PAPA: LA CHIESA AFRICA PROPONGA FEDE VERA, LIBERA DA SINCRETISMI
(AGI) - Cotonou, 19 nov.
La Chiesa Africana deve vigilare contro le tentazioni di ridurre a qualcos'altro il messaggio del Vangelo e proporre "una fede autentica e viva, fondamento incrollabile di una vita cristiana santa e al servizio dell'edificazione di un mondo nuovo".
Lo ha chiesto Benedetto XVI nel suo secondo giorno di visita in Benin. "L'amore per il Dio rivelato e per la sua Parola, l'amore per i Sacramenti e per la Chiesa, sono - ha spiegato - un antidoto efficace contro i sincretismi che sviano".
Secondo il Papa, "questo amore favorisce una giusta integrazione dei valori autentici delle culture nella fede cristiana e libera dall'occultismo e vince gli spiriti malefici, perche' e' mosso dalla potenza stessa della Santa Trinita'".
"Vissuto profondamente - ha assicurato - e' anche un fermento di comunione che infrange ogni barriera, favorendo cosi' l'edificazione di una Chiesa nella quale non vi e' segregazione tra i battezzati, perche' tutti non sono che uno in Cristo Gesu'". (AGICon questo spirito, il Papa ha lanciato nel pomeriggio la celebrazione anche in Africa dell'Anno della fede, che ha indetto in occasione del cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II.
"Sara' certamente una circostanza propizia per permettere ai fedeli di riscoprire e di approfondire la loro fede nella persona del Salvatore degli uomini", ha affermato dopo essere rientrato a Cotonou dopo la visita di oggi a Ouidah, dove ha firmato l'esortazione apostolica post-sinodale "Africae munus" e reso omaggio alla memoria del cardinale Bernardin Gantin, che fu suo amico personale oltre che predecessore nell'incarico di decano del Collegio Cardinalizio.
Una figura gigantesca di vescovo africano che ha saputo mettersi al servizo della Chiesa Universale. Uomini come lui, ha detto il Papa tedesco ai vescovi del Benin, "hanno accettato di mettere Cristo al centro della loro vita che, dopo 150 anni, degli uomini e delle donne hanno avuto il coraggio di donare tutto per il servizio del Vangelo". Ed oggi, ha scandito, "questo stesso atto dev'essere al centro della vita della Chiesa intera".
"La Parola di Dio - ha spiegato - la Chiesa non puo' tenerla per se stessa, ma ha la vocazione di annunciarla al mondo". Negli auspici di Papa Ratzinger, "questo anno giubilare dev'essere per la Chiesa del Benin un'occasione privilegiata per ridare vigore alla sua coscienza missionaria. Lo zelo apostolico che deve animare tutti i fedeli deriva direttamente dal loro Battesimo, e pertanto essi non possono sottrarsi alla responsabilita' di confessare la loro fede in Cristo e nel suo Vangelo dovunque si trovino, e nella loro vita quotidiana". "Quanto ai vescovi e ai sacerdoti, essi - ha rimarcato il Capo della Chiesa Cattolica - sono chiamati a risvegliare questa coscienza nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle comunita' e nei diversi movimenti ecclesiali". Nel suo discorso, il Pontefice ha anche espresso "una volta ancora" la sua "ammirazione per il ruolo essenziale giocato dai catechisti nell'attivita' missionaria delle diocesi del Benin".
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