Messaggio di speranza del Papa all'Africa
VATICANO
Un paese piccolissimo, ma centrale per il ruolo della Chiesa in Africa, un paese democratico, con buona convivenza tra le religioni, e pacifico, in un continente lacerato da conflitti, tra cui, riemergente quello tra nord e sud Sudan e quelli nel Corno d'Africa. È il Benin il paese scelto dall'84enne Benedetto XVI per il suo 22° viaggio internazionale.
In tre giorni fitti di impegni, dal 18 al 20 prossimi, papa Ratzinger compirà questo viaggio per tre principali motivi: consegnare il documento conclusivo del sinodo dei vescovi per l'Africa, celebrare i 150 anni della evangelizzazione del Paese e rendere omaggio alla tomba del cardinale Bernardin Gantin, figura di spicco in Benin, per lunghi anni prefetto della Congregazione per i vescovi. Il documento che chiude il sinodo per l'Africa svoltosi in Vaticano nel 2009 si intitola «Africae munus», «L'impegno dell'Africa», è lungo una ottantina di pagine, e il Papa lo firmerà in 4 copie il 19 a Ouidah – dove i missionari cattolici sbarcarono per la prima volta 150 anni fa, dove sono ancora fiorenti le religioni tradizionali e dove c'è un seminario che forma i preti cattolici per Benin, Nigeria, Ghana, Togo. Il giorno successivo a Cotonou papa Ratzinger consegnerà il documento ai rappresentanti delle 40 conferenze episcopali dell'Africa. Nel testo tutti i principali temi, impegni e speranze della Chiesa per l'Africa, temi che andranno a sommarsi a quelli che Benedetto XVI affronterà personalmente negli interventi pubblici in Benin, tra cui acquistano significato per tutta l'Africa il discorso che terrà al corpo diplomatico, alle istituzioni e ai rappresentanti delle principali religioni, nel palazzo presidenziale di Cotonou il 19, e l'omelia che pronuncerà durante la messa conclusiva, domenica mattina nello Stade de l'amitiè della stessa città beninese.
Il Benin aspetta il Papa, e tutti i cattolici africani sono mobilitati per questo viaggio: mille i giornalisti accreditati in loco, mentre si attendono diverse migliaia di fedeli anche dai paesi vicini.
© Copyright Gazzetta del sud, 15 novembre 2011
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