Giovani: La Carovana per la pace dell'Acr
Il corteo da piazza Navona fino a San Pietro; al termine la partecipazione all'Angelus del Papa con il cardinale Agostino Vallini e l'assistente diocesano don Giuseppe Forlai
di Emanuela Micucci
«Contiamo sulla pace». Lo grideranno alla città di Roma i bambini dell’Acr (Azione cattolica dei ragazzi) che domenica 30 gennaio animeranno le strade del centro con la loro Carovana della Pace. Intanto, nei giorni scorsi, gli adulti e i giovani dell’associazione si sono incontrati per pregare su «Libertà religiosa, via per la pace».
«L’Azione cattolica dedica l’interno mese di gennaio alla pace con momenti di formazione, studio, approfondimento nelle parrocchie del Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace. Le veglie e la carovana concludono questo percorso», spiega Benedetto Coccia, confermato nei giorni scorsi presidente diocesano dell’associazione per il triennio 2010-13 dal cardinale vicario Agostino Vallini.
Al giro di boa i preparativi dei ragazzi dell’Acr per la Carovana della Pace che, da oltre 30 anni, l’ultima domenica di gennaio attraversa le vie di Roma con slogan, canti e striscioni colorati. Da piazza Navona, lungo corso Vittorio, fino a piazza San Pietro. Qui, con il cardinale Vallini e il loro nuovo assistente diocesano don Giuseppe Forlai, pregheranno l’Angelus insieme con il Papa e due ragazzi, affacciandosi con il Pontefice dalla finestra del suo studio, leggeranno un messaggio a nome di tutta l’Acr prima di lanciare, come di consueto, le due colombe simbolo di speranza e di pace. Anche i più piccoli dell’associazione, accompagnati dai loro genitori, dagli educatori, ma anche in molti casi da insegnanti e compagni di classe, oltre che dai coetanei degli altri gruppi e associazioni parrocchiali, «testimoniano per le vie di Roma - sottolinea il presidente Coccia - volontà, impegno e desiderio di pace. Di farsi loro stessi costruttori di pace in città e nel loro quotidiano».
In vista dell’appuntamento della Carovana, in questo mese di gennaio gli «acierrini» stanno individuando le cose superflue da sottrarre, come in un’espressione matematica, alla loro vita per «fare la differenza», evidenziando invece le cose che danno sapore perché «sanno di pace». Inoltre, stanno mobilitando le proprie parrocchie di appartenenza con varie iniziative, dal torneo di calcetto alla vendita di biscotti, per coinvolgere tutta la comunità in due progetti di solidarietà a sostegno del Centro di crisi per bambini di strada di San Pietroburgo, in cui lavorano insieme sacerdoti cattolici e ortodossi, e di un orfanotrofio in Siberia.
© Copyright Roma Sette, 29 gennaio 2011
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