domenica 25 settembre 2011

Negli incontri con seminaristi e ortodossi il Papa sottolinea il valore della fede per portare nella società la luce di Dio

Negli incontri con seminaristi e ortodossi il Papa sottolinea il valore della fede per portare nella società la luce di Dio

La fede in Dio e il restare assolutamente fedeli alla dignità di ogni persona “rafforzano i cristiani nell’opporsi con forza ad ogni intervento manipolatore e selettivo nei confronti della vita umana”. E’ quanto ha affermato ieri Benedetto XVI incontrando, nel seminario di Friburgo, i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed ortodosse orientali. Sempre ieri sera, nel seminario di Friburgo, il Papa ha incontrato un gruppo di seminaristi. Il Santo Padre li ha esortati ad approfondire il rapporto tra fede e ragione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Durante il tempo del seminario, i seminaristi devono ascoltare la Parola del Signore, lasciarsi formare. Al tempo stesso – spiega il Santo Padre - devono portare agli uomini quello che hanno imparato. Devono portarlo a coloro che sono in cammino, nelle periferie, anche là dove l’uomo è lontano da Dio. Il tempo del seminario è anche un periodo di discernimento:

“Die Sendung muss geprüft werden und dazu gehört dann das Miteinander”...

La chiamata – sottolinea il Papa rivolgendosi ai seminaristi - deve essere esaminata e per questo serve l’essere insieme e naturalmente il colloquio con le guide spirituali. Da questo, poi, consegue la fiducia: imparare, cioè, che se Dio mi vuole mi posso affidare a Lui, perché nell’ora della tentazione, dell’affanno il Signore sarà vicino a me e mi manderà persone, mi indicherà strade, mi sosterrà. Il Seminario è anche tempo di preghiera, di ascolto:

“Hören, wirklich ihn hören lernen, im Wort der Heiligen Schrift”…
Si deve ascoltare il Signore, imparare veramente ad ascoltare Dio nella Parola della Sacra Scrittura, nella fede della Chiesa, nella liturgia della Chiesa e nell’oggi. La fede – ricorda il Papa riferendosi alle parole di San Paolo - viene dall’ascolto, non dalla lettura. Serve anche la lettura – osserva il Pontefice - ma è importante l’ascolto della parola viva, la parola dell’altro che posso ascoltare. In Seminario si impara poi ad accettare l’altro nella sua diversità e lo sguardo non è limitato ma volge alla comunità dei credenti, alla Chiesa. Un altro tema affrontato dal Pontefice è quello dello studio:

“Zum Bereitwerden für das Priestertum, zum Weg dahin”...

La preparazione al sacerdozio prevede soprattutto la formazione, che non è un’eventualità accademica ma un aspetto essenziale. “Siate pronti in ogni momento – spiega il Papa ricordando le parole di San Pietro - a dare a chi ve ne fa richiesta la ragione, il “logo” della vostra fede”. E’ importante – aggiunge il Santo Padre che esorta i seminaristi ad essere studiosi attenti ed umili - essere informati, comprendere, avere una capacità razionale aperta, imparare. Studiando si contribuisce a far risplendere nel pensiero la luce di Dio, a coniugare fede e ragione.

Il tema della fede è stato al centro anche dell’incontro con i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed ortodosse orientali. Nel suo discorso, il Papa sottolinea che fra le Chiese e le comunità cristiane, l’Ortodossia teologicamente è la più vicina.

“Katholiken und Orthodoxe haben die gleiche altkirchliche“...

“Cattolici ed ortodossi – spiega il Pontefice - hanno entrambi la medesima struttura della Chiesa delle origini. Così possiamo sperare che non sia troppo lontano il giorno in cui potremo di nuovo celebrare insieme l’Eucaristia” (cfr Luce del Mondo. Un colloquio con Peter Seewald). In Germania – ricorda il Santo Padre – vivono circa un milione e seicento mila cristiani ortodossi ed ortodossi orientali.

“Sie sind ein fester Bestandteil der Gesellschaft geworden“...
“Sono diventati parte costitutiva della società contribuendo a rendere più vivo il patrimonio delle culture cristiane e della fede cristiana in Europa”. Benedetto XVI auspica anche che si rafforzi l’unione tra le Chiese ortodosse e progrediscano gli sforzi per un concilio panortodosso. E ricorda che fin dai tempi in cui era professore a Bonn e poi, anche come arcivescovo di Monaco e Frisinga, aveva potuto “conoscere e apprezzare l’Ortodossia in modo sempre più profondo”.

“Es begann damals auch die Arbeit der Gemeinsamen Kommission“...

“A quel tempo – ricorda il Santo Padre – si è iniziato anche il lavoro della Commissione congiunta della Conferenza episcopale tedesca e della Chiesa ortodossa”. Da allora, tale organismo promuove “la comprensione reciproca e contribuisce a consolidare e sviluppare le relazioni cattoliche – ortodosse in Germania”.

“Ebenso wichtig bleibt die Weiterarbeit an der Klärung“...

“Rimane altrettanto importante – fa notare il Papa - la continuazione del lavoro per chiarire le differenze teologiche, perché il loro superamento è indispensabile per il ristabilimento della piena unità, che auspichiamo e per la quale preghiamo”. “È soprattutto sulla questione del primato – aggiunge - che dobbiamo continuare gli sforzi nel confronto per la sua giusta comprensione”. E poi ricorda la meta del comune cammino orientato dall’annuncio della Parola:

“In der gegenwärtigen Zeitströmung, in der nicht wenige Menschen“...

“Nell’attuale tendenza del nostro tempo in cui non poche persone vogliono, per così dire, ‘liberare’ la vita pubblica da Dio, le Chiese cristiane in Germania – tra le quali anche i cristiani ortodossi e gli ortodossi orientali – sulla base della fede nell’unico Dio e Padre di tutti gli uomini, camminano insieme sulla via di una testimonianza pacifica per la comprensione e per la comunione tra i popoli”. “Facendo questo, non tralasciano di mettere il miracolo dell’incarnazione di Dio al centro dell’annuncio”.

“Im Wissen um den Wert von Ehe und Familie“...

“Conoscendo il valore del matrimonio e della famiglia, in quanto cristiani – conclude il Papa - ci sta molto a cuore proteggere l’integrità e la singolarità del matrimonio tra un uomo e una donna da ogni interpretazione sbagliata”.

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