PAPA: L'AFRICA E' IL CONTINENTE DELLA SPERANZA E DEL SI' A VITA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 nov.
"La Chiesa in Africa, con il suo generoso impegno al servizio del Vangelo, con la coraggiosa testimonianza di fattiva solidarieta', potra' essere protagonista di una nuova stagione di speranza".
Lo ha affermato Benedetto XVI commentando il suo recente viaggio in Benin nel corso dell'Udienza Generale di oggi.
"In Africa - ha detto agli 8mila fedeli che gremivano l'Aula Nervi - ho visto una freschezza del si' alla vita, una freschezza del senso religioso e della speranza, una percezione della realta' nella sua totalita' con Dio e non ridotta ad un positivismo che, alla fine, spegne la speranza". In Africa, ha continuato, "c'e' una riserva di vita e di vitalita' per il futuro sulla quale possiamo contare, sulla quale la Chiesa puo' contare".
Nella sua catechesi, Benedetto XVI ha poi ribadito la necessita' che i cristiani si impegnino in Africa per "costruire una societa' in cui i rapporti tra etnie e religioni diverse siano caratterizzati dal dialogo e dall'armonia", attraverso la capacita' di "essere veri seminatori di speranza in ogni realta' e in ogni ambiente".
"Le comunita' cristiane dell'Africa - ha scandito ripercorrendo le tappe di quello che ha definito un 'indimenticabile viaggio apostolico' - sono chiamate a rinnovarsi nella fede per essere sempre piu' al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace". In particolare, ha osservato Papa Ratzinger, "le comunita' cristiane sono invitate a riconciliarsi al loro interno per diventare strumenti gioiosi della misericordia divina, ognuna apportando le proprie ricchezze spirituali e materiali all'impegno comune".
"Questo spirito di riconciliazione e' indispensabile anche sul piano civile e necessita un'apertura alla speranza che deve animare anche la vita sociopolitica ed economica del continente", ha affermato, inoltre, citando l'incontro con le istituzioni politiche, il corpo diplomatico e i rappresentanti delle religioni. In quell'occasione, ha rilevato, e' stato posto l'accento "proprio sulla speranza che deve animare il cammino del continente", a partire "dall'ardente desiderio di liberta' e di giustizia che, specialmente in questi ultimi mesi, anima i cuori di numerosi popoli africani".
"La gioia e l'ardore apostolico che ho riscontrato tra i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i laici, convenuti in gran numero, costituisce un segno di sicura speranza per il futuro della Chiesa in Benin", ha proseguito il Papa, che ha "incoraggiato ciascuno a vivere la rispettiva missione nella Chiesa con fedelta' agli insegnamenti del magistero, in comunione fra loro e con i pastori".
L'incontro con i bambini abbandonati e malati, nel centro gestito dalle Suore di Madre Teresa, "mi ha fatto vivere un momento di grande commozione", ha rivelato Benedetto XVI, per il quale un altro "momento intenso di comunione" e' stato l'incontro con l'episcopato del Benin, "per riflettere in particolare sull'origine dell'annuncio evangelico nel loro Paese, ad opera di missionari che hanno generosamente donato la loro vita, talvolta in modo eroico, affinche' l'amore di Dio fosse annunciato a tutti". Ai vescovi, il Papa ha rivolto l'invito a "porre in atto opportune iniziative pastorali per suscitare nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle comunita' e nei movimenti ecclesiali una costante riscoperta della Sacra Scrittura".
"Da tale rinnovato approccio alla Parola di Dio e dalla riscoperta del proprio battesimo - ha concluso Benedetto XVI - i fedeli laici troveranno la forza per testimoniare la loro fede in Cristo e nel suo Vangelo nella loro vita quotidiana".
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PAPA: MIO VIAGGIO E' STATO ANCHE GRANDE APPELLO ALL'AFRICA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 nov.
Benedetto XVI crede nella capacita' dell'Africa di salvare se stessa.
"In questa fase cruciale per l'intero Continente - ha affermato all'Udienza Generale di oggi commentando la visita pastorale della scorsa settimana in Benin - questo mio viaggio ha costituito anche un grande appello all'Africa, perche' orienti ogni sforzo ad annunciare il Vangelo a coloro che ancora non lo conoscono. Si tratta di un rinnovato impegno per l'evangelizzazione, alla quale ogni battezzato e' chiamato, promuovendo la riconciliazione, la giustizia e la pace".
"I cristiani sono uomini di speranza, che non si possono disinteressare dei propri fratelli e sorelle", ha sottolineato il Pontefice citando l'omelia pronunciata alla grande messa celebrata nello Stadio de l'Amitie' di Cotonou domenica scorsa, alla quale hanno preso parte 80 mila fedeli del Benin e di altri Paesi africani, "dai piu' anziani ai piu' giovani: una meravigliosa testimonianza di come la fede riesca ad unire le generazioni e sappia rispondere alle sfide di ogni stagione della vita". In quell'occasione Papa Ratzinger aveva ricordato che "saremo giudicati" sull'accoglienza agli immigrati e ai piu' deboli e assicurato che la Chiesa e' vicina ai malati di Aids con "rispetto e cure".
Si tratta di indicazioni contenute anche nell'Esortazione Apostolica "Africae munus" che al termine della messa il Pontefice ha consegnato alle 40 Conferenze Episcopali dell'Africa e a quella del Madagascar. "In questo importante testo - ha spiegato oggi - ogni fedele trovera' le linee fondamentali che guideranno e incoraggeranno il cammino della Chiesa in Africa, chiamata ad essere sempre piu' il sale della terra e la luce del mondo".
Al centro del documento, ha continuato Papa, c'e' "l'appello ad essere costruttori instancabili di comunione, di pace e di solidarieta', per cooperare cosi' alla realizzazione del piano di salvezza di Dio per l'umanita'".
"Gli africani hanno risposto con il loro entusiasmo all'invito del Papa - ha constatato Benedetto XVI - e sui loro volti, nella loro fede ardente, nella loro adesione convinta al Vangelo della vita ho riconosciuto ancora una volta segni consolatori di speranza per il grande continente africano".
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