mercoledì 21 settembre 2011

Niente più delle loro parole può testimoniare il clima che si è respirato a Madrid. Niente più delle loro emozioni può spiegare cosa significhi far parte di una grande, gioiosa famiglia (Stefania Careddu)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Dal cuore dei giovani pellegrini a Madrid.

Dillo a parole tue

Niente più delle loro parole può testimoniare il clima che si è respirato a Madrid. Niente più delle loro emozioni può spiegare cosa significhi far parte di una grande, gioiosa famiglia.

di Stefania Careddu

"Tutto ciò che mi aspettavo dalla Gmg è stato ampiamente superato dalla incredibilità di questa esperienza, che non è nemmeno riassumibile a parole", confida Donata, studentessa della provincia di Varese.
All’appuntamento spagnolo era arrivata con "la voglia di poter respirare ad ampi polmoni l’universalità della fede nel nostro amorevole Dio". E non è rimasta delusa. Anzi: è convinta che la Gmg non sia finita, ma possa e debba continuare nella quotidianità. "Sono sicura che lo slancio che porteremo a casa ci darà la grinta per contagiare tutti gli amici che incontreremo", afferma ricordando che l’impegno è proprio quello di "essere testimoni di quanto sia straordinario vivere la fede nel Vangelo".
L’evento spagnolo infatti non è stato un fatto isolato, un episodio destinato (sebbene abbia colpito positivamente anche i più scettici) a rimanere circoscritto in un certo momento storico e in un unico spazio. I giovani hanno accolto davvero l’invito di Benedetto XVI a testimoniare la fede "negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza" perché "non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri". "Non conservate Cristo per voi stessi; comunicate agli altri la gioia della vostra fede", è stato l’appello del Papa.
E loro lo hanno fatto. Lì, per le strade e le piazze di Madrid dove i colori, i cori e le bandiere hanno aggiunto calore alle già alte temperature di metà agosto. A Cuatro Vientos, nell’aerodromo che non ha smesso di emanare entusiasmo neppure di fronte agli scherzi atmosferici. Nelle parrocchie, nei gruppi e negli oratori che nei prossimi mesi diventeranno i luoghi del racconto.
"Il Papa ha potuto vedere come siamo realmente, come abbracciamo la fede", sottolinea Nicola di Torino. Non solo il Papa, per il quale le giornate madrilene sono state una nuova e bella conferma della forza dei giovani, della speranza che rappresentano per la Chiesa e la società. Ma soprattutto la stampa sempre incredula e guardinga, la città e gli organizzatori sicuramente stupiti da numeri che non si aspettavano, gli osservatori e gli analisti troppo attenti a statistiche e tendenze.
Quantità e qualità: "esta es la joventud del Papa".
Che non ha paura, che si impegna, che c’è: "partecipare alla Gmg – dice Giulia - mi ha aiutato a riscoprire la figura e l’importanza dei giovani, a ritrovare la fiducia nella nostra generazione". "Anche se a volte, nei nostri paesi, ci può sembrare di essere soli, queste occasioni ci fanno invece rendere conto che siamo veramente un ‘esercito’, e ciò che ci unisce è la fede in Gesù", le fa eco Sara di Iglesias che da Madrid riparte con una certezza: "non siamo pochi e, quindi, non possiamo mai permetterci di lasciarci prendere dallo sconforto".

© Copyright Mondo Voc

Nessun commento: