venerdì 18 novembre 2011

Mons. Eterovic: in Benin il Papa difenderà la dignità delle donne (Izzo)

PAPA: MONSIGNOR ETEROVIC, IN BENIN DIFENDERA' DIGNITA' DONNE

Salvatore Izzo

(AGI) - Cotonou, 18 nov.

Nell'Esortazione Apostolica "Africae munus" che Benedetto XVI firmera' domani mattina in Benin viene ribadita l'uguale dignita' dell'uomo e della donna, il Papa sottolinea anche il ruolo unico e insostituibile della donna africana nella Chiesa e nella societa'. Lo ha anticipato il segretario generale del Sinodo, monsignor Nikola Eterovic in un'intervista all'Osservatore Romano.
"D'accordo con i consigli dei Padri sinodali, il Papa - ha spiegato Eterovic - invita i vescovi a incoraggiare la formazione delle donne perche' possano assumere la loro parte di responsabilita' nella comunita' sociale ed ecclesiale. Da una parte, esorta tutti a contribuire a una necessaria promozione della donna liberandola da tutte le pratiche, anche ancestrali, che la umiliano e avviliscono. D'altra parte, mette in risalto le grandi doti femminili a servizio della riconciliazione attraverso l'accoglienza, la tenerezza, la misericordia, come pure a difesa della dignita' umana e, in particolare, della vita. Le donne contribuiscono all'umanizzazione della societa', soprattutto tramite l'educazione dei giovani. A esse si apre un vasto campo di attivita' di evangelizzazione nelle rispettive famiglie, nelle associazioni e nella societa'".
E a Cotonou oggi proprio le donne sono le piu' attive nella preparazione della grande festa per l'arrivo del Papa, e molte migliaia sono gia' in cammino con gli abiti colorati e le ceste di frutta portate con fierezza sulla testa per prendere posto lungo il percorso della "Papamobile". Fermi per un giorno dovranno starsene in gran parte della citta' i fumosi e intrepidi zemidjan, i motorini di Cotonou, capitale economica del Paese, dove le bancarelle in lamiera e legno scorrono senza soluzione di continuita' sotto le palme che collegano Cotonou a Ouidah e si vendono bottiglie di benzina non regolare a basso costo, banane, spezie, copertoni, ananas, papaya, persino bare.
In queste ore in entrambe le citta' che saranno visitate del Papa, nonostante il caldo e la forte umidita', si lavora senza sosta per pitturare, tappare buche, asfaltare, abbellire il piu' possibile. "La visita del Papa e' una grazia che Dio ci fa, quella di ricevere qui il Santo Padre qui, nella nostra terra africana. Il messaggio che egli ci porta e' un messaggio per la riconciliazione, la giustizia e la pace", dicono i portavoce locali ai microfoni della Radio Vaticana. E la presenza del Pontefice "rappresenta un onore intanto per il Benin, e poi per l'Africa e per il mondo intero: il Benin e' stato scelto tra tanti altri Paesi che avrebbero voluto accogliere il Papa. Questo favorira' il messaggio che il Santo Padre ci porta in cui parla di riconciliazione, di giustizia e di pace. Questo messaggio non riguarda soltanto i cattolici: e' un messaggio che riguarda tutto il mondo. La visita contribuira' a rinsaldare i cuori, soprattutto in questo periodo di crisi economica". Il Papa visitera' la cattedrale di Cotonou; a Ouidah rendera' omaggio alla tomba del cardinale Bernardin Gantin, che e' stato prefetto della Congregazione dei vescovi e poi decano del Collegio Cardinalizio nel quale entro' nel 1977 insieme a Joseph Ratzinger, di cui e' stato uno dei piu' intimi amici. E Bendetto XVI parlera' della sua figura nel piu' antico e importante seminario di tutta l'Africa Occidentale. Proprio a Ouidah convergono la memoria della deportazione degli schiavi e la rinascita: in quel luogo, 150 anni fa i missionari Societa' delle Missioni Africane impiantarono quella che oggi e' diventata la florida Chiesa beninese che tanto ha inciso nel passaggio dal regime marxista-leninista alla democratizzazione. In Benin sono cattolici circa il 17 per cento degli abitanti su una popolazione di circa 7 milioni. E anche questa mattina nelle chiese, nelle parrocchie si provano i canti che accompagneranno il Papa, si prega per sostenerlo, "perche' ogni cuore sappia ascoltare".

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