sabato 5 novembre 2011

Il 10 novembre il Papa riceverà una delegazione del Consiglio dei Capi religiosi di Israele (Sir)

ISRAELE: 10 NOVEMBRE UDIENZA DI BENEDETTO XVI A CONSIGLIO CAPI RELIGIOSI

A pochi giorni dall’incontro dei leader religiosi ad Assisi, una delegazione del Consiglio dei Capi religiosi di Israele, il 10 novembre, sarà in visita in Vaticano e sarà ricevuta in udienza privata da Benedetto XVI. Tra i membri della delegazione saranno presenti il Rabbino Capo di Israele, Yonah Metzger, il Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, il Capo degli Imam musulmani di Israele, Mohamad Kiwan e il Capo della comunità Drusa, lo sceicco Moufak Tarif. A darne notizia oggi in un comunicato è l’ambasciata di Israele presso la Santa Sede per la quale “questo incontro riflette l’atteggiamento positivo della Santa Sede e di Israele nei confronti del dialogo interreligioso e l’interesse per le relazioni tra le varie comunità religiose presenti in Israele”.
“Scopo del Consiglio – prosegue la nota stampa - è il coordinamento dell’azione per una convivenza pacifica tra le molte comunità religiose in Israele. Esso dichiara il proprio impegno nei confronti della sacralità di ogni vita umana e rigetta ogni forma di violenza, soprattutto quando viene perpetrata nel nome della religione”. “Le religioni – si legge nel testo - insegnano che la pace è un comandamento divino e che e i Capi religiosi hanno una particolare responsabilità nel prestare attenzione al grido dei più deboli e hanno il dovere di lavorare per creare una società più giusta”. La Delegazione incontrerà anche il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e un “alto rappresentante” del Pontificio Consiglio del dialogo interreligioso.

© Copyright Sir

1 commento:

Vatykanista ha detto...

Stilettata lefebvriana dell'ultim'ora all'espressione "ermeneutica della riforma nella continuità" , a proposito di Assisi 2011 (dopo le preghiere "di riparazione" per il medesimo evento, di qualche giorno prima). E non da un Distretto insulare, ma dallo stesso organo centrale di informazione della Fraternità (DICI) :

"Assise 1986 – 2011 : la réforme dans la continuité"

http://www.dici.org/actualites/assise-1986-2011-la-reforme-dans-la-continuite/


Non so se le seguenti parole siano tanto migliori di quelle, già soppresse/represse pochi giorni fa, di Fr. Morgan, anzi...

"Le 26 octobre, veille de la rencontre d’Assise, au cours d’une « liturgie de la Parole » au Vatican, Salle Paul VI, le pape a rappelé que l’épée avec laquelle est traditionnellement représenté l’apôtre saint Paul, indique non seulement l’instrument de son martyre par décapitation, mais aussi « la puissance de la vérité, qui souvent peut blesser, peut faire mal ; l’apôtre est resté fidèle jusqu’au bout à cette vérité, il l’a servie, il a souffert pour celle-ci, il a donné sa vie pour elle ». Et Benoît XVI a ajouté : « Ce n’est pas l’épée du conquérant qui construit la paix, mais l’épée de celui qui souffre, de celui qui sait donner sa vie. » Sans aucun doute Jésus rappelle à saint Pierre lors de sa Passion : « Remets ton glaive à sa place ; car tous ceux qui prennent 
le glaive périront par le glaive » (Mt, 26, 25). Mais saint Paul a servi et s’est aussi servi du « glaive de l’Esprit, qui est la parole de 
Dieu » (Eph. 6, 17), « car elle est vivante la parole de Dieu ; elle est efficace, plus acérée qu’aucune épée à 
deux tranchants ; si pénétrante qu’elle va jusqu’à séparer l’âme et l’esprit, les jointures et les 
moelles ; elle démêle les sentiments et les pensées du cœur » (Hb. 4, 12)...

...A Assise, tout est resté dans un irénisme confus, un irénisme qui dépendait de cette confusion doctrinale qu’à aucun moment le glaive de l’Esprit n’est venu démêler. Publiquement le Verbe de Dieu fut placé au même rang qu’Olokun, la Parole de Dieu au niveau du Véda, la Sagesse divine sur un pied d’égalité avec le syncrétisme humaniste."