelki di Berlino, il vescovo Wanke di Erfurt e l'arcivescovo Zollitsch di Friburgo, nonche' tutti coloro che, a vari livelli ecclesiali e pubblici, hanno collaborato nei preparativi di questo Viaggio nella mia patria, contribuendo in tal modo alla sua buona riuscita".
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PAPA: A COLLOQUIO CON CANCELLIERA TEDESCA ANGELA MERKEL
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set.
Benedetto XVI ha ricevuto la cancelliera tedesca Angela Merkel nella sede della Conferenza Episcopale Tedesca, a Berlino. Il colloquio si e' svolto in due fasi: prima la Merkel e il Papa da soli e poi anche con il marito della cancelliera, sposata in seconde nozze con il signor Joachim Sauer, docente universitario di chimica. Nella biblioteca, dove su un tappeto bianco erano state collocate due poltroncine, ne e' stata cosi' aggiunta una terza. Successivamente la cancelliera ha presentato al Papa alcuni collaboratori e c'e' stato lo scambio dei doni.
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PAPA: WULFF INVOCA MISERICORDIA PER DIVORZIATI RISPOSATI COME LUI
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 22 set. -
"Come la Chiesa puo' essere misericordiosa con le fratture nella vita delle persone?". A chiederlo al Papa - nella cerimonia di benvenuto al Castello di Bellevue a Berlino - e' il presidente federale Christian Wulff, cattolico ma anche divorziato risposato e con accanto una moglie giovane e avvenente (classe 1973). Il presidente ha accostato il tema a quello delle "fratture all'interno della Chiesa, che derivano dagli errori dei suoi ministri". "Che posto hanno - ha domandato ancora a Benedetto XVI - i laici accanto ai preti, le donne accanto agli uomini? Cosa fa la Chiesa per superare la propria divisione tra cattolici, protestanti e ortodossi?". Gia' prima dell'arrivo del Papa, Wulff aveva espresso l'auspicio che la Chiesa sia "comprensiva" con i divorziati risposati. E oggi ha aggiunto "che non solo i laici cattolici impegnati nella Chiesa si attendono molto. E la Chiesa ha bisogno di tutti loro". In Germania la fede cristiana, ha aggiunto Wulff, "non e' piu' compresa in modo evidente" ed e' importante che la Chiesa "non si ritiri in se stessa: quando le persone sentono questa vicinanza e sperimentano questo atteggiamento, ascoltano anche i messaggi cristiani che non sono sempre facili per loro".
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