giovedì 3 novembre 2011

Ha inizio lunedì prossimo il ciclo di udienze del Papa ai vescovi degli Stati Uniti

Usa/ Papa inizia udienze a vescovi prima di presidenziali 2012

Città del Vaticano, 2 nov. (TMNews)

Ha inizio lunedì prossimo il ciclo di udienze del Papa ai vescovi degli Stati Uniti. I circa duecento presuli statunitensi saranno divisi in quindici gruppi che si alterneranno in Vaticano dalla prossima settimana a buona parte del 2012, anno cruciale per gli Usa poiché in novembre avranno luogo le elezioni presidenziali.
La visita 'ad limina apostolorum' che periodicamente compie ogni episcopato del mondo 'presso le tombe degli apostoli' Pietro e Paolo in Vaticano sarà l'occasione di fare il punto della situazione nel non facile rapporto tra Chiesa cattolica e amministrazione Obama. Il Papa, 84 anni, non incontra più i vescovi in visita aRomasingolarmente, ma li incontra in gruppi composti da una decina di presuli. E' previsto che a cinque dei quindici gruppi rivolgerà un discorso.
L'ultimo scontro tra episcopato Usa e Casa Bianca è di questi giorni. Il dipartimento alla Salute e ai Servizi sociali ha infatti sospeso i finanziamenti devoluti dal 2006 ai centri gestiti dalla Chiesa cattolica per dare ospitalità ai rifugiati e contrastare la piaga di chi traffica esseri umani per il fatto che essi rifiutano di mettere a disposizione delle donne servizi quali l'aborto e i mezzi contraccettivi. I fondi previsti sono stati quindi assegnati ad altre tre organizzazioni (U.S. Committee for refugees and Immigrants e le associazioni Heartland e Tapestry) e i vescovi hanno minacciato una causa legale per discriminazione di un gruppo non profit sulla base della religione.
Gli attriti con l'amministrazione Obama non sono nuovi. Di recente la Conferenza episcopale ha anche creato un comitato per monitorare gli "assalti" alla libertà religiosa promossi dal governo federale. Molto rumore fecero le contestazioni di alcuni ambienti cattolici (e alcuni vescovi) per la laurea 'honoris' causa' concessa dall'università dei gesuiti Notre Dame University ad Obama nel 2009.
Quanto alla riforma sanitaria voluta da Obama, il mondo cattolico d'Oltreoceano si spaccò. Critica la Conferenza episcopale - sia quando era presieduta dal card. Francis George che adesso sotto la guida dell'arcivescovo di New York Timothy Dolan - per le norme relative ad aborto e obiezione di coscienza dei medici. Prendendo le distanze dai vescovi, diverse associazioni di suore hanno invece elogiato la riforma di Obama per il fatto di allargare la copertura assicurativa ai poveri. Anche la Santa Sede sembrò avallare una lettura positiva della riforma con un primo articolo della 'Civiltà cattolica' (quindicinale dei gesuiti approvato dalla Segreteria di Stato vaticana), seguito poi da un secondo intervento più critico. Più in generale, sulla figura di Obama il Vaticano è stato molto rispettoso. Il Papa ha cordialmente ricevuto il presidente Usa nel luglio del 2009. Ma già dopo i primi cento giorni del suo mandato l''Osservatore romano' aveva tratteggiato un profilo positivo di Obama. Troppo per alcuni vescovi Usa, che chiesero una precisazione circa il fatto che il Vaticano non aveva una posizione diversa dall'episcopato.
In vista delle presidenziali del 2012, intanto, i vescovi hanno pubblicato un vademecum per i fedeli. I presuli "non intendono dire ai fedeli per chi o contro chi votare" ma vogliono "aiutare i cattolici a formare la propria coscienza conformemente alla verità di Dio". Il documento, intitolato "Formare le coscienze dei cittadini fedeli", individua sei temi-cardine - aborto, libertà religiosa, matrimonio tradizionale, riforma dell'immigrazione, lotta alla povertà e guerre - e pone innanzitutto l'accento sulla tutela della vita e la libertà di coscienza degli operatori in campo sanitario, contro la diffusione dei metodi contraccettivi e la pratica degli aborti. Inoltre, si citano gli sforzi sempre più forti per introdurre misure legislative che ledono il vero matrimonio, unione tra un uomo e una donna. Viene poi ribadita l'urgenza, in un tempo di grave crisi economica, di approntare tutele per i poveri e di promuovere interventi che promuovano il rispetto della dignità degli immigrati e rifugiati. I cattolici rappresentano un quarto dell'elettorato Usa e una maggioranza di loro votò per l'attuale inquilino della Casa bianca.

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Le visite "ad limina" si svolgono ogni cinque anni.
R.

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