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Illustrato ai giornalisti il programma della visita papale

Nel cuore di una Chiesa giovane

È una Chiesa fresca d'annuncio quella che in Benin si prepara ad accogliere il Papa. Giovane -- ha centocinquant'anni festeggiati proprio in questi giorni -- ma straordinariamente viva, che ha saputo sempre interpretare un ruolo di primo piano nei momenti più significativi della storia del Paese. Lo ha sottolineato padre Federico Lombardi direttore della Sala Stampa della Santa Sede, illustrando ai giornalisti, lunedì mattina 14 novembre, il programma dettagliato della visita.
Anzitutto il motivo di questo viaggio apostolico, il ventiduesimo oltre i confini italiani dall'inizio del pontificato, il secondo in Africa.
Il Papa va in Benin per riprendere un discorso iniziato a Yaoundé nel 2009. Un discorso soprattutto teologico-pastorale, che coinvolge dunque i pastori del grande continente nero e che riguarda il futuro di quella Ecclesia in Africa disegnata da Giovanni Paolo II al termine della prima assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi nell'ottobre del 1994. Un discorso ripreso e riattualizzato dalla seconda assemblea continentale riunitasi nell'ottobre di due anni fa. Benedetto XVI torna in Africa per consegnare il frutto di quella riflessione: l'esortazione postsinodale Africae munus.
Il Pontefice partirà venerdì 18 novembre alle 9 dall'aeroporto di Fiumicino. L'arrivo a Cotonou è previsto dopo circa sei ore di volo. Breve cerimonia di benvenuto e poi il primo incontro con la popolazione nella cattedrale Notre Dame di Cotonou. Sarà questo il momento mariano del viaggio. Al termine il Papa raggiungerà la nunziatura apostolica dove risiederà nei tre giorni di permanenza in Benin.
Particolarmente intensa la giornata di sabato 19 novembre. Inizierà di buon mattino con la visita ufficiale al presidente della Repubblica e a tutte le autorità del Governo beninese. Si svolgerà nel palazzo presidenziale, alla presenza anche dei membri del corpo diplomatico e dei capi delle più importanti religioni. C'è molta attesa per il discorso che Benedetto XVI pronuncerà in questa circostanza. La presenza di personalità politiche delle nazioni africane e non, infatti, darà modo al Pontefice di affrontare una serie di tematiche che, partendo dall'Africa, riguarderanno l'intera comunità internazionale.
Concluso questo momento, Benedetto XVI raggiungerà Ouidah, una cittadina costiera a 45 chilometri da Cotonou, culla dell'evangelizzazione non solo del Benin ma anche di gran parte della regione africana. Il Papa incontrerà seminaristi e consacrati nel grande e importante seminario di San Gall, dopo aver sostato in preghiera davanti alla tomba del cardinale Bernardin Gantin nella cappella dell'istituto. E l'omaggio al porporato «padre della nazione», come lo venerano i connazionali, costituisce un altro dei motivi del viaggio del Pontefice.
Successivamente raggiungerà la basilica dell'Immacolata Concezione dove firmerà quattro copie dell'esortazione postsinodale: in francese, in inglese, in portoghese e in italiano. A fine mattinata il rientro in nunziatura.
Il pomeriggio è riservato ai bambini. Dopo una visita al foyer Pace e gioia, dove sono assistiti piccoli malati, il Papa incontrerà circa duecento bambini riuniti nella vicina parrocchia di Santa Rita. Questo incontro esclusivo con loro è un po' una novità nel corso del pontificato di Benedetto XVI. In serata il Papa cenerà con i vescovi del Benin.
Domenica mattina, nello stadio de l'Amitiè, a Cotonou, il Pontefice consegnerà ai rappresentanti della Chiesa africana l'esortazione postsinodale al termine della celebrazione della messa. Nel pomeriggio la cerimonia della partenza e in serata il rientro a Roma, previsto intorno alle 22.

(©L'Osservatore Romano 14-15 novembre 2011)