sabato 29 gennaio 2011

Conciliari o tradizionali? Inchiesta sui futuri preti (Monique Hébrard)

Clicca qui per leggere la traduzione dell'articolo.
La situazione non e' affatto "preoccupante"...anzi! I giovani preti sono la speranza della Chiesa. Semmai, e' la generazione di coloro che oggi hanno 50-60-70 e anche 80 anni a doversi interrogare. Non si tratta di essere "conciliari" o "tradizionali. Si tratta di essere cattolici. In effetti la scorsa a "smarcarsi" dal Papa e' un esercizio noioso, vecchio, che ha stancato molti giovani.

6 commenti:

mariateresa ha detto...

buongiorno cara. La Conferenza dei battezzati in Francia è un gruppino di persone insopportabili, per quel che mi riguarda: la puzza sotto il naso e il culto strenuo del luogo comune la caratterizzano. Già il nome sa di aria dentro un pallone.
Alcuni non si rassegnano del tempo e delle mode che passano. Quanto poi al fatto che i giovani preti si allontanerebbero dal grosso dei fedeli è veramente suggestiva questa supponenza di credere di rappresentare la massa e la maggioranza. Ma va là.
Il grosso dei fedeli cari miei non va neanche a messa.Il grosso dei fedeli ha un'ignoranza crassa su tutto.
Analogo articolo ho letto tempo fa sul National Catholic Reporter dove l'estensore si lamentava degli atteggiamenti dei giovani preti.
Così è se vi pare, diceva Pirandello.

Raffaella ha detto...

Buongiorno carissima :-)
La sensazione che si prova leggendo certe "certezza" e' la stessa che si ha quando si vedono in tv o si leggono sui giornali certi preti "mediatici".
Il grosso dei fedeli vive nell'indifferenza piu' pura ed "orgogliosa". Magari si dovrebbe riflettere su questo e non sull'atteggiamento dei futuri preti.
R.

Anonimo ha detto...

La Conferenza dei Battezzati è un movimento iperprogressista con forte ideologia paraconciliare, molto vicina alle concezioni para-ecclesiastiche di Golias, ad esempio: quindi non va da essere presa seriamente.

Detto ciò, le nuove generazioni di seminaristi sono la risultante delle famiglie e della società da dove provengono: in altre parole, "producono sacerdoti" solo gli ambienti che vivono fede genuina.

E' vero che ormai in Francia la quasi maggioranza dei nuovi seminaristi ha una sensibilità che rigetta il para-conciliarismo sessantottino e seguente, che di cattolico ha poco: ma questo vuol solo dire che chi ha vissuto di questo para-conciliarismo è arido ed improduttivo spiritualmente parlando.

La consequenza è che, in realtà, questi futuri e nuovi sacerdoti sono molto vicini alle ultie comunità veramente vive spiritualmente in Francia.

SdC

Viator ha detto...

finchè la metafisica non prenderà il posto di Rahner nei seminari niente cambierà

Caterina63 ha detto...

Viator ha detto...
finchè la metafisica non prenderà il posto di Rahner nei seminari niente cambierà

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straquoto!! e sottolineo:
finchè san Tommaso d'Aquino non ritornerà RIPRENDERE il posto che K.Rahner gli ha scippato, l'identità del sacerdote rischierà sempre l'oscuramento e l'offuscamento...

Non si tratta pertanto di guardare al futuro dei preti, ma di piangere sul presente (ad ogni giorno basta la sua pena!) e supplicare Dio che ci risolvi al più presto questo dramma...

;-)

Anonimo ha detto...

Ammetto di non aver capito molto di queste "faccende pretizie". Ammetto anche che nella nostra epoca fortemente sessualizzata sia difficile "reperire" giovani disposti alla "verginità totale, vita natural durante" per il sacerdozio di Cristo. Questo situazione determina, per naturale conseguenza, che la Chiesa "fa buono quasi tutto" e pesca parecchio, per le vocazioni, da comunità di ex deviati di vario genere. Il risultato non sempre è soddisfacente; alcuni di questi soggetti, cresciuti spesso al di fuori di famiglie cattoliche doc., "preso l'abito talare" non vedono l'ora di dismetterlo ed iniziare l'esperienza sacerdotale con forti tentazioni di "vita comunitaria promiscua", dove "nelle comuni" incontrano giovani, di ambo i sessi, animati da un bisogno esagerato di "autoaffermazione" e di "stravaganze giovanili". Talvolta il risultato finale, tra i 30 ed i 40, è la "sbandata emotiva" o la più corposa "sbandata sessuale", con "pie donne", anche sposate, sempre tra i piedi dei sacerdoti, per finalità di collaborazione.
Io, che ho una certa età, e che già da giovane ascoltavo raccontare di "qualche peccatuccio boccacesco" dei preti della mia gioventù, non posso però fare a meno di constatare che la situazione mi sembra oggi quantitativamente peggiorata. E, sarò pure "un fissato e permaloso", ma i giovani sacerdoti che girano "sbracati", senza colletto, senza segni distintivi,
sempre circondati da un nugolo di ragazze giovani e carine (quelle vecchie, i preti, le utilizzano per le pulizie in chiesa o per altre faccende noiose) mi lasciano talvolta perplesso. "La carne è debole" e le tentazioni toccano tutti noi poveri mortali percossi dal peccato originale. personalmente non, ripeto non sono mai stato favorevole in passato al "matrimonio dei preti", ma allo stato delle cose, forse, con tutte le possibili complicazioni conseguenti, forse potrebbe risultare il male minore. Il 68 ha rivoluzionato la concezione della sessualità, in un rapporto negativo rispetto alla preesistente morale cattolica, svincolando la sessualità dalle rimozioni e dai sensi di colpa precedenti. Quest'epoca "incredula di Dio" ha diffuso nella gente "il mito del sesso libero" e "privo di inibizioni". E' un'epoca godereccia che contagia un po' tutti (tavolta anche i preti), ma che, valutata razionalmente, lascerà dietro di sé un cumulo di macerie morali e sociali.