venerdì 4 novembre 2011

Nuova Evangelizzazione, Mons. Fisichella: La crisi che il mondo vive è essenzialmente di carattere antropologico

NUOVA EVANGELIZZAZIONE: MONS. FISICHELLA, CONTINUARE SU “CAMMINO” DEGLI APOSTOLI

(Oradea, Romania)

“La crisi che il mondo vive è essenzialmente di carattere antropologico. Le conseguenze del secolarismo hanno provocato un’ingiustificata emarginazione di Dio e questa ha comportato un forte disorientamento dell’identità personale, per cui si diventa incapaci di giustificare se stessi e l’orientamento della esistenza”. Così mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, all’incontro con i vescovi delle Chiese cattoliche di rito orientale in corso ad Oradea (Romania) fino al 6 novembre. Per mons. Fisichella, sarà necessario un nuovo “slancio missionario” che deve superare “alcune difficoltà che nel corso dei decenni si sono verificate per un fraintendimento della missione della Chiesa e del compito di ogni battezzato di essere annunciatore del Vangelo di salvezza”. Il presidente del Pontificio Consiglio ha precisato che chiamare la evangelizzazione “nuova” non intende qualificare i contenuti, ma la condizione e le modalità in cui essa viene fatta: “Il martirio di molti cristiani non è affatto diverso da quello offerto nel corso dei secoli della nostra storia, eppure è veramente nuovo perché provoca gli uomini del nostro tempo spesso indifferenti a riflettere sul senso della vita e sul dono della fede”.
L’arcivescovo ha prestato attenzione anche al legame fra la nuova evangelizzazione e la liturgia, affermando che quest’ultima rappresenta “l’azione principale mediante la quale la Chiesa esprime il suo essere nel mondo, mediazione della rivelazione di Gesù Cristo”. In questo contesto, la parola del sacerdote “dovrebbe essere capace di provocare la domanda sul senso della vita, proprio a partire dalla celebrazione del sacramento e dei segni che lo esprimono”. Mons. Fisichella ha quindi sottolineato il significato del catechismo della Chiesa cattolica, “uno strumento importante per la nuova evangelizzazione perché raccoglie in sé tutto il patrimonio di crescita nella comprensione di fede di duemila anni”. In conclusione mons. Fisichella ha parlato della bellezza, constatando che “l’oriente possiede una tradizione invidiabile sotto questo aspetto e dovrebbe renderla sempre più partecipe all’occidente. La bellezza è stata il veicolo migliore per comunicare ciò che è contenuto peculiare della nostra fede: il Vangelo, la bella notizia della salvezza realizzata dal mistero dell’amore di Gesù Cristo”. L’arcivescovo ha terminato il suo intervento ribadendo che “la via della nuova evangelizzazione non è altro che il continuo cammino che dagli apostoli giunge fino a noi attraversando venti secoli di storia”.

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