sabato 29 gennaio 2011

Il clero e i laici nella Chiesa ortodossa russa. All'esame della Commissione interconciliare (O.R.)

All'esame della Commissione interconciliare

Il clero e i laici nella Chiesa ortodossa russa

Mosca, 29. L'attività sociale dei cristiani ortodossi, l'esercizio delle dichiarazioni e delle azioni di vescovi, clero e laici durante le campagne elettorali, l'atteggiamento della Chiesa ortodossa russa nei confronti della bestemmia pubblica e della calunnia intenzionale contro la Chiesa, i principi dell'organizzazione dell'opera caritativa: sono i temi dei documenti esaminati ieri -- riferisce il sito ufficiale della diocesi di Chersonèse, in Francia -- dalla sessione plenaria della Commissione interconciliare della Chiesa ortodossa russa, riunitasi nella sala del Consiglio ecclesiale della cattedrale di Cristo Salvatore sotto la presidenza del Patriarca di Mosca, Cirillo.
La commissione, organo deliberativo creato nel gennaio 2009 dal concilio locale della Chiesa ortodossa russa, è composta da centoquarantaquattro membri (cinquantaquattro vescovi, cinquantanove rappresentanti del clero, sette monaci e venticinque laici), oltre al Patriarca Cirillo. È incaricata di esaminare varie questioni della vita interna e della missione della Chiesa e di proporre bozze di documenti al concilio dei vescovi. Al termine della discussione, è possibile presentare emendamenti ai testi redatti dalle commissioni incaricate. Le versioni approvate ieri in assemblea plenaria verranno sottoposte al vaglio del concilio dei vescovi che si terrà a Mosca il 2 e 3 febbraio.
Rivolgendosi ai presenti, Cirillo ha spiegato che la Commissione interconciliare è una nuova struttura dell'organizzazione ecclesiale, che prevede una forma di lavoro ecclesiologicamente corretta, nella quale «clero e laici operano insieme ai vescovi». Tirando le somme del primo anno di attività dell'organismo (il regolamento è stato adottato dal sinodo riunitosi a Kiev il 27 luglio 2009), il Patriarca -- come si legge sul sito ufficiale del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne -- ha sottolineato che tutte e tredici le commissioni hanno presentato all'assemblea almeno un documento, comprese bozze di risoluzioni che dovranno essere studiate dal concilio o dal sinodo, oltre a temi di dibattito pubblico. Otto di queste bozze sono state approvate in prima lettura dalla sessione dell'assemblea tenutasi nel dicembre scorso, inviate alle diocesi per la revisione e pubblicate su internet.
«Abbiamo ricevuto -- ha detto Cirillo -- cinquantaquattro risposte dalle diocesi e più di cinquecento attraverso internet. Ciò mostra l'interesse autentico di molte persone allo sviluppo della vita ecclesiale. Sono felice di poter dire che sia il clero sia i laici hanno fatto al riguardo commenti inequivocabili», sottolineando in particolare il contributo al dibattito proposto dalle diocesi, alcune delle quali molto attive. «Sento dire a volte che Mosca vive da sola -- ha aggiunto il primate della Chiesa ortodossa russa -- e dà ordini e istruzioni che non portano alcun bene alle regioni, ma che piuttosto complicano la loro vita. Ma le risposte e i commenti provenienti dalle diocesi confutano questa opinione. La Commissione interconciliare include tutti, senza eccezioni, nel lavoro del concilio, anche coloro “ai confini della terra” (Atti degli Apostoli 1, 8)».
In conseguenza dei tanti suggerimenti ricevuti, è stato necessario istituire un comitato speciale per la stesura delle bozze, presieduto dallo stesso Patriarca Cirillo. Il comitato ha studiato tutte le proposte e ha proceduto ad alcune correzioni nei documenti poi sottoposti alla sessione plenaria per le considerazioni finali.

(©L'Osservatore Romano - 30 gennaio 2011)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè debbano interessare a noi cattolici le faccende interne dell'ortodossia russa.
Quando i cosiddetti "ortodossi" decideranno finalmente di riappacificarsi con l'unica Chiesa fondata da Cristo su questa terra, la Chiesa Cattolica, e torneranno a sottomettersi al Vicario che Gesù istituì a capo del Suo unico Ovile (Pietro e i suoi legittimi successori), allora festeggeremo con i fratelli d'Oriente la rinata unità del Gregge.
Cristo disse all'Apostolo Simone: "Tu sei Roccia e su tale roccia io costituirò la Mia Chiesa, ciò che avrai deciso sulla terra sarà deciso anche in Cielo, le porte dell'inferno non prevarranno contro di Essa(Chiesa).
"Ut Unum sint": un solo Gregge (Chiesa Cattolica), un solo pastore (Pietro), poichè a Pietro Gesù ha dato il potere di confermare i fratelli, di pascere i Suoi agnelli, di pascere le Sue pecorelle. Pietro/la Roccia detiene le Chiavi del Paradiso per mandato divino. Chi non riconosce l'autorità di Pietro disubbidice ad un preciso e fondamentale mandato di Cristo: non si tratta di una questione giuridica, bensì TEOLOGICA!