PAPA IN GERMANIA: PER I VESCOVI VISTA SARA' UNA FESTA, MA C'E' CHI VUOLE ROVINARLA
(AGI) - Berlino, 21 set.
(dall'inviato Salvatore Izzo)
"Siete italiani? Buon giorno, viva il Papa!".
Un tassista di Berlino accoglie cosi' alcuni giornalisti che lo fermano in Stephanstrasse.
E subito li porta alla Axel Springer Haus per vedere i due giganteschi manifesti, 45 metri per 64, che riproducono la storica copertina del popolare tabloid Bild in occasione dell’elezione di Benedetto XVI il 19 aprile del 2005. Sull'edificio campeggia come uno slogan il titolo di allora: "Wir sind Papst", cioe' "Il Papa siamo noi".
"La visita sarà una grande festa di gioia e di speranza non solo per i cattolici ma per tutti i tedeschi. In particolare, per la nostra Chiesa costituirà un grande incoraggiamento a vivere la fede cristiana in modo autentico ed a guardare con ottimismo alle sfide che abbiamo di fronte", assicura il presidente dei vescovi tedeschi, monsignor Robert Zollitsch. "Non a caso il motto di questa visita pastorale del Santo Padre è 'Dove c’è Dio là c’è futuro'", sottolinea il presule che nel pomeriggio incontra i giornalisti nel ben organizzato centro stampa di Berlino e davanti alle domande degli inviati che tendono a concentrarsi sullo scandalo degli abusi, mette le mani avanti: "il dramma della pedofilia e' reale, ma non vogliamo che eclissi i temi della visita".
Nonostante le associazioni gay, quelle delle vittime dei preti pedofili e i teologi dissenzienti si diano un gran da fare - e la maggioranza dei media tedeschi e non solo gli dia manforte - per rovinare quella che Zollitsc ha dunque definito una "festa", il clima della vigilia e' in realta' di attesa: c'e' attenzione rispettosa da parte dei berlinesi, per quello che dira' e fara' Joseph Ratzinger che torna in Germania per la terza volta dalla sua elezione al Pontificato: secondo un recentissimo sondaggio diffuso dall'Ambasciata della Germania presso la Santa Sede, i due terzi dei tedeschi hanno un atteggiamento positivo nei riguardi di Benedetto XVI.
E c'e' vero e palpabile affetto da parte dei fedeli che domani gremiranno in 80 mila l'Olympiastadium, superando ogni ottimistica previsione della Chiesa locale.
"La prima visita ufficiale del Papa tedesco nella capitale della Germania - confida l'arcivescovo Rainer Maria Woelki, che da due mesi guida l'arcidiocesi berlinese al posto del cardinale Georg Sterzinsky, morto il 30 giugno senza poter vedere questi giorni che tanto aveva atteso - ci rende fieri, sebbene i cattolici siano pochi, appena il 7 per cento della popolazione".
Il neo arcivescovo sdrammatizza anche "le proteste che ci saranno per questa visita". "Invito tutti - dice - prima ad ascoltare ciò che vuol dire il Papa per poi dare un giudizio. In questo modo scopriranno certamente il messaggio di un grande uomo europeo, un eminente intellettuale ed un profondo e fiducioso credente nella realtà di Dio. Sono sicuro - aggiunge - che gli incontri, le celebrazioni, le parole del Papa e la sua presenza, avranno la capacità di aprire i nostri occhi".
"Il Papa trova una Germania simile alle società occidentali, in cui la fede non è più tanto vissuta anche all’interno stesso della Chiesa Cattolica: i praticanti, quanti frequentano almeno la Messa domenicale, raggiungono un po’ più del 15 per cento, ma ciò nonostante, le persone si riconoscono come membri di una Chiesa: un terzo cattolici, un terzo evangelici e un terzo che dice di non avere alcuna appartenenza religiosa. Ma io vedo che anche quelli che non sono d’accordo con la Chiesa sono tuttavia interessati al suo messaggio", spiega il nunzio apostolico, monsignor Jean-Claude Perisset.
