domenica 30 gennaio 2011

Il celibato sacerdotale. Ecco come Papa Benedetto risponde a Seewald nel libro-intervista "Luce del mondo" (2010)

Vedi anche:

Il celibato sacerdotale nelle risposte del card. Ratzinger a Peter Seewald nel libro-intervista "Il sale della terra" (1996)

Grazie alla nostra impagabile ed efficientissima Gemma leggiamo la risposta data dal Santo Padre a Peter Seewald pochi mesi fa a proposito del celibato sacerdotale.
Leggiamo questa risposta insieme a quelle inserite ne "Il sale della terra" (1996).


Da Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Peter Seewald, " Luce del mondo - Un colloquio con Peter Seewald", Libreria Editrice Vaticana 2010

Parte III

VERSO DOVE ANDIAMO?

14. Il così detto stallo delle riforme

D. Il celibato sembra essere sempre alla radice di ogni male; che si tratti degli abusi sessuali, oppure dell’abbandono della Chiesa ovvero della penuria di sacerdoti. Su quest’ultimo aspetto bisognerebbe forse ricordare che, se rapportato con il numero dei praticanti, la quantità di sacerdoti è aumentata.
Perlomeno in Germania dal 1960 ad oggi in rapporto ai praticanti il numero dei sacerdoti è semplicemente raddoppiato.
Ma intanto gli stessi vescovi consigliano di usare “più fantasia ed un pizzico di generosità in più” per “rendere possibile il ministero sacerdotale anche ad una persona sposata, accanto al modello fondamentale di sacerdozio celibatario”.


R. Posso capire che i vescovi, nella confusione presente, riflettano anche su questo. Il difficile viene quando bisogna dire come una simile coesistenza dovrebbe configurarsi.
Credo che il celibato ci guadagni nel suo essere segno grande e significativo e soprattutto diventa più vivibile se si costituiscono comunità di sacerdoti.
E’ importante che i sacerdoti non vivano isolati da qualche parte, ma stiano insieme in piccole comunità, si sostengano a vicenda e facciano così esperienza dello stare insieme nel loro servizio a Cristo e nella rinuncia per il Regno dei cieli, e ne prendano sempre più coscienza.
Potremmo dire che il celibato è sempre un affronto a quello che le persone pensano normalmente; qualcosa che è realizzabile e credibile se donato da Dio e se attraverso di esso mi batto per il Regno di Dio. In questo senso il celibato è un segno di tipo particolare. Lo scandalo che suscita, sta anche nel fatto che mostra questo: che vi sono persone che vi credono. Sotto questo aspetto si tratta di uno scandalo che ha anche un aspetto positivo.

da Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Peter Seewald, " Luce del mondo - Un colloquio con Peter Seewald", Libreria Editrice Vaticana 2010

Copia di questo post viene pubblicata anche nel blog "Raccolta di testi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI"

2 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Grazie Raffaella per questa citazione,
anche perché ho trovato assai confusa questa faccenda della "lettera da giovane" e dell'eventuale imbarazzo del Vaticano. Chissà perché, poi, non l'ho capito.
Resta il tema del sacerdozio.
Non del celibato, in quanto tale, ma del sacerdozio.
Concependo il sacerdozio com'è all'interno della Chiesa Cattolica il celibato è quasi inevitabile, a meno di fare come le chiese ortodosse che separano, ed in qualche modo molto nettamente, sacerdozio "di base" da vescovado. I Vescovi sono tutti celibi, ma i pope sono prevalentemente sposati.
In ogni caso c'è il tema ecumenico, che preme, e c'è l'altro tema, che preme sempre, della condivisione da parte di tutti i fedeli del "sacerdozio" che Cristo ci ha dato a tutte e tutti. E c'è il tema delle donne.
Cioè, c'è da discutere, da pregare, da studiare, da pregare, da capire, da pregare, da provare, da pregare ... fino a chiedere al Signore di non farci stancare per perdere tempo con le narrazioni buffe di molta stampa contemporanea.
ciao
r

Caterina63 ha detto...

Grande Raffaella e naturalmente un grazie grande anche a Gemma che lavora dietro le quinte ^__^

vi contribuisco rammentando ai nostri lettori il confronto A BRACCIO BELLISSIMO che il Papa ebbe nella Veglia di Chiusura per l'Anno Sacerdotale ^__^

Lo slovacco don Darol Miklosko ha sollecitato poi Benedetto XVI a parlare del celibato anche di fronte alle critiche del mondo.

Il Pontefice ha ricordato che il celibato è un'anticipazione della vita nuova, resa possibile dalla grazia e dalla risurrezione di Cristo.
A questo proposito, il Papa ha detto che un grande problema della cristianità, del mondo di oggi, è che non si pensa più al futuro di Dio. Sembra sufficiente solo il presente di questo mondo.
L'uomo aspira ad avere solo questo mondo, a vivere solo in questo mondo. E così chiude le porte alla vera grandezza della sua esistenza.
Il senso del celibato come anticipazione del futuro, ha aggiunto, è proprio aprire queste porte, rendere più grande il mondo, mostrare la realtà del futuro che va vissuto da noi già come presente.
Si tratta quindi di vivere una testimonianza di fede: crediamo realmente che Dio c'è, che Dio c'entra nella nostra vita, che possiamo fondare la nostra vita su Cristo, sulla vita futura.

Riguardo alle critiche del mondo, il Pontefice ha detto che per chi non crede il celibato è un grande scandalo, perché mostra che il Signore va considerato come realtà e vissuto come realtà. Si tratta, ha affermato, di un grande segno della fede, della presenza di Dio nel mondo.
Il celibato è un sì definitivo, un lasciarsi prendere per mano da Dio, un darsi nelle mani del Signore. Si tratta perciò di un atto di fedeltà e di fiducia, così come il matrimonio, che rappresenta la forma naturale dell'essere uomo e donna, il fondamento della cultura cristiana e delle grandi culture del mondo: se esso scompare - ha ammonito il Pontefice - va distrutta la radice della nostra cultura. Perciò il celibato conferma il sì del matrimonio con il suo sì al mondo futuro.
Da qui l'appello di Benedetto XVI a superare gli scandali secondari, provocati da insufficienze e peccati dei sacerdoti, per mostrare al mondo il grande scandalo della fede.


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