Esemplare il comportamento del card. Bagnasco (Rossella Gemma)

IL CARDINALE NON PERDE TEMPO

di Rossella Gemma

Giornata campale quella di ieri per il cardinale Angelo Bagnasco che ha incontrato il Papa. Come presidente della Cei, per la consueta udienza in vista dell’assemblea generale che si aprirà lunedì prossimo. Ma anche come arcivescovo di Genova, alle prese con il doloroso caso di don Riccardo Seppia, parroco di Sestri Ponente, arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti e abuso su minori.
Nelle stesse ore è uscita anche la Lettera circolare del Vaticano che contiene alcune indicazioni per le Conferenze episcopali sulla elaborazione delle linee guida per far fronte proprio ai casi di abuso su minori commessi dai sacerdoti. Don Seppia, che è trattenuto in carcere, comparso davanti ai giudici, si è però avvalso della facoltà di non rispondere.
Il comportamento tenuto sabato sul caso di Genova dal cardinale Bagnasco, che ha subito sospeso il sacerdote arrestato per abusi su un minore e si è immediatamente recato dalla sua comunità, è stato molto apprezzato dal Vaticano, che nella giornata in cui ha diramato ai vescovi le linee d’azione contro la pedofilia, lo addita come esempio per “tempestività e competenza”.
Ricordando, come ha fatto ieri il portavoce vaticano, padre Lombardi, che spetta al “vescovo della diocesi” intervenire sui singoli casi, “é sua competenza ed è quello che ha fatto Bagnasco”. Questa responabilità affidata ai vescovi, insieme all’obbligo di cooperare con la giustizia civile, è la principale novità contenuta nelle nuove direttive, che qualificano l’abuso su minore come un “crimine” oltre che un “delitto canonico”.

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