sabato 29 gennaio 2011

La lettera del giovane teologo Ratzinger (1970) sul celibato dei preti nel commento di Andrea Bevilacqua

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La lettera del giovane teologo Ratzinger (1970) sul celibato dei preti nel commento di Tarquini

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Vedi in modo specifico:

La lettera del giovane teologo Ratzinger (1970) sul celibato dei preti nel commento di Tarquini (per la notizia e tutti i commenti)

Quando il giovane Ratzinger voleva abolire il celibato dei preti

di Andrea Bevilacqua

Il giovane Joseph Ratzinger aveva parecchi dubbi sul celibato. Infatti nel 1970 firmò un documento in cui chiedeva che si aprisse il dibattito. Firmò un memorandum, datato 9 febbraio 1970, assieme ad altri nove teologi.
Il memorandum venne inviato a tutti i vescovi tedeschi: «Le nostre riflessioni riguardano la necessità di una verifica urgente e di una diversa riflessione sul vincolo del celibato della chiesa latina per la Germania e della chiesa universale per il mondo intero».
Il contenuto del documento è stato pubblicato ieri dalla Sueddeutsche Zeitung sotto il titolo: «I dubbi del giovane Ratzinger».
A voler aprire il dibattito sul celibato vi erano illustri teologi, da Karl Rahner a Otto Semmelroth, fino a Karl Lehmen e Walter Kasper. I teologi motivavano la loro perplessità in particolare con la mancanza di vocazioni di giovani preti: se queste sono troppo poche, «la chiesa ha l'obbligo di procedere consapevolmente a qualche modifica» della regola. Nel testo, comunque, i firmatari ripetono più volte che con la loro petizione non vogliono condizionare alcuna decisione che porti all'abolizione del vincolo del sacerdozio senza matrimonio. «Ma il fatto stesso», scrive la Sueddeutsche, «che i teologi si siano premurati di mettere per iscritto il loro intervento, dimostra chiaramente che essi dubitavano del significato dell'obbligo del celibato».
L'uscita della Sueddeutsche non cade in un momento qualunque per la Germania e la chiesa. Pochi giorni fa Norbert Lammert, attuale presidente del Bundestag, insieme a un gruppo di altri cattolici ha firmato un appello per abolire il celibato: il numero di nuove ordinazioni, infatti, è troppo esiguo e i fedeli spesso non hanno una chiesa vicino a casa nella quale ricevere l'eucaristia. Nel 1960 erano 15.500 i religiosi addetti all'attività pastorale, oggi sono 8.500. Nel 2010 sono stati solo 150 a prendere i voti, nel 2006 erano 211. Ma senza sacerdoti le chiese devono chiudere i battenti. Anche Lammert ha ricordato recentemente l'appello di Ratzinger. Nel 1969, immaginandosi il 2000 aveva detto: «La chiesa del futuro diventerà piccola_ E conoscerà anche nuove forme dell'uffizio, tra queste cristiani di comprovata fede ordinati al sacerdozio».

© Copyright Italia Oggi, 29 gennaio 2011 consultabile online anche qui.

8 commenti:

Caterina63 ha detto...

Raffaella....però dovresti inserire anche i collegamenti alle altre notizie simili già dai lettori visitate, ma che a nuovi lettori potrebbero sfuggire, altrimenti sembra che nessuno sia intervenuto sulla vicenda e soprattutto non si leggono più i CHIARIMENTI della questione visto che qui i giornalisti la possono sparare, ma senza alcun contraddittorio.....

non è che possiamo passare il giorno a rincorrere le stesse notizie ed è un peccato che poi notizie dello stesso argomento sembrano non solo non suscitare interesse, ma come se nessuno sapesse cosa ripsondere...
invece di risposte ne sono date....

Ora ci manca solo che i TG stasera ne diano notizia come se fosse la bomba del 2011, e ci attenderemo il solito chiarimento della Santa Sede....

Raffaella ha detto...

