lunedì 9 maggio 2011

Furian al Papa: «Santo Padre, siamo contenti di avere Pizziol vescovo». E lui: «Lo so». L'organista con la pelle d'oca: «Esperienza indescrivibile»

Furian al Papa: «Felici di Pizziol» E lui: «Lo so»

LE STORIE. L'organista con la pelle d'oca: «Esperienza indescrivibile»

Un panino col formaggio, quando ci vuole ci vuole. Sono le 8, mancano due ore all'arrivo del Papa e questi bambini sono sfiniti dalla fame. Il sonno non lo sentono anche se sono in piedi dalle 5.30, appuntamento in piazza a Chiuppano con don Lorenzo Sella e via a vedere il Papa. Rachele, Edoardo, Andrea, Riccardo, Asia, Ilaria, Giorgia, Ismaele, Nataly e altri ancora. Sono un gruppo di 14, tutti con la veste dei chierichetti dentro allo zainetto che indossano con orgoglio per il servizio che svolgono in parrocchia: «Un'emozione unica vedere il Papa».
La stessa trepidazione che ha provato l'organista del Pontefice per questa occasione speciale: Attilio Campesato, il papillon ci vuole e anche le mani sudate prima della messa. Ma poi passa: «È un'emozione indescrivibile, sono agitato anche quando suono in cattedrale a Vicenza, figuriamoci qua». Un figurone insieme al super coro da 1066 elementi espressione di tutte le Diocesi, con i Polifonici vicentini a far le parti più ardite.
E che dire di Susanna e Nicola Prisco? Una bella coppia, residenti ad Arcugnano da un anno, da quando si sono sposati giusto l'8 maggio scorso. Sono stati loro i primi ad accostarsi al Papa, entrambi in abito scuro, recando i doni dell'offertorio. A loro il compito di portare la pisside di San Marco. Il Papa ha indugiato, ha parlato fitto con loro per un minuto: «Gli ho detto che oggi festeggiavamo il nostro primo anniversario - racconta Susanna - e lui mi è venuto incontro, mi ha preso entrambe le mani e me le ha strette forte, poi ci ha detto: che il Signore vi benedica per sempre. È stato un momento speciale che non dimenticherò mai. Ora sento una responsabilità ancora più forte».
E ancora emozioni nella scorza dura, solo in apparenza, dei tre campanari del Gruppo della Scuola di San Marco di Vicenza: Livio Zambotto, Davide Porro, Andrea Comparin. A loro il compito di esaudire il desiderio del Papa: sentire le campane. Il segno lo hanno dato alle 9 per 5 minuti con le tre campane fuse in città destinate alla chiesa di San Pietro. È mancata la benedizione annunciata, ma pazienza: «Lo abbiamo vissuto come un servizio e speriamo che al Papa sia piaciuto». Per Livio Zambotto un destino: quando aveva 8 anni aveva suonato per Giovanni Paolo II a Vicenza, ora il bis per il suo successore. Un grande lavoro anche per Nico Zecchinato, della Gioventù francescana di Chiampo, in servizio per l'accoglienza dei pellegrini fin dalle 4 di mattina.
E veniamo ai sacerdoti: una trentina i concelebranti vicentini tra cui mons. Giuseppe Bonato, rimasto colpito dal respiro internazionale della celebrazione, il rettore del Seminario mons. Lucio Mozzo, don Fabio Oliani, don Guido Bottegal, don Emanuele Cuccarolo impressionato dalla festa di popolo. E poi tanti altri ancora. Naturalmente mons. Lodovico Furian, amministratore diocesano, ad aprire la lunga fila di 40 vescovi arrivati a concelebrare con il Papa, appena dietro a lui mons. Beniamino Pizziol, ancora per poco ausiliare di Venezia e già nominato dallo stesso Pontefice vescovo di Vicenza dove arriverà il 19 giugno. Inutile ricordare quanto ardito è stato il pressing dei sacerdoti vicentini per avere un vescovo veneto. Furian si è avvicinato al Papa. «Santo Padre, siamo contenti di avere Pizziol vescovo». Il Papa ha risposto: «Lo so».
R.B.

© Copyright Il Giornale di Vicenza, 9 maggio 2011 consultabile online anche qui.

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