venerdì 4 novembre 2011

I credenti in lotta contro il “rigetto” delle religioni (Stéphanie Le Bars)

Clicca qui per leggere la traduzione dell'articolo.
La riflessione e' molto interessante e ben strutturata. Le reazioni, anche violente, dei credenti non sono giustificabili in nessun modo. Per quanto riguarda i Cattolici (non mi permetto di parlare per altre fedi), penso che certe reazioni sempre piu' diffuse siano motivate anche dal lassismo delle gerarchie cattoliche.
La politica della "tolleranza ad oltranza" delle offese alla fede cattolica, ai suoi simboli ed al Santo Padre, operata dalle diocesi e anche dal Vaticano, ha aperto un varco ed alcuni fedeli si sono sentiti autorizzati ad agire in prima persona. Tutto cio' non ha senso ed e' anche pericoloso.
Si puo' e si DEVE reagire alle offese, colpo su colpo, ma non con la violenza bensi' utilizzando i mezzi che la legge prevede. Penso all'istituzione di una Lega antidiffamazione su scala mondiale, alla creazione di un ufficio legale presso la Santa Sede ed ogni nunziatura in grado di reagire subito (non in tempi biblici) ad eventuali calunnie, offese o attacchi.
In altre parole: occorre istituire una vera e propria organizzazione con i fiocchi, con gente giovane e volenterosa. Non si fara' fatica a trovarla in quanto i giovani sono assolutamente disposti a difendere la propria fede, i propri simboli ed il Santo Padre al contrario della generazione dei vescovi sessantenni e settantenni ancora legati ad ideologie e "spiriti" vari.
La domanda e' sempre una: si avra' mai il coraggio di andare fino in fondo e difendere a dovere il lavoro del Santo Padre? Mah...ne dubito!
Ho la sensazione che faccia comodo a tutti considerare Benedetto XVI il capro espiatorio di tutti e per tutti.
Il gioco e' rischioso perche' i fedeli non sono stupidi e quelli piu' giovani non sono disposti a bere tutto cio' che leggono e/o sentono e vedono in tv.

R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La antidefamation League a cui pensa Raffaella non avrà mai la forza dell'originale ebraico. L'Originale, infatti, ha buon gioco a ergersi a difensore di una religione (ma anche di una etnia) che è politicamente corretta per definizione, che non si può anche solo criticare e che comunque non si fa scrupolo di passare a vie di fatto per asfaltare i nemici. La Chiesa cattolica è invece politicamente scorretta per costruzione (preti sposati, sacerdozio femminile, omosessualità come peccato, l'idea stessa di peccato, ecc..) e non ha unità corazzate da mandare in giro a scortare le ruspe che eradicano le piantagioni delle popolazioni concorrenti.
Non c'è, quindi, soluzione. Concordo sulla necessità di evitare la violenza, anche perchè saremmo in minoranza e le prenderemmo, ma non ci dobbiamo fare illusioni: sarà sempre peggio. Per questo è essenziale fare quadrato, almeno con le altre realtà cattoliche (FSSPX) e con gli Ortodossi.

Andrea ha detto...

Conoscendo e condividendo il tuo impegno di correttezza e dignità per la Chiesa, cara Raffaella, mi permetto però di ripetere: non "la propria fede" , bensì "la (Santa) Fede".

Ciò che rende unica la Chiesa (Una, Santa...) non è l'essere "convinta" di alcune cose, ma il sapere bene che la struttura della realtà è proprio quella che Cristo ci presenta, perché Egli Stesso l'ha creata.
Si tratta di un'assicurazione preventiva (gnoseologica e morale), che consente di lavorare continuamente proprio nei campi della conoscenza e dell'agire morale.
Non "noi diciamo che è così", ma "le cose stanno così, perché il Signore le ha pensate, poste in essere e ce le presenta così".

Se poi si tratta di menzogne o azioni precise su alcuni punti "tangibili", allora sì dovrebbe esserci la citazione in giudizio dei responsabili: non da parte di una mega-struttura centrale, ma da parte dei diretti interessati (Parrocchie, Diocesi, Ordini Religiosi..). Il buonismo interno ("morte" del sacramento della Penitenza) ed esterno ("infrangete pure le Madonnine e i Crocifissi, noi non ci turbiamo") è l'opposto della Misericordia di Cristo.

Raffaella ha detto...

Grazie, Andrea!
La sostituzione della giusta punizione con la fumosa "medicina della misericordia, trasformatasi in buonismo e tolleranza ad oltranza, ci ha portati esattamente nel punto in cui ci troviamo ora.
R.

Anonimo ha detto...

hai ragione, Raffa! Da quanto tempo ne stiamo parlando? Se solo la Santa Sede prendesse l'iniziativa ispirandosi all'americana Catholic League, per esempio. Perché lasciar passare offese e menzogne gratuite senza reagire? Reazione non violenta, sia chiaro, ma ferma e motivata.
Una curiosità. Possibile che i redattori di finesettimana.org non sappiano che la traduzione italiana
di "Aide à l'Église en Détresse", la benemerita organizzazione fondata da padre Van Straaten nel 1947 diffusa in molti del mondo, è "Aiuto alla Chiesa che soffre" che ogni anno pubblica un resoconto della situazione in cui versano i cristiani nel mondo?
Alessia

Raffaella ha detto...

Si', cara Alessia, la mia vuole essere solo un'idea per prevenire o almeno arginare forme di violenza.
Quante volte anche noi, in questo blog, ci siamo sentiti soli?
Quante volte, soprattutto (ma non solo!) lo scorso anno, abbiamo chiesto a chi di dovere di dire una parola chiara?
Qui si tace, si minimizza, si alzano le spalle, si permette a chiunque di attaccare ed offendere il Papa.
Le violenze anticattoliche non vengono mai condannate energicamente dalla Chiesa e ormai non se ne puo' piu'.
A furia di "mea culpa" eccoci qui!
R.