L’appello ad «affidarsi a Gesù»
Il Papa all’Angelus: «Il male avanza ma la misericordia di Dio è più forte» Nel pomeriggio folla di fedeli per il «saluto» a Maria
DA ROMA
MIMMO MUOLO
È la festa del trionfo della Grazia sul peccato.
La festa che permette a ogni uomo di assaporare in anticipo la grandezza della misericordia di Dio e la potenza dell’intercessione di Maria. Il cui sguardo d’amore abbraccia davvero l’intera città, non vista più come «agglomerato anonimo» di gente. Così ieri il Papa ha spiegato il significato teologico della solennità dell’Immacolata, nei discorsi pronunciati in occasione dei due appuntamenti pubblici della giornata.
Dapprima all’Angelus, affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli. Quindi nel pomeriggio, ai piedi della statua della Vergine, nel tradizionale omaggio in Piazza di Spagna, dove Benedetto XVI è stato accolto con particolare calore da decine di migliaia di romani e di turisti che hanno interamente riempito l’elegante agorà al centro della Capitale (di quest’ultimo discorso Avvenire pubblica il testo integrale in questa stessa pagina).
In precedenza, a mezzogiorno, papa Ratzinger aveva spiegato che «il mistero dell’Immacolata Concezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto». In mezzo alle prove della vita, infatti, «e specialmente alle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene». Purtroppo, ha aggiunto il Pontefice, «ogni giorno noi facciamo esperienza del male, che si manifesta in molti modi nelle relazioni e negli avvenimenti, ma che ha la sua radice nel cuore dell’uomo, un cuore ferito, malato, e incapace di guarirsi da solo». Ecco, dunque l’intervento di Dio, che nonostante l’infedeltà dell’uomo, non lascia le sue creature nel peccato.
E attraverso Maria, che «fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa», ci offre un esempio. «Lei ci dice: 'Affidatevi a Gesù, Lui vi salva'».
Benedetto XVI, fin dal mattino, annunciando la visita a Piazza di Spagna, ha affidato «le necessità più urgenti della Chiesa e del mondo» all’intercessione della Vergine. Poi, quando è giunto ai piedi della colonna che ricorda la proclamazione del dogma dell’Immacolata, ha ripetuto il messaggio della Madonna per ogni uomo e per la città degli uomini. Una città, che Ella vede «non come un agglomerato anonimo, ma come una costellazione dove Dio conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno, e ci chiama a risplendere della sua luce». Il Papa, al suo arrivo, è stato accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini, dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno con la moglie, e dai presidenti della Regione, Renata Polverini, e della Provincia Nicola Zingaretti. Ma c’era soprattutto una grande partecipazione di fedeli che si sono stretti intorno al Pontefice con affetto.
© Copyright Avvenire, 9 dicembre 2010
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