Ubbidisco!
Faccio notare che all'inizio del post ci sono tutti i link.
R.

mariateresa ha detto...

io credo che in questo momento non interessi non dico a nessuno, in Italia, ma quasi.Eppoi ormai è vecchia e anche malgestita come notizia. Andiamo, dopo 40 anni....
E' vero che abbiamo avuto brutte esperienze in passato ma io starei tranquillina.

gemma ha detto...

a me pare che si stia dando troppa importanza ad una cosa che di fatto non ne ha. Con tutto quello che è caduto addosso alla chiesa nell'ultimo anno...e con gran cassa mediatica proprio in Germania, poi..

quirinus ha detto...

mah, mi sembra una grossolana forzatura del pensiero di Ratzinger. Per altro si dimentica come lui non abbia smesso di scrivere e predicare nel 1969. Chi ha letto anche solo qualcosina ina-ina di J. Ratzinger sa che è insensato dire che abbia avuto, o che addirittura abbia ora dubbi sul celibato. Scherziamo? Qui si tratta della solita confusione tra i desideri per l'oggi dei giornalisti e dei teologi modernisti e la realtà dei fatti. Ragionare su una questione per capirla a fondo non vuol dire essere contro alcunchè. Si fa torto alla teologia seria -e fedele - ragionando in questo modo (tipico di modernisti e ultra-tradizionalisti che cercano sempre motivi per "beccare" Roma su qualcosa).

Si potrebbero mettere in fila 40 anni di scritti, omelie e discorsi di J. Ratzinger/Benedetto XVI in cui si afferma senza se e senza ma che il celibato sarà non solo mantenuto, ma rafforzato perchè va al cuore della conformazione sacerdotale a Cristo, che non è una semplice disciplina come le altre e che in 2000 anni la Chiesa ha continuamente approfondito il senso di una scelta degli Apostoli e della Chiesa primitiva - per chi sa la storia del celibato e non le chiacchiere. Scelta che non sarà revocata in quanto la Sposa - la Chiesa - ha compreso nello Spirito Santo che questa è la volontà dello Sposo, Cristo.

Le eccezioni in questo hanno sempre avuto un senso storico e congiunturale, mai di una redefinizione. Dire il contrario significa semplicemente ignorare 20 secoli di Magistero Papale, di Concili, di Sinodi dei Vescovi e di ripetute riaffermazioni dei teologi più solidi, Ratzinger incluso.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Quello che vien affermato nella lettera è molto chiaro: occorre una diversa riflessione sul problema del celibato nella Chiesa latina, e, data la carenza di vocazioni, la Chiesa ha il dovere di procedere a qualche riforma. Non c'è niente di oscuro, si deve procedere alle ordinazioni di sposati, anche se "gl'illustri" (?) teologi si premurano di curialmente nascondersi dietro frasi di circostanza, come l'affermazione che non vogliono condizionar decisioni che portino all'abolizione del celibato: un po' presuntuosamente, anche, come avessero potuto, loro, influenzare le decisiioni del papa regnante.
Certe difese a spada tratta del dr Ratzinger - ch'era colui che al Concilio a proposito della Gaudium et Spes ed altri documenti gridava di felicità perché finalmente era stata redatto un CONTROSILLABO: ermeneutioca della rottura più atroce - sono inutili e direi controproducenti.
Semmai si sottolinei che il passato è effettivamente tale e non semplicemente "trascorso" e come dall'amicizia e condivisione di posizioni di cattivi maestri del calibro di Rahner l'attuale pontefice sia pervenuto ad una più matura concezione della Chiesa e ad una più profonda conoscenza della sana dottrina.
La difesa diventerebbe più credibile per tutti.

Caterina63 ha detto...

^__^ grazie Raffaella....

mi seccherebbe pensare che chi sta strumentalizzando questa lettera possa pensare di aver messo in imbarazzo i CATTOLICI SERI ^__^

Ancora non hanno capito che c'abbiamo la faccia tosta nel senso migliore del termine e che non ci lasciamo spaventare da questi attentati CONTRO IL PONTEFICE prima ancora che contro Joseph Ratzinger....
^__^

Anonimo ha detto...

Il celibato, secondo me, è solo l'ultimo pretesto per mettere in cattiva luce il Papa nella "sua" Germania, in previsione della prossima visita che deve fallire assolutamente. Nonostante il ritiro di molti fedeli (ma non troppi), le nomenclature luterane e cattolica godono ancora dello strapotere culturale ed economico e, se non fosse per questo Papa, dormirebbero tranquille.Io comincio a tifare per i turchi. Eufemia