giovedì 8 settembre 2011

Prosegue il Congresso Eucaristico di Ancona (R.V.)

Prosegue il Congresso Eucaristico di Ancona

Dopo la Via Crucis di martedì scorso, cui avevano partecipato cinquemila fedeli, il 25.mo Congresso Eucaristico di Ancona, è stato animato stasera da un altro rito che ha confermato la matrice popolare del raduno ecclesiale nazionale: la Processione Eucaristica ‘da mare a mare’ guidata dall’arcivescovo di Ancona-Osimo Menichelli e dal Legato pontificio, il card. Re. Il servizio del nostro inviato Fabio Colagrande:

E ieri ha partecipato al Congresso di Ancona anche il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata che ha voluto inaugurare il Seminario dedicato a ‘Bene Comune e Eucaristia’ dalle associazioni cattoliche del coordinamento Retinopera. Il nostro inviato, Fabio Colagrande, lo ha intervistato:

R. - Per noi credenti il bene comune è Cristo. Noi diventiamo comunità, siamo accomunati dal fatto che comunichiamo con lo stesso Cristo, e Lui è il bene. In questa comunione in Cristo noi sperimentiamo, come Chiesa che nasce dall’Eucarestia, anche il bene comune per la città e nella città. E’ un bene comune che si scopre attorno a due aspetti che l’Eucarestia suggerisce: l’attenzione, l’interesse e la prospettiva unitaria. Non si può cioè cercare il bene di tutti e di ciascuno senza voler convergere verso un’unità. Bisogna però sottolineare anche l’altro aspetto che scaturisce dall’Eucarestia: tendere al bene comune è in realtà possibile solo se noi ci lasciamo afferrare dal movimento che l’Eucarestia fa passare, che è il movimento di Gesù che si dona nella morte e nella Resurrezione. Dunque, anche noi dobbiamo diventare persone che si aprono e si offrono in dono agli altri, uscire da sé per servire gli altri.

D. - Questa dimensione dell’Eucarestia, della cultura eucaristica, può dire qualcosa al settore della politica e dell’economia, che sembrano così in difficoltà?

R. - Un credente che è impegnato nella vita sociale - in qualsiasi suo ambito e livello, particolarmente in politica -, non può perdere di vista questa prospettiva, perché se lo fa è il suo essere credente, il suo essere cattolico ad entrare in questione. (vv)

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