giovedì 9 dicembre 2010

Il Papa all’Angelus: «Il male avanza ma la misericordia di Dio è più forte» Nel pomeriggio folla di fedeli per il «saluto» a Maria (Muolo)

L’appello ad «affidarsi a Gesù»

Il Papa all’Angelus: «Il male avanza ma la misericordia di Dio è più forte» Nel pomeriggio folla di fedeli per il «saluto» a Maria

DA ROMA

MIMMO MUOLO

È la festa del trionfo della Grazia sul pec­cato.
La festa che per­mette a ogni uomo di assaporare in antici­po la grandezza della misericordia di Dio e la po­tenza dell’intercessione di Maria. Il cui sguardo d’a­more abbraccia davvero l’intera città, non vista più come «agglomerato anonimo» di gente. Così ieri il Papa ha spiegato il significato teologico della so­lennità dell’Immacolata, nei discorsi pronunciati in occasione dei due appuntamenti pubblici della giornata.
Dapprima all’Angelus, affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli. Quindi nel pomeriggio, ai piedi della statua della Vergine, nel tradizionale omaggio in Piazza di Spagna, dove Be­nedetto XVI è stato accolto con particolare calore da decine di migliaia di romani e di turisti che han­no interamente riempito l’elegante agorà al centro della Capitale (di quest’ultimo discorso Avvenire pubblica il testo integrale in questa stessa pagina).
In precedenza, a mezzogiorno, papa Ratzinger a­veva spiegato che «il mistero dell’Immacolata Con­cezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto». In mezzo alle prove della vita, infatti, «e specialmente alle contraddizioni che l’uomo spe­rimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del pec­cato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene». Purtroppo, ha ag­giunto il Pontefice, «ogni giorno noi facciamo e­sperienza del male, che si manifesta in molti modi nelle relazioni e negli avvenimenti, ma che ha la sua radice nel cuore dell’uomo, un cuore ferito, ma­­lato, e incapace di guarirsi da solo». Ecco, dunque l’intervento di Dio, che nonostante l’infedeltà del­l’uomo, non lascia le sue creature nel peccato.
E at­traverso Maria, che «fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa», ci offre un e­sempio. «Lei ci dice: 'Affidatevi a Gesù, Lui vi sal­va'».
Benedetto XVI, fin dal mattino, annunciando la vi­sita a Piazza di Spagna, ha affidato «le necessità più urgenti della Chiesa e del mondo» all’intercessio­ne della Vergine. Poi, quando è giunto ai piedi del­la colonna che ricorda la proclamazione del dog­ma dell’Immacolata, ha ripetuto il messaggio del­la Madonna per ogni uomo e per la città degli uo­mini. Una città, che Ella vede «non come un ag­glomerato anonimo, ma come una costellazione dove Dio conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno, e ci chiama a risplendere della sua luce». Il Papa, al suo arrivo, è stato accolto dal car­dinale vicario Agostino Vallini, dal sindaco di Ro­ma, Gianni Alemanno con la moglie, e dai presi­denti della Regione, Renata Polverini, e della Pro­vincia Nicola Zingaretti. Ma c’era soprattutto una grande partecipazione di fedeli che si sono stretti intorno al Pontefice con affetto.

© Copyright Avvenire, 9 dicembre 2010

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