E in effetti i dati statistici sui cattolici - benche' negativi - non sono raggelanti come quelli che riguardano i luterani: in 60 anni i protestanti sono crollati da 43 a 25 milioni. Mentre i cattolici erano, nel 1950, 25 milioni e altrettanti sono rimasti oggi, perdendone dunque per strada molti meno. E se nel 1950 un cattolico su due andava a messa tutte le domeniche, oggi nell'Ovest del paese solo l'8 per cento ci va, ma nell'ex Ddr comunista - insieme all'Estonia il territorio europeo con il maggior numero di atei - questa quota è del 17 per cento.
C'e' "inquietudine" nella Germania di oggi, avverte il nunzio apostolico ricordando che "nell’odierna società libera ciascuno esprime il proprio parere". Le manifestazioni annunciate, pero', secondo monsignor Perisset testimoniano che i loro promotori (e i loro sponsor mediatici) non sanno in realta' "cosa voglia dire una visita di Stato e cosa rappresenti la persona del Papa. Che alcuni parlamentari non lo capiscano, vuol dire che non sono bene informati. Io spero, poi, che protestino nei limiti della correttezza, considerando anche il fatto che l’invito è partito dallo stesso parlamento. In caso contrario, manifesteranno un atteggiamento intollerante". Ed anche l’ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Walter Jurgen Schmid, ritiene che "l’accoglienza del Papa sarà molto cordiale e molto aperta". E se "naturalmente in Germania ci sono anche persone che non condividono gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, questo e' normale in un sistema democratico libero".
Nel videomessaggio trasmesso nei giorni scorsi dalle Tv tedesche, Papa Ratzinger ha auspicato che possa tornare nell’orizzonte delle persone, "questo Dio così spesso totalmente assente, del quale però abbiamo tanto bisogno". Durante la visita ad Limina dei vescovi tedeschi nel 2006, aveva già detto che nonostante Dio sembra scomparire "sempre di più dalla coscienza pubblica", in "molti guardano, domandando e sperando, al messaggio cristiano e si aspettano da noi risposte convincenti". I lontani, dunque, attendono Dio, forse senza saperlo.
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PAPA IN GERMANIA: TENTANO DI IMBRATTARE NUNZIATURA A BERLINO
Salvatore Izzo
(AGI) - Berlino, 21 set.
Alcuni teppisti hanno tentato di imbrattare le mura della nunziatura Apostolica a Berlino, che ospitera' domani sera Benedetto XVI. Contro l'edificio sono state infatti lanciate "bombe di vernice".
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PAPA IN GERMANIA: OSSERVATORE, ATTENTI A SONDAGGI PESSIMISTICI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 21 set.
"Come in ogni viaggio del Papa anche in questi giorni stanno cercando di ridimensionarne l'importanza della visita in Germania".
Lo denuncia oggi l'Osservatore Romano che mette in guardia dai sondaggi pessimistici diffusi alla vigilia della partenza: "Nonostante i sondaggi sbandierati da alcuni media - rileva il giornale vaticano - il cattolicesimo in Germania e' la prima religione con 24,6 milioni di fedeli, seguita dai protestanti (24,1), su una popolazione di 81 milioni. In pratica un terzo dei tedeschi sono cattolici, un terzo evangelici e un terzo dice di non avere alcuna appartenenza religiosa. I primi prevalgono al Nord, invece i fedeli a Roma sono maggioritari nelle regioni meridionali, con cifre vicine al 90 per cento nelle diocesi bavaresi di Ratisbona e di Passau". "Sebbene Joseph Ratzinger abbia piu' volte ribadito come i numeri abbiano un'importanza relativa, il Papa - continua l'articolo - sa di poter contare anche sul sostegno di quel mezzo milione di ragazzi e di ragazze tra gli 8 e i 18 anni che in Germania servono regolarmente all'altare come chierichetti. Nel Paese, inoltre, ci sono 908 scuole cattoliche tra asili, i cosiddetti Kindergartens, e istituzioni educative di ogni livello, anche per gli adulti. E con i loro 1,2 milioni di lavoratori dipendenti la Chiesa cattolica e l'Ekd (Evangelische Kirche in Deutschland) rappresentano il secondo maggior bacino occupazionale dopo il pubblico impiego. La prima in particolare offre lavoro a 650 mila dipendenti a tempo pieno. Senza tralasciare il ruolo finanziario di primo piano delle organizzazioni caritative cattoliche tedesche a livello mondiale".
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