mercoledì 2 febbraio 2011

Il Papa: varare il nuovo Catechismo fu una decisione audace. Con le GMG Giovanni Paolo II ci ha insegnato a parlare ai Continenti (Izzo)

WOJTYLA: PAPA, VARARE NUOVO CATECHISMO FU DECISIONE AUDACE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb.

"Dopo il Concilio Vaticano II e nella mutata temperie culturale, molte persone non sapevano piu' correttamente che cosa i cristiani dovessero propriamente credere, che cosa insegnasse la Chiesa, se essa potesse insegnare qualcosa tout court, e come tutto questo potesse adattarsi al nuovo clima culturale.
Il Cristianesimo in quanto tale non e' superato? Si puo' ancora oggi ragionevolmente essere credenti?
Queste sono le domande che ancora oggi molti cristiani si pongono.
Papa Giovanni Paolo II si risolse allora per una decisione audace: decise che i vescovi di tutto il mondo scrivessero un libro con cui rispondere a queste domande".
Lo scrive Benedetto XVI nella prefazione a "Youcat", un estratto del Catechismo della Chiesa Cattolica destinato ai due milioni di ragazzi che in agosto parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventu' a Madrid, "un libro straordinario" che, sottolinea il Papa, "ha tratto la sua origine, per cosi' dire, da un'altra opera che risale agli anni '80.
Era un periodo difficile per la Chiesa cosi' come per la societa' mondiale, durante il quale si prospetto' la necessita' di nuovi orientamenti per trovare una strada verso il futuro."
Giovanni Paolo II, ricostruisce Joseph Ratzinger nel testo pubblicato oggi dall'Osservatore Romano, "mi affido' il compito di coordinare il lavoro dei vescovi e di vegliare affinche' dai contributi dei vescovi nascesse un vero libro, e non una semplice giustapposizione di una molteplicita' di testi".
Inoltre "i vescovi dovevano scrivere non semplicemente a titolo di autori individuali, ma in rappresentanza dei loro confratelli e delle loro Chiese locali". L'obiettivo assegnato era "qualcosa di assolutamente stimolante e nuovo; doveva mostrare che cosa crede oggi la Chiesa Cattolica e in che modo si puo' credere in maniera ragionevole".
"Rimasi - ammette il Pontefice - spaventato da questo compito, e devo confessare che dubitai che qualcosa di simile potesse riuscire".
"Devo confessare - continua Papa Ratzinger - che anche oggi mi sembra un miracolo il fatto che questo progetto alla fine sia riuscito". "Ci incontrammo - racconta ancora ai ragazzi che parteciperanno alla Gmg di Madrid - tre o quattro volte all'anno per una settimana e discutemmo appassionatamente sulle singole porzioni di testo che nel frattempo si erano sviluppate. Come prima cosa si dovette definire la struttura del libro: doveva essere semplice, perche' i singoli gruppi di autori potessero ricevere un compito chiaro e non dovessero forzare in un sistema complicato le loro affermazioni".
Il Papa teologo ammette che "in un'opera di questo genere molti sono i punti discutibili", ma alla fine ne e' scaturito "un grande libro, un segno di unita' nella diversita'. A partire da molte voci si e' potuto formare un coro poiche' avevamo il comune spartito della fede, che la Chiesa ci ha tramandato dagli apostoli attraverso i secoli fino ad oggi".

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WOJTYLA: PAPA, CON GMG CI HA INSEGNATO A PARLARE AI CONTINENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb.

Nelle Giornate Mondiali della Gioventu' volute da Giovanni Paolo II "si sono incontrati da tutto il mondo giovani che vogliono credere, che sono alla ricerca di Dio, che amano Cristo e desiderano strade comuni".
Lo ricorda Benedetto XVI nella prefazione a "Youcat", un estratto del Catechismo della Chiesa Cattolica che sara' nella "sacca del pellegrino" dei due milioni di ragazzi che arriveranno in agosto a Madrid per la Gmg. "In questo contesto - rivela il Papa - ci chiedemmo se non dovessimo cercare di tradurre il Catechismo della Chiesa Cattolica nella lingua dei giovani e far penetrare le sue parole nel loro mondo".
Dall'invenzione di Giovanni Paolo II, il successore ha compreso, scrive nel testo pubblicato dall'Osservatore Romano, "non solo che i continenti e le culture dei loro popoli sono differenti, ma anche che all'interno delle singole societa' esistono diversi "continenti": l'operaio ha una mentalita' diversa da quella del contadino, e un fisico diversa da quella di un filologo; un imprenditore diversa da quella di un giornalista, un giovane diversa da quella di un anziano".
Per questo motivo, nel linguaggio e nel pensiero, occorre porsi, rileva Ratzinger, "al di sopra di tutte queste differenze, e per cosi' dire cercare uno spazio comune tra i differenti universi mentali". Da qui nasce la consapevolezza di come il testo richiedesse delle "traduzioni" nei differenti mondi, "per poter raggiungere le persone con le loro differenti mentalita' e differenti problematiche".
Proprio nei giorni che precedettero la sua elezione a Papa, fino nel Conclave, l'allora card. Ratzinger curo' una prima riduzuone del Catechismo della Chiesa Cattolica, destinata a tutti i fedeli per i quali il volume originario era troppo impegnativo. Diventato Papa ha affidato la riduzione pensata per i giovani, "Youcat" appunto, all'arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn". "Spero - conclude Benedetto XVI - che molti giovani si lascino affascinare da questo libro".